Note di Gail Zappa sul DVD
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“Che - Che dire - Che dire di questo elisir” ▶ che da tanti decenni cercavamo di tracannare?
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FZ ha mixato e mixato e continuato a mixare (quadrifonico analogico nel ’74, stereo digitale nel ’87, con in mezzo “Roxy e Altrove”), ma questo cocktail impazzito era però troppo grande per le provette delle antiche macchinazioni algoritmiche. Ho assistito alle frustrazioni di FZ e agli ostacolamenti tecnologici nello stravagante tentativo di documentare le esibizioni al Roxy. A quei tempi ritenevamo che i video fossero scadenti e troppo costosi da sistemare - soprattutto considerando che lui reindirizzava continuamente le sue priorità dove aveva più senso investire il suo tempo e le sue risorse. Basti dire che, tranne qualche momento nella “Vera Storia di 200 Motel”, l’unico filmato che lui ha in effetti usato da quella esperienza è stato “Dozzinalità”. E a chi non piacciono i mostri e i film di mostri? L’opposto di dozzinale, e per giunta ▶ un po’ alla buona. Prima d’ORA, l’unico luogo dove si poteva rivivere la follia, il caos e la musica di quei concerti era nei ricordi di chi ci aveva effettivamente assistito. Ma noi siamo qui. Non ci sono dubbi che l’universo funzioni in modo misterioso. Chi di noi poteva immaginarsi, in qualunque punto dello spazio e del tempo, quanto questo filmato sarebbe diventato simile a un vero e proprio film di mostri?
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Note di John Albarian sul DVD
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“Qui stasera stiamo riprendendo un video e vogliamo essere certi che le telecamere registreranno la musica in sincronismo con le immagini. Ed è successo qualcosa di terribile…”
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FZ, prima serata, primo concerto al Roxy - 1973
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Non so se Frank sapesse davvero quello che era successo quando disse questo, ma aveva perfettamente ragione… Era successo qualcosa di veramente terribile, e qualcosa di cruciale per la produzione era andato catastroficamente a puttane. Le quattro esibizioni di Frank al Roxy erano, in buona sostanza, inguardabili: non certo per colpa delle esecuzioni ma perché l’impianto per registrare l’audio durante i concerti non aveva funzionato bene. Per molti anni Frank (e poi Gail Zappa) hanno cercato invano di sbloccare questo programma, ma ciò non è potuto succedere. Posso garantire che non è stato per mancanza di volontà se questo film è rimasto in letargo per tutti questi decenni.
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Quindi, che diavolo era successo? All’insaputa di tutta la squadra, nei primi minuti del primo spettacolo il dispositivo di registrazione audio aveva avuto un malfunzionamento interno. Nessuno poté accorgersene fino a quando la pellicola non fu girata, sviluppata e consegnata al tecnico del montaggio. Essendo brevissimo il tempo per la produzione, nessuna pellicola fu sviluppata prima che tutti gli spettacoli fossero “in banca”. Quando il tecnico del montaggio iniziò ad allineare l’immagine con il suono (usando i lampi sui fotogrammi e i segnali acustici sulle bobine audio), risultò evidente che il programma era rimasto in sincronia solamente per cinque secondi circa. Dopo di che, l’audio aveva iniziato a derivare e derivare e derivare. Non c’era praticamente alcun modo per sincronizzarlo perché il tasso di deriva variava notevolmente.
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Se fosse stata una deriva costante dell’1%, ad esempio, si sarebbe potuta correggerla, ma uno 0,1%, 0,05%, 1,2% poi di nuovo 0,1% era troppo; il suono era totalmente fuori controllo, e usando la tecnologia di allora non c’erano mezzi a buon mercato per allinearlo. Se fosse stato un film tradizionale, sarebbe bastato ri-girare la scena in questione o sostituirne l’audio. Neanche se fosse stato un unico concerto ci sarebbero stati problemi. Il camion di registrazione mobile che aveva registrato il suono per l’album avrebbe potuto allineare l’audio alla velocità delle telecamere, e qualche settimana dopo si avrebbe avuto un film. Ma così, con le telecamere che venivano di continuo avviate e fermate, ogni 12 minuti o più (per la ricarica, le pause-sigaretta, il riposizionamento, ecc.), era fondamentale usare come guida il suono registrato, che si era incasinato.
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Durante gli spettacoli erano state usate quattro telecamere. Ogni spettacolo durava un’ottantina di minuti. Quattro spettacoli moltiplicati per quattro telecamere moltiplicate per 80 minuti equivalgono a poco più di 21 ore di immagini e audio che dovevano essere incisi insieme ma non potevano esserlo a causa della loro differente velocità. Senza contare le riprese supplementari girate dietro le quinte e negli studi Bolic il giorno dopo l’ultimo spettacolo. Era come cercare di camminare in linea retta dopo essersi scolati un intero bar. La linea non si muove, tu, invece, sì.
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Dopo avere realizzato molti montaggi per altri “marmocchi difficili” con problemi simili, la mia prima sfida è stata quella di cercare di sincronizzare tutte le riprese. Per questo processo ci sono volute più di otto settimane e un bel po’ di tentativi ed errori prima di arrivare al risultato, però una volta finito si è potuto finalmente intravedere un barlume di luce alla fine di quel tunnel lungo 40 anni.
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La sfida successiva è stata quella di montare lo spettacolo. FZ era stato abbastanza furbo da riprendere in due giorni quattro esibizioni sostanzialmente con lo stesso repertorio. Tutti indossavano gli stessi vestiti quindi, in teoria, si sarebbe potuto montare una canzone da una serata con la stessa canzone da un’altra serata. Questa è sempre una buona idea nel caso in cui ci sia un’esibizione migliore dell’altra o anche solo una parte migliore di un’esibizione, per lasciare più libertà di scelta al tecnico durante il montaggio dello spettacolo. Purtroppo, questa pratica non sempre funziona, a meno che in ogni spettacolo gli artisti non stiano esattamente nello stesso posto, suonino i loro strumenti esattamente nello stesso modo, e la star si ricordi di fumare esattamente allo stesso modo e nello stesso momento! Dimenticavo il cascamorto vicino al palco, che nella stessa scena cambia di colpo da un’inquadratura all’altra. Ciò ha reso difficilissimo usare ogni volta che avrei voluto le angolature migliori dall’esibizione migliore. Tuttavia, questo è il duro compito del tecnico del montaggio ed è anche divertente, in realtà.
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Oltre all’incredibile abilità musicale di Zappa e delle Mothers, qui non c’è molta teatralità: niente sputafuoco, salti sulla folla, sfilate in passerella durante gli assoli di chitarra e cose simili. Inoltre, per fornire la massima copertura non c’erano, come ci sarebbero oggi, 16 cineprese, telecamere indossabili e un braccio articolato che volteggiava in giro. C’erano per lo più tre telecamere. Due fisse e una a mano sul palco. Di tanto in tanto una quarta telecamera sul retro interveniva con qualche panoramica sul palco, spesso sfuocata. La sfida era quella di rendere lo spettacolo coinvolgente usando il maggior numero di filmati interessanti da ogni fonte. Ho cercato di bilanciare qualche montaggio accelerato con riprese lunghe sulle esibizioni dei singoli musicisti. Secondo me, non c’è niente di più frustrante di un cambio di scena ogni 2 secondi, tanto per cercare di far sembrare interessante lo spettacolo. Se Frank sta suonando un assolo, resta su Frank. Se George Duke sta andando alla grande, resta su George. Giusto? Dài! Io non stavo tra il pubblico, quindi voglio vederli suonare come Cristo comanda.
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Quando ero più giovane, non capivo proprio quella musica. Essendo un fan irriducibile degli Who, dei Kinks, dei Jam, dei Led Zeppelin e tutto il resto, la musica di Frank era molto, molto al di fuori della mia portata. Perciò, lavorare su un prodotto di Zappa così importante per me è stato scoraggiante, in un primo momento, perché non pensavo di esserne veramente all’altezza (ma quando lavori a stretto contatto con la famiglia di un mito, queste stronzate te le tieni per te).
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Poi ho cominciato a mettere insieme le canzoni, ad una ad una. Innanzitutto “Il crepuscolo dei pigmei”, “Pinguina soggiogata” e poi… “Latrato di echidna”. Ho pensato, tipo: “Oh, Gesù, questa band va forte”. Poi, montando “Gran Lesto”, la mascella cominciò a scendermi. Sì, guardavo a bocca aperta, come meravigliato. Seguirono quei sorrisi e quelle risate irrefrenabili che i bambini fanno quando vedono un mago che fa scomparire qualche stupidaggine. Il modo ironico con cui Frank suonava la chitarra era proprio fuori dagli schemi. Per il mio piccolo cervello digiuno di Zappa, ogni canzone era come una nuova scoperta. Questa cosa andò avanti per settimane mentre cominciavo ad assemblare il montaggio preliminare completo, e un giorno ho chiamato un amico che amava Frank e gli ho detto: “Ah, sì, adesso capisco”. Decisamente cambiato. Decisamente all’altezza.
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Non racconto questo per apparire saggio o chissà che, ma per trasmettere l’onore e la gioia che sento (e non uso mai la parola ‘gioia’ nel mio gergo quotidiano) per avere fatto parte di un progetto che ha richiesto tanto tempo. Come era successo a me, a “Roxy - Il Film” ci sono voluti quattro decenni per essere pronto all’appuntamento con Zappa.
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Sono certo che questo sia uno dei grandi concerti rock - se non l’ultimo - ad essere portato alla luce e pubblicato per le legioni di fan irriducibili e per quelli che presto lo diventeranno. Quindi, usando le parole dell’uomo stesso: “Rilassatevi. Sorseggiate le vostre bibite e state calmi”.
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È proprio bello quel ritmo che fate lì, signore e signori.
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Calmatevi per qualche istante perché qui stasera stiamo riprendendo un video e vogliamo essere certi che le telecamere registreranno la musica in sincronismo con le immagini. Ed è successo qualcosa di terribile…
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Ebbene, non voglio tenervi con il fiato sospeso troppo a lungo, signore e signori, ma abbiamo intenzione di fare per voi uno spettacolo al fulmicotone ▶. E non vogliamo proprio… non vogliamo mandare tutto a puttane, signore e signori, quindi rilassatevi e… sorseggiate le vostre bibite e da un momento all’altro il sipario si alzerà e saremo demenziali per voi, quindi state calmi!
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Questa è una registrazione.
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Ecco cosa faremo. Nella prima parte faremo finta di fare lo spettacolo con il sipario ancora giù. Fino a quando non sistemeranno la telecamera, ci limiteremo a suonare un po’ di musica di accompagnamento, e dopo vi faremo una sorpresa.
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OK
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[Strumentale]
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Sapete
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L’uomo del mistero arrivò
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E disse: “Io sono di gran lunga il migliore”
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Disse che, pagando una tariffa standard
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Quella sera stessa al Nirvonna potevo arrivare
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Se ero pronto, disposto e capace ▶
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Beh…
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Di pagargli la sua normale rimunerazione
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Avrebbe mollato tutti gli altri suoi affari urgenti
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Per dedicare a me la sua attenzione
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Ma io dissi:
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“Fratello, chi vuoi coglionare con quei detriti cosmici, eh?
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Chi vuoi coglionare con quei detriti cosmici?
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Fratello, non perder tempo con me”
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Beh, l’uomo del mistero s’innervosì
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E iniziò a dimenarsi
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Infilò una mano nella tasca della sua vestaglia del mistero
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E tirò fuori un kit per radersi
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Ebbene, ci sarà un rasoio, pensai
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E una bomboletta di schiuma da barba, ma lui mi ha detto
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Proprio mentre il coperchio si apriva di scatto
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Che la sua scatoletta poteva fare di tutto
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Beh…
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Con l’unguento di Afro Dita
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E la polvere del Gran Wazoo ▶
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Disse: “Guarirà pure la tua asma, amichetto mio, non importa cosa pensi tu!”
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Ed io dissi: “Oh, davvero?
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Stammi a sentire, fratello (Stammi a sentire, fratello!), chi vuoi coglionare con quei detriti cosmici?
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Comunque, dimmi, che razza di gurù sei tu?
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Stammi a sentire, fratello (Cucù!), non perder tempo con me”
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Napoleon!
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[Strumentale]
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“Ho già i miei problemi”, dissi
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“E tu non puoi aiutarmi in nessun caso
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Quindi prendi le tue meditazioni e le tue preparazioni
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E ficcatele su per il naso”
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“ASPETTA, HO UNA SFERA DI CRISTALLO!”
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Disse, e la mise in controluce
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Allora io gliela strappai via
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E gli feci vedere come farlo in maniera efficace
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Mi arrotolai un giornale sulla testa
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In modo da sembrare ‘profondo’
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Poi recitai qualche abracadabra
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E gli dissi che si sarebbe addormentato in un secondo
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Gli rubai gli anelli e l’orologio da tasca
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E tutto quello che trovai là
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Avevo ipnotizzato quel babbeo
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Non poteva nemmeno dire ‘bah’
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Continuai poi predicendogli il futuro
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Fino a quando lui avesse continuato a battere la fiacca
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Dissi: “Il prezzo della carne è appena salito
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E la tua tipa è appena scesa di bocca”
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Stammi a sentire, fratello (Stammi a sentire, fratello!), chi vuoi coglionare con quei detriti cosmici?
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(Dimmi, è un vero poncho o è un poncho dei grandi magazzini Sears? ▶)
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Sai una cosa? Potresti fare più soldi come macellaio
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Quindi non perder tempo con me
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Grazie!
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[FZ] Stiamo girando un film. C’è una telecamera lassù, c’è una telecamera lassù, c’è una telecamera proprio qui, c’è una telecamera là dietro, ci sono luci ovunque sul palco, è tutta una finta. Ebbene sì, nelle telecamere non ci sono pellicole. Stiamo solo facendo finta. Capite? Quindi rilassatevi, e se un riflettore passa su… su di voi, basta che facciate finta che non ci sia pellicola nella telecamera perché più tardi potremmo farvi fare qualcosa di divertente.
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Bene… (BURP - Scusatemi, amici). Il nome di questa canzone è “Pinguina soggiogata” ed è una canzone che ehm… tratta delle… possibili varianti su un argomento principale che è… beh, si capisce qual è l’argomento principale. E le varianti comprendono ehm… manovre che potrebbero essere eseguite con il supporto di ehm… gratificazione extraterrestre ▶ e dispositivi che potreste trovare in vendita in un grande magazzino di zona, o anche no, o forse in una farmacia, o quantomeno in uno di quei nuovi negozi fantasiosi pubblicizzati sul retro dei giornali gratuiti. Questa canzone suggerisce all’ascoltatore suggestionabile che la normale procedura ehm… che adesso sto parafrasando per far passare queste parole in televisione, è ehm… Se vi viene voglia di fare qualcosa di diverso da quello che pensavate di fare quando avete iniziato a spogliarvi e, guarda caso, trovate intorno dei dispositivi… allora… non solo va bene farsi prendere la mano dall’intero armamentario, ma… Ehi!
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“Io sono la melma”!
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Che dici? Pronti?
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“Ricordi di El Monte”!
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Ne ho. Scommetto che ne hai anche tu, no?
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Lei è proprio come una pinguina soggiogata, accidenti
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Laggiù, sul lato umido del letto
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Proprio come la pinguina imponente
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Sbatte le sue ali da due etti
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Oddio, capisci che non c’è più niente da fare
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Quando lei viene verso di te impettita e ti ci avvolge la testa
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Sbattendo le sue ali da due etti, sbattendole
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Lei è proprio come una pinguina soggiogata, accidenti
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Scuote il ginger ale leggero, vibrando
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Come una pinguina quando le pile si stanno scaricando
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(Sapete com’è quando le pile del vibratore si scaricano?)
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Oddio, dovrai farla saltare attraverso un vero cerchio infuocato ▶
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Fatto con dei Kleenex avvolti su un fil di ferro di gruccia arrotolato
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[Strumentale]
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Lei è proprio come una pinguina soggiogata, accidenti
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Che ulula verso qualche luna antarticolata
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Nelle notti assiderate, con le sue pinne imbiancate
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Quando scorge il cerchio nella stanza, urla spaventata
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(Dritta dritta attraverso il cerchio, senza sentire il minimo dolore)
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Che ci deve essere una pinguina legata lo si evince
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Quando si sente quell’urlo atroce e non ci sono altri uccelli nelle vicinanze
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Lei è proprio come una pinguina soggiogata, accidenti
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Lei è proprio come una pinguina soggiogata, accidenti
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Ah, devi stare attento a non lasciarle le cinghie troppo molli
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Altrimenti lei potrebbe anche tirare un pugno al tuo cane / avvilupparti il bigolo
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Altrimenti lei potrebbe anche tirare un pugno al tuo cane / avvilupparti il bigolo
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Fino a ridurtelo come un biscotto essiccato per cani…
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[Strumentale]
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Ruth Underwood, Ralph Humphrey, Chester Thompson.
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Grazie.
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Bene, adesso abbiamo per voi una sorpresa. Siete stati tutti presi in giro.
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Questa cosetta non era niente di più e niente di meno che la parte ritmica della prossima canzone che suoneremo adesso, una canzone sui film di mostri che si chiama “Un po’ più di dozzinalità, per favore”.
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Ecco come suona con tutto quanto insieme, ne avete già sentito la parte di percussioni.
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Veloci, sbaragliamoli.
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Riusciranno a suonarla bene una seconda volta?
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Ah-ha
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Ehi. Basta che suoni […]
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Sì, no, la sovra-incideremo dopo. Pronti?
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Oh, aspetta. No, non sono pronta.
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E c’è quella scena in cui il mostro esce da una caverna, sapete? C’è sempre una scena in cui escono da una caverna, almeno una volta, e il resto del cast… Deve essere stato girato negli anni ’50, i colletti sono grandi all’incirca così, le cravatte sono larghe all’incirca così e sono corte all’incirca così, e gli attori hanno sempre una pistoletta con la quale sparano al mostro, e c’è sempre una ragazza che cade e si storce una caviglia, ehi ehi! Certo che c’è! Lo sapete come sono… il sesso debole e così via, e storcendosi la caviglia avvantaggia il piccolo cono gelato. Beh, proprio in quella scena, in quella scena, amici, non ehm… non hanno voluto rigirarla, doveva essere venuta talmente bene che hanno voluto tenerla, però… quando il mostro esce dalla caverna, alla sinistra dello schermo si vedono tanti travetti così fissati sul fondo del coso mentre qualcuno lo spinge fuori, al che, ovviamente fuori campo, un altro fa: “No! Riportalo indietro!” E lo trascinano un po’ indietro, mentre l’attore fa: “Pim! Pim!” Ebbene, quella è dozzinalità. Bene. E questa canzone è “Dozzinalità”, eccola.
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Uno, due, tre, quattro
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Mi sono mangiato un ottimo hot dog
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Poi mi sono visto un film di Hollywood
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Mi sono mangiato un ottimo hot dog
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Poi mi sono visto un film di Hollywood
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La piccola Miss Muffet, sì, accoccolata accanto a me
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Mi sono girato e le ho chiesto: “Le vedi adesso, eh?
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Le cordicelle sul Ragno Gigante?
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La cerniera lampo dalla Laguna?
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AH AH AH!
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Le bocchette da dove salgono le bolle nelle vasche?
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E le linguette ai lati della luna!
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La gelatina e la vernice sulla lampadina da 40 watt
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Che usano quando La Melma zampilla
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Le grinze e le pieghe sulla roccia di cartone, sì
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E la tela della caverna è troppo molla
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Le giacche e i cappelli e le cravatte sono troppo larghi
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E troppo corti addosso allo scienziato
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La dottoressa in chimica con il cervello a scomparsa, sì
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E intanto il mostro, il Giappone, se l’è appena divorato!”
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Signore e signori, il mostro, che i contadini di questa zona chiamano “Frunobulax”, è stato appena visto avvicinarsi alla centrale elettrica! I proiettili non riescono a fermarlo. I missili non riescono a fermarlo. Forse dovremo ricorrere alla forza nucleare!
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Uau! Correte! Forza! Alzatevi, in fretta! Il più velocemente possibile! Dài, tutti!
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Potrebbe essere la vostra ultima possibilità! Andate subito in un qualunque rifugio!
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VA’ AL RIFUGIO! (“BIMBA MIA, BIMBA MIA!”)
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VA’ AL RIFUGIO
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VA’ AL RIFUGIO
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VA’ AL RIFUGIO! (“BIMBA MIA, BIMBA MIA!”)
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VA’ AL RIFUGIO
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VA’ AL RIFUGIO
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La piccola Miss Muffet accoccolata accanto a me
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Le cordicelle che pendono, le riesci a vedere?
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Fanno dondolare le zampe e chiudere di scatto la bocca
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E l’occhio orribile
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E l’occhio orribile
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E l’occhio orribile
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Fanno ruotare!
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Riesci a vedere tutto ciò? Riesci a vederlo da qui?
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Riesci a ridere fino a piegarti in due?
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Se non ci riesci, mi dispiace, perché solo questo volevo sapere, sì!
