Guitar Player - gennaio 1977

“Good guitar stuff” or “stereotypifications”?

“Cose buone alla chitarra” o “stereotipizzazioni”?

 


THE EVOLUTION OF THE GUITAR’S USE IN POP MUSIC L’EVOLUZIONE NELL’USO DELLA CHITARRA NELLA MUSICA POP
During the fifties it was rare to find a guitar solo on rock or R&B singles - it was usually the honk-squeak tenor sax syndrome taking up the space between the bridge and the third verse. When a guitar was heard (usually on the blues or country items I was collecting), its function bore little resemblance to today’s collection of pathetic lick-spewage and freeze-dried stereotypifications (all of you sensitive guitar fans who actually get off on our current pseudo-academic era of polished efficiency had better read another article). Sui singoli rock e rhythm & blues degli anni ’50 era raro trovare un assolo di chitarra, di solito lo spazio tra il ponte e il terzo verso era occupato dalla sindrome ‘clacson-squittio’ del sax tenore. Quando ascoltavo una chitarra (di solito sui dischi blues o country di cui facevo collezione), la sua funzione non assomigliava molto all’odierna sequela di vomitevoli riff patetici e stereotipizzazioni liofilizzate (tutti i sensibili fanatici della chitarra che vanno in orgasmo per la nostra attuale epoca pseudo-accademica di ricercata efficienza farebbero meglio a passare a leggere un altro articolo).

If you have access to them, take the time to listen to the guitar solos on “Three hours past midnight” (Johnny “Guitar” Watson), “The story of my life” (Guitar Slim), or just about any of B.B. King’s singles from that period. For my taste, these solos are exemplary because what is being played is honest and, in a musical way, a direct extension of the personality of the men who played them. If I were a music critic, I would have to say that these values for me mean more than the ability to execute clean lines or clouds of educated gnat-notes.
Se riesci a reperirli, dedica un po’ del tuo tempo ad ascoltare gli assoli di chitarra in “Tre ore dopo mezzanotte” (di Johnny “Guitar” Watson), “La storia della mia vita” (di Guitar Slim), o praticamente qualunque singolo di B.B. King di quel periodo. Per i miei gusti, questi assoli sono esemplari perché ciò che viene suonato è onesto ed è un’estensione musicale diretta della personalità degli uomini che li hanno suonati. Se fossi un critico musicale, direi che per me questi valori sono più importanti della capacità di eseguire fraseggi precisi o nuvole di erudite note-moscerini.

