Note di copertina di Edward Sanders - dicembre 1996
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Durante il suo ultimo anno e mezzo di vita, a un certo punto Frank Zappa assemblò le canzoni per “Ho Offeso Qualcuno?”, un insieme di pezzi composti nel corso di dodici anni, dal 1973 al 1985. In questa collezione di 15 pezzi ce n’è per offendere quasi tutti: i gay ▲, le principesse ebree ▲, le femministe ▲, i cristiani ▲, i satanisti ▲, i dirigenti discografici ▲, il Sindacato dei Musicisti ▲, le ragazze della Valle di San Fernando ▲, i difensori dei vespasiani parigini ▲, i giovanotti insicuri a cui piace ballare nei locali ▲, i fan di Jimi Hendrix ▲ e i punk talentuosi ▲, tanto per citarne qualcuno.
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Se questo fosse stato solo un libro di versi, ben pochi avrebbero obiettato. Dopo tutto, questa è l’era della confessione compulsiva e dell’inchiostro erotico, l’era in cui disinibirsi è diventato svaccare, quindi i versi stessi di Zappa sono piuttosto bonari. Però, quando dei versi satirici o ironici sono cantati su della musica potente che esalta la loro capacità di sorprendere e appassionare, così come quella di far drizzare le orecchie censorie, succede qualcosa.
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Negli ultimi trent’anni la stampa e le registrazioni si sono notevolmente liberalizzate. Tuttavia, se in canzoni di dominio pubblico vengono inserite delle immagini esplicitamente erotiche, questo continua a causare problemi perché qualunque cosa tu canti finisci per offendere un gruppo d’interesse, vuoi i puritani, i fondamentalisti religiosi, la folla politicamente ultracorretta o la Comunità Internazionale degli Sculacciatori con Spazzole per Capelli ▶. Offendi i liberal quando “esageri”, ma anche gli ipocriti che vorrebbero che certi temi trattati da Frank Zappa fossero tenuti “nascosti”. La satira cantata ha l’inspiegabile capacità di far arrabbiare la gente per essere troppo dura, non abbastanza dura, troppo seria, non abbastanza seria, iniqua o troppo equa per “l’altra parte”.
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Credo che questo dipenda in parte da quello che potrebbe essere definito il Fattore Trincea / Culo. Se il proiettile della satira colpisce la TUA trincea / il TUO culo, tendi a offenderti. Così, quando in “Continuiamo a rivoltarci nella tomba” Zappa ironizza su certi aspetti della controcultura, un hippie di mezz’età potrebbe offendersi al punto da cancellare con il laser quella parte del CD, annuendo invece estasiato per le rime derisorie di “Ragazze cattoliche” o per la moderna commedia morale medievale nota come “Tette e birra”.
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LA RAPSODIA ELETTRONICA
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Quello che conferisce a “Ho Offeso Qualcuno?” il suo sottile potere di stimolare e persino offendere è la forza e la complessa precisione delle esecuzioni, dei montaggi e dei mix, e l’arguzia delle composizioni. Una nuova forma d’arte si è sviluppata alla fine del XX secolo. Potrebbe essere chiamata Rapsodia Elettronica. I Beatles ne sono stati maestri, è ovvio. Zappa era un rapsodo geniale, nel senso greco antico del rapsodo come cantante che dà forma a un’opera “cucendo insieme” frammenti da varie fonti. A volte le sue rapsodie in tempi veloci assomigliano a complesse superfici matematiche: lisce, ultra-ripassate e molto difficili da suonare, con le loro storie frenetiche di satira e lascivia che giocherellano dentro e sopra la trama musicale.
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Utilizzando le tecniche rapsodiche che aveva sviluppato, Zappa ha perfezionato un genere che potremmo definire canzo-storie, o brevi storie in canzone. L’interesse dell’ascoltatore è mantenuto vivo con una miriade di cambiamenti nel ritmo della batteria, con improvvisazioni, riempitivi, cori di supporto, effetti speciali, sequenze insolite di accordi, trasformazioni repentine di umore e di tonalità, e cose simili. È un genere potente e le ricerche di Zappa mostrano una nuova direzione per il genere operistico americano.
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L’USO DELLE LIBERTÀ INUTILIZZATE
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Una delle glorie degli anni ’60 e ’70 negli Stati Uniti è stata che gli artisti si sono resi conto che c’erano moltissime libertà inutilizzate garantite dalla Costituzione degli Stati Uniti. Questo surplus di libertà personali si annidava lì, nel primo articolo della Carta dei Diritti:
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“Il Congresso degli Stati Uniti non dovrà fare leggi per istituire una religione di Stato o per proibire liberi culti religiosi; o per limitare la libertà di parola o di stampa; o i diritti delle persone di riunirsi pacificamente e presentare petizioni al governo affinché ponga rimedio alle ingiustizie”
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Frank Zappa ha iniziato a usare questa libertà garantita come nessun artista o interprete americano aveva mai fatto prima. Non è stato sempre facilissimo. Lui è stato un importante fattore per la liberazione delle sale da concerto, in particolare di quelle grandi, che in passato non ammettevano repertori viranti verso il sessualmente esplicito. Ogni tanto la mia band, i Fugs, si esibiva in una sala da concerto - attirando un buon pubblico, anche grazie ai nostri versi - ma dopo ci dicevano di non provare nemmeno a prenotarla un’altra volta. Zappa ha contribuito a metter fine a questo tipo di censura.