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Mi serve un po’ più di dozzinalità, per favore
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Bimba, mi dispiace, perché solo questo volevo sapere
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Mi serve un po’ più di dozzinalità, per favore
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Bimba, mi dispiace, perché solo questo volevo sapere
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Mi serve un po’ più di dozzinalità, per favore
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Bimba, mi dispiace, perché solo questo volevo sapere
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Mi serve un po’ più di dozzinalità, per favore
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Più dozzinale è, meglio è
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Bimba, mi dispiace, perché… volevo sapere
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Mi serve un po’ più di dozzinalità, per favore
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Più dozzinale è, meglio è
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Bimba, mi dispiace, perché solo questo volevo…
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Mi serve un po’ più di dozzinalità, per favore
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Più dozzinale è, meglio è
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Bimba, mi dispiace, perché solo questo volevo sapere
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Mi serve un po’ più di dozzinalità
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Più dozzinale è, meglio è
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Più dozzinale è, meglio è
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Più dozzinale è, meglio è
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Più dozzinale è, meglio è
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Bimba, mi dispiace, perché solo questo volevo sapere
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Mi serve un po’ più di dozzinalità
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Grazie!
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[FZ] Adesso sentite questa, amici. Abbiamo questo pezzo, capite, che è ehm… sapete, il ehm… il tango come ballo sfrenatamente passionale, vi è senza dubbio familiare, sapete, è un… quel ballo al quale vi tocca andare, OK? Abbiamo modificato un po’ il tango in modo da renderlo… modernizzarlo, sapete, renderlo accessibile a un… un pubblico giovane e contemporaneo come voi. Persone che se ne intendono, ovviamente.
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Ebbene, abbiamo eh eh… abbiamo convertito il tango in qualcosa che va… che trascende la forma del tango. Abbiamo combinato il tango con il bebop e forse più tardi ci sarà persino una macchina per il fumo, non sappiamo. Stasera ci sono delle persone tra il pubblico che ehm… beh, sono amici, sono sulla scena di Hollywood da molto tempo. Se salissero sul palco… (BURP - Scusatemi, amici), di certo li riconoscereste immediatamente, eh eh eh. Quindi…
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(Potete accendere le luci di sala, potrebbero servirci. Quelle sul pubblico, capite, eh eh eh). Bene, siete pronti? Non troppo velocemente adesso perché voglio registrare le note giuste e questa… questa deve essere quella… questa deve essere quella con tutte le note giuste. Bene, pronti? È un brano difficile da suonare.
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Ecco perché io non lo suono.
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Uno, due, tre, quattro
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[Strumentale]
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[George] Come stavo dicendo…
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[FZ] Adesso, vorremmo invitare dei volontari dal pubblico per… (Ti piacerebbe, lo so, oddio se ti piacerebbe). Abbiamo bisogno di… eh eh eh. (Dimmi, in realtà l’hai già fatto, vero? Eh eh). No, vogliamo qualcuno che non l’abbia mai provato prima, che non abbia mai neanche pensato di provarci. Un ragazzo, una ragazza, preferibilmente che si piacciano l’un l’altro, che salgano qui e cerchino di ballare quello che George canta.
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[FZ] Non c’è nessuno che…? Tu sei uno. Bene, come ti chiami?
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[Carl] Carl
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[FZ] Ti chiami Carl? Prego, Carl, sali sul palco. Piacere di conoscerti, Carl.
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[FZ] Bene. OK? Vediamo, ehm… c’è qualcuno… dietro? Beh, oh, ehi! Come ti chiami?
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[FZ] Oh, aspettate un attimo, abbiamo già selezionato uno spettatore maschio! Ah, puoi restare, d’accordo, puoi restare. Non vogliamo cacciar via nessuno. Come vi chiamate?
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[Rick] Rick
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Rick, e…?
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[Jane] Jane
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[FZ] Jane? Rick e Jane e Carl! Bene, ecco come funziona: c’è un ritmo che fa così; ed è un ritmo banale.
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Dimenticatevi quel ritmo perché serve soltanto come riferimento.
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Non ballate quel ritmo, ballate quello che George canta, OK?
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[FZ] Quelle note piccole, OK? Quelle piccole e veloci, OK? Pronti? George, falli ballare!
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[FZ] No, no, Rick, sei troppo impacciato. Pronti? Fagli vedere, George!
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[FZ] No, no
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[FZ] No, no, forza, scioglietevi! Sentite, incoraggiateli! Quando… Quando… Ah! Sì! Bene, un’altra volta, ballate!
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[FZ] Studiamo questo fenomeno!
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[FZ] State a sentire, Rick e Jane e Carl, voi… voi siete fantastici ma siete solo troppo impacciati
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[Jane] Posso continuare, Frank!
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[FZ] Lo so che ti piacerebbe, forse più tardi. Bene, facciamo così: tornate ai vostri posti e faremo salire il prossimo gruppo, OK? Carl, Rick e Jane!
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[FZ] Bene. Ehm… Vediamo… sì, ti metterò un’altra volta alla prova, vieni qui. Cosa? Oh, non lo sai.
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[FZ] Bene, ti va di provare…
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[Lana] Farò tutto quello che dici, Frank
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[FZ] Oh, mio Dio! Bene, ti chiami Lana, giusto? Lana, balla!
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[FZ] Così va meglio
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[FZ] Potresti togliere di mezzo quegli occhiali?
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[FZ] Lana, vai fortissimo! Dobbiamo far salire qualcun altro per aiutarti. Brenda, importata dalla base Edwards della Forza Aerea, dove lei… signore e signori, Brenda… Brenda è una meretrice professionista, ha appena finito di fare uno spogliarello per un branco di ragazzi alla base Edwards della Forza Aerea ed è riuscita ad arrivare qua in tempo per lo spettacolo. Due ore di spogliarello per i ragazzi dell’esercito, ottimo. Sì. Ehi! Brenda… Brenda ha un adorabile assistente di nome Carl, o Robert James Davis, se preferite.
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Bene, ballate!
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[FZ] Vi muovete ancora troppo adagio, ve l’ho già detto!
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[FZ] Accendete la macchina delle bolle!
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Oddio, com’è scadente questa macchina delle bolle!
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[FZ] Signore e signori, l’ex moglie di Dunt!
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[Strumentale]
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[FZ] Signore e signori, seduti sulle vostre sedie starete pensando: “Potrei farlo anch’io!” È ovvio che potete! Ed è arrivata la vostra grande occasione, dovete solo… Il primo passo è facile, basta che vi alzate in piedi. Forza, alzatevi in piedi. Ecco, così, vi state alzando in piedi. Sì, qualcuno di voi non è in piedi, ma non si divertirà tanto quanto chi lo è. (Bene, accendete le luci di sala in modo che tutti possano vedere quello che succede). Sì, moltissimi di voi sono in piedi.
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Bene, entrate in sintonia con il tutto.
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ADESSO METTETE IN COMUNICAZIONE LA VOSTRA MENTE CON QUELLA DI GEORGE DUKE!
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[FZ] E quando… (Così!) quando suona quelle buffe notarelle veloci, muovetevi in giro a scatti e divertitevi con il “Tango bebop”, proviamolo!
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[FZ] Non va bene che vi limitate a battere le mani stando in piedi, è troppo banale. Muovetevi in giro a scatti!
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[Napoleon] Tutto quello che vi pare
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Va bene
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Va bene!
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Tutto quello che vi pare
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Affare fatto
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Va bene
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Va bene
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Siete venuti nel posto giusto ▶
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Stasera
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Tutto quello che vi pare
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Va bene
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Quello che vi pare
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Tutto quello che vi pare
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Va bene
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Sì, voi, lì, sapete, siete venuti nel posto giusto
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Stasera
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Dammi un po’ di quel vino
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[Strumentale]
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[FZ] Bene. Adesso statemi a sentire.
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Come avrete intuito, signore e signori, questa è la fine del nostro concerto. Vorremmo ringraziarvi davvero per essere venuti, speriamo che vi siate divertiti!
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Bruce Fowler al trombone
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Napoleon Murphy Brock al sax tenore e voce principale
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Ruth Underwood alle percussioni
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Ralph Humphrey alla batteria
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Chester Thompson alla batteria
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Tom Fowler al basso
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E George Duke alle tastiere
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Grazie mille!
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[Napoleon] Fate tutto quello che vi pare
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Stasera
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Va bene (Va bene)
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Fate tutto quello che vi pare
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Stasera
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Va bene
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Perché il Roxy è il posto giusto
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Stasera
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Va bene (Va bene)
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Va bene (Va bene)
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Va bene (Va bene)
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Va bene (Va bene)
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Va bene (Va bene)
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Va bene (Va bene)
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Oh, va bene!
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