Other examples of good guitar stuff from that era might include “Lucy Mae blues” (Frankie Lee Simms), “Happy home” (Elmore James - even though Elmore tended to play the same famous lick on every record, I got the feeling that he meant it), and the work of Hubert Sumlin (and Buddy Guy a couple of times) on Howlin’ Wolf’s things. I’m sure there are other hot items, but this is a short article.
Altri esempi di buon materiale di chitarra di quell’epoca sono “Il blues di Lucy Mae” (di Frankie Lee Simms), “Casa felice” (di Elmore James, anche se Elmore tendeva a suonare in ogni disco sempre lo stesso riff famoso; mi sa che lo faceva di proposito), e i lavori di Hubert Sumlin (con Buddy Guy, un paio di volte) sulle cose di Howlin’ Wolf. Di sicuro ci sono altre cose interessanti, ma questo è un breve articolo.
Also, to be fair about it, there are some classic examples of sterility then too in the kind of rock solos on the Bill Haley singles and the obnoxious kleen-teen finger work on the New York-based R&B vocal quintet records (on labels like Gee, on the up-tempo numbers with the ice-cream-cone chord changes). Inoltre, ad essere obiettivi, anche allora c’è stato qualche classico esempio di sterilità, come negli assoli rock sui singoli di Bill Haley e negli odiosi fraseggi imbarazzati sui dischi rhythm & blues dei quintetti vocali di New York (su etichette come Gee, sui numeri ritmati con progressioni I-VI-IV-V).
Then we get to the Sixties. We get there partly because R&B was being produced to death (strings on Ray Charles and Fats Domino records, etc.) and because England was starting to ship back some recycled Fifties music, played by people who were younger and cuter than the original performers, to be consumed by people who were younger and cuter than the original consumers (and who, especially in the case of Rolling Stones fans, had never heard the original recordings of their revamped Slim Harpo/Muddy Waters repertoire… and not only that, folks, if they had heard the originals, they probably wouldn’t have liked them at all, since neither of the original artists named above were as prance-worthy as Mick Jagger). Arriviamo poi agli anni Sessanta. Ci arriviamo in parte perché il rhythm & blues era stato prodotto fino all’esaurimento (archi sui dischi di Ray Charles e di Fats Domino, ecc.) e in parte perché dall’Inghilterra stava iniziando a ritornare musica degli anni Cinquanta riciclata, suonata da persone più giovani e carine degli interpreti originali per essere consumata da persone più giovani e carine dei consumatori originali (e che, soprattutto nel caso dei fan dei Rolling Stones, non avevano mai ascoltato le registrazioni originali di Slim Harpo / Muddy Waters che erano incluse, in nuove versioni, nel repertorio dei Rolling Stones… e per giunta, amici, anche se ne avessero sentito gli originali, probabilmente non gli sarebbero piaciuti affatto perché nessuno dei sopra menzionati artisti originali zompettava impettito come Mick Jagger).
Obviously, part of the recycling process included the imitation of Chuck Berry guitar solos, B.B. King guitar solos, and even some abstractions of John Lee Hooker guitar solos. The guitar was becoming more prevalent in backing arrangements on singles, especially as a rhythm instrument. Solos on most white-person records of that day and age tended to be rhythmic also, especially in surf music. Almost everything that survives in popular memory (the greatest hits, in other words) was designed for the purpose of dancing - but mainly just to sell. Ovviamente, il processo di riciclaggio includeva anche l’imitazione degli assoli di chitarra di Chuck Berry, degli assoli di chitarra di B.B. King e anche qualche astrazione degli assoli di chitarra di John Lee Hooker. Sui singoli la chitarra risaltava di più negli accompagnamenti, specialmente come strumento ritmico. Nella maggior parte dei dischi suonati da bianchi di quel tempo e di quell’età, anche gli assoli tendevano ad essere ritmici, specialmente nella musica surf. Quasi tutto di quello che sopravvive nella memoria popolare (in altre parole, i grandi successi) era progettato per essere ballato, ma soprattutto per essere venduto.
The Sixties saw the beginnings of record production as a science in the service of commerce, with heavy emphasis on the repetition of successful formulas. The best that can be said about this period is that it brought us Jeff Beck at his feedback apex, Jimi Hendrix at his overkill-volume best, and Cream, which sort of legitimized jamming a lot onstage (so long as you could prove British descent, usually by reeling off musical quotations from blues records which most Americans had never heard). Radio programming nerds made sure that you never heard any of that stuff because Negroes were playing it, and they did their best to protect the young audiences of the Fifties and early Sixties from such a horrible culture shock, while over in England the better musicians were lusting after vintage blues records, actually obtaining them, and having these records form the basis of their playing traditions. Gli anni Sessanta hanno visto gli inizi della produzione discografica come scienza al servizio del commercio, con una forte enfasi sulla ripetizione di formule di successo. Il meglio che si possa dire di quel periodo è che ci ha dato Jeff Beck all’apice del suo feedback, Jimi Hendrix al meglio del suo volume esagerato, e i Cream che hanno in pratica legittimato forti dosi d’improvvisazione sul palco (a patto di potere dimostrare discendenze britanniche, ad esempio sciorinando citazioni musicali da dischi blues che solo pochi americani avevano ascoltato). I programmatori radio zelanti stavano attenti a non passare mai niente di tutto questo perché ‘era suonato da negri’, e hanno fatto del loro meglio per proteggere i giovani ascoltatori degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta da uno shock culturale così terribile, mentre in Inghilterra i migliori musicisti erano affamati di dischi blues vintage e se li procuravano, e quei dischi hanno formato le basi della loro tradizione musicale.
So, briefly to review, I would characterize guitarism of the Fifties as having, in its best cases, some real humor, style and personality, and, in its worst cases, mechanical sterility anf lack of musical interest. Quindi, per riassumere, definirei il modo di suonare la chitarra degli anni Cinquanta come dotato, nei casi migliori, di un po’ di vero umorismo, stile e personalità e, nei casi peggiori, di sterilità meccanica e di mancanza d’interesse musicale.
I would characterize the Sixties, as having, at its best, exploratory qualities not possible before the advent of heavy amplification and recording studio machinery; more rhythmic interest, and, in some instances, real humor, style, and personality. At it’s worst, the guitarism of the Sixties brought us amateur strummery; several swift kicks at the Fender Twin Reverb springs; the archetype of folk-rock 12-string swill (the predecessor of the horrible fake-sensitivity music we have today with the laid-back sensitive-type artist/singer/songwriter suffering person, posed against the wooden fence provided by the Warner Brothers Records art department, graciously rented to all the other record companies who needed it for their version of the same crap); and the first examples of the “psychedelic guitar solo”, not to mention In-A-Gadda-Da-Vida-ism. Caratterizzerei gli anni Sessanta per avere portato, al più, qualità esplorative impossibili prima dell’avvento di potenti sistemi di amplificazione e di registrazione, più interesse verso il ritmo e, in qualche caso, vero umorismo, stile e personalità. Nei casi peggiori, il modo di suonare la chitarra degli anni Sessanta ci ha portato strimpellii da dilettanti; tanti bei calci alle molle del riverberatore Fender Twin; l’archetipo della sbobba folk-rock a 12 corde (precursore dell’orribile musica fintamente sensibile che abbiamo oggi, con il disinvolto, sensibile e sofferente artista / cantante / compositore in posa contro quella staccionata fornita dal dipartimento artistico della Warner Brothers Records e gentilmente affittata a tutte le altre case discografiche che la richiedevano per la ‘loro’ versione della stessa cagata); e i primi esempi di “assoli psichedelici di chitarra”, per non parlare dell’In-A-Gadda-Da-Vida-ismo.
Obviously this is condensing and leaving out a lot, but I’m sure that all of you entirely-too-modern persons who have read this far are getting anxious for something more relevant to your lifestyle - and you’re absolutely right! A perspective of musical history has absolutely no place in today’s thrilling musical world. Yes, that’s right, you heard right! Ovviamente sto condensando e lasciando fuori molto, ma tutti voi che avete letto fin qui, essendo assolutamente al passo con i tempi, di certo siete impazienti di leggere qualcosa di più rilevante per il vostro stile di vita, e avete perfettamente ragione! Un’opinione sulla storia musicale non trova posto nell’elettrizzante mondo musicale di oggi. Sì, proprio così, avete sentito bene!
How could any of this information be useful to a musical world that has reached a point of sophistication that accepts concepts like The Super-Group, The Best Guitar Player In The World, The Fastest Guitar Player In The World, The Prettiest Guitar Player In The World, The Loudest Guitar Player In The World, The Guitar Player In The World Who Has Collected The Most Oldest Guitars In The World (some of which have been played by dead guitar players who were actually musicians), and so forth? Come potrebbe una qualsiasi di queste informazioni essere utile in un mondo musicale che ha raggiunto livelli di sofisticazione tali da accettare concetti come Il Supergruppo, Il Miglior Chitarrista al Mondo, Il Chitarrista più Veloce al Mondo, Il Chitarrista più Carino al Mondo, Il Chitarrista più Forte al Mondo, il Chitarrista al Mondo che ha Collezionato le Chitarre più Vecchie al Mondo (alcune delle quali suonate da chitarristi morti che erano veri musicisti), e così via?
The history of Pop Music has a habit of telling us who we really are - ‘cause if we weren’t that way, we wouldn’t have spent billions of dollars on those records, would we? After careful training by media and merchandising people, the entire population (even guitar players) has been transmuted into a reasonably well-groomed, odor-free, consumer-amoeba, which is kept alive only to service manufacturers and lives its life by the motto: biggest, fastest, loudest is most and best. La storia della musica pop di solito ci racconta chi siamo veramente perché, se non fossimo così, non avremmo speso miliardi di dollari per quei dischi, no? Dopo un’attenta formazione da parte degli addetti ai media e alla promozione, l’intera popolazione (anche i chitarristi) è stata trasformata in una ‘ameba-consumatrice’ inodore, ragionevolmente ben curata, mantenuta in vita solo per soddisfare i produttori, e che vive secondo il motto: più grande, più veloce e più forte uguale più e meglio.
So forget about the past; it means nothing to you now (unless you can find a way to play it louder/faster - which probably wouldn’t be too hard since even infants today can play as fast as the earliest Mahavishnuisms). Let’s face it, once you learn the 28 or 29 most commonly used rock doo-dads (a few country licks, a little Albert King, a pentatonic scale here an’ there, get yer heavy vibrato together) you are ready to live; to be what will be known in the future as “The Guitar Player of the Seventies”. Quindi scordati il passato; adesso non significa niente per te (a meno che tu non riesca a trovare un modo per suonarlo più forte / più veloce, cosa che probabilmente non sarebbe troppo difficile, visto che al giorno d’oggi anche i bambini possono suonare alla stessa velocità dei primi seguaci di Mahavishnu). Diciamoci la verità, una volta che hai imparato i 28 o 29 trucchi del rock più comuni (qualche riff country, un po’ di Albert King, una scala pentatonica qua e là, aggiungigli il tuo bel vibrato) sei pronto per affrontare la vita; per essere quello che in futuro sarà conosciuto come “Il Chitarrista degli Anni Settanta”.
Yes, soon you will belong to the ages, and when you’ve finally got you album contract, and it finally comes out, and it sells ten million copies, and when every beginning guitar player sits at home and hears you wanking away at phenomenal speed with your perfect fuzz and your thoroughly acceptable execution, and when that little guy with his first guitar (him and the ten million other ones) says to himself: “Shit, I can do that”, and proceeds to memorize every awe-inspiring note, and then plays it faster than you… (maybe gets his 32nd notes up around a dotted whole note). Sì, presto entrerai nella storia, e quando finalmente avrai un contratto per un album che alla fine uscirà e venderà dieci milioni di copie, e tutti i chitarristi in erba a casa loro ascolteranno la tua pugnetta a velocità fenomenale con la tua distorsione perfetta e la tua esecuzione del tutto accettabile, quello sbarbatello con la sua prima chitarra (lui come altri dieci milioni) si dirà: “Cazzo, posso farlo anch’io”, e inizierà a memorizzare ogni nota maestosa, e poi la suonerà più velocemente di te… (forse riuscirà a far entrare i suoi trentaduesimi nell’intervallo di una nota intera punteggiata).
And not only that, after learning your solo faster, he transposes it up a minor third, steals some of his mother’s clothes, gets a job in a bar, gets discovered, gets a record contract (with an advance ten times bigger than yours), makes an album (with a better budget than yours, because he’s going to be the next big thing according to the executives at the record company, and they don’t mind spending a little extra for real talent). E per di più, dopo avere imparato a suonare più velocemente il tuo assolo, lo traspone di un terzo minore, ruba qualche vestito da sua madre, trova lavoro in un locale, viene scoperto, ottiene un contratto discografico (e un anticipo dieci volte il tuo), fa un album (con un budget superiore al tuo, perché secondo i dirigenti della casa discografica sarà il prossimo successo, e a loro non importa spendere qualcosina in più per un vero talento).
And not only that, while you just figured out you can’t play any faster because you haven’t had any time to practice because you got coked out on the royalties of your first album (and you still have to record ten more according to your contract), and it’s time to do your second album, and you’ve been asking recording engineers how a VSO works, meanwhile the little guy with his mother’s clothes on gets his album out on the street, and it sells twenty million copies, and somewhere out there, there’s twenty million other little guys with their first guitars, and they’re listening to your recycled wank, and they’re saying… E per di più, ti sei appena reso conto di non riuscire a suonare più veloce perché non hai avuto il tempo di esercitarti, essendoti sparato in coca i diritti d’autore del tuo primo album (e, secondo il tuo contratto, devi registrarne ancora altri dieci), ed è ora di fare il tuo secondo album e hai chiesto ai tecnici di registrazione come funziona un oscillatore a velocità variabile, e nel frattempo lo sbarbatello con i vestiti di sua madre fa uscire il suo album che vende venti milioni di copie, e in giro ci sono altri venti milioni di sbarbatelli con le loro prime chitarre che stanno ascoltando la tua pugnetta riciclata, e si stanno dicendo…


Testo inglese dal sito Zappa Books.