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I CRUDI DETTAGLI SU DIONISO E I CICLI STAKANOVISTI DI APOLLO
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Nel corso della sua carriera Zappa è stato attaccato dai critici per la sua musica audace, pur lodandone il genio come compositore. Si tratta di un problema di lunga data, che ha le sue radici nella dicotomia tra l’apollineo e il dionisiaco. Geniale come, ad esempio, la poesia nel famoso dramma di Euripide “Le Baccanti”, che racconta la leggenda di Dioniso senza fare cenno ai suoi comportamenti eccentrici. Molti non vogliono saperne di tutti i crudi dettagli su Dioniso: lo sbavare, le perdite, il casino, il vomito, lo sperma, le macchie, i postumi delle sbornie e l’erotismo segreto degli esseri umani. Se Euripide era timido, Zappa era temerario, così il coraggio di Dioniso ha ispirato parecchie canzoni di “Ho Offeso Qualcuno?”
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Era un territorio pericoloso perché, purtroppo, esiste una forte corrente storica che tenta di spazzare via le tracce di Dioniso. Negli ultimi due millenni, infatti, in molti hanno smaniato per bruciare le immagini erotiche e le sillabe del sesso. L’antica civiltà greca e quella romana hanno prodotto musica e versi erotici in gran quantità, molti dei quali, nei secoli successivi, non sono sopravvissuti ai cristiani e ai musulmani. Sono andate perse quasi tutte le poesie dell’illustre Saffo di Lesbo, una delle scrittrici più raffinate nella storia, così come le opere di parecchi antichi bardi erotici come Ipponatte e Archiloco.
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L’immensa biblioteca antica di Alessandria fu distrutta durante una battaglia quando Cesare, incendiando delle navi nel porto, accidentalmente le diede fuoco. Dei cristiani infuriati saccheggiarono nel 391 l’altra grande biblioteca di Alessandria, il Serapeo. In seguito, dopo il loro trionfo, i musulmani usarono gli antichi libri per scaldare le loro terme.
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La creatività di Zappa ha colmato il divario tra Dioniso e Apollo. Lui odiava le droghe, evitava l’alcol e fu uno dei maggiori stakanovisti dopo Balzac. Di solito faceva tournée per sei mesi all’anno e passava gli altri sei componendo musica, registrandola e curando le proprie faccende praticamente giorno e notte, senza sosta, nell’apollinea disciplina della sua casa/studio a Los Angeles.
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ANALISI DELLA CERCHIA DI FAN
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Frank Zappa conosceva bene la sua “cerchia di fan”. Dopo avere passato decenni con i Fugs mi è chiaro che fra il pubblico ci sono moltissime persone assetate di ritornelli lascivi come quelli in “Ho Offeso Qualcuno?” Si tratta spesso di ragazzi che, nelle generazioni precedenti, si sarebbero appassionati, ad esempio, alla visione tanato-centrica di Edgar Allan Poe o alle pagine finali del “Ulisse” di Joyce. Si possono sentire i fan di Zappa cantare, fischiare e urlare su certi pezzi. So anche che saranno molti quelli che ascolteranno con diffidenza questa collezione del lascito di Zappa.
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Resta il fatto che l’interesse di massa dei giovani fan per le canzoni di “Ho Offeso Qualcuno?” quali “Mugolio di Dina Mo” e “Tette e birra” gli ha procurato i soldi per portare avanti la sua musica “seria”, soprattutto quella con le orchestre e i grandi complessi. Lui aveva detto una volta alla CNN: “Quando in questo Paese si parla di libertà artistica, a volte si perde di vista il fatto che spesso la libertà dipende da un adeguato finanziamento”.
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L’ATTACCO DEI TEOCON ALTERATI DAI PESTICIDI
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So per esperienza personale quanto Zappa fosse riluttante a schierarsi politicamente. Nella primavera del 1968 andai a casa sua per chiedergli di esibirsi a Chicago durante la Convention Democratica di agosto e lui rifiutò. In seguito, nello stesso anno, eravamo a una tavola rotonda sulla politica all’Essen Song Festival in Germania, e anche lì lui prese posizione contro l’attivismo politico esplicito. Per quelli di noi che avrebbero voluto che lui si esibisse negli eventi di supporto e nelle manifestazioni politiche, quella presa di posizione era esasperante.
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Però poi, negli anni ’80, quando emerse il problema della censura sui testi rock, Frank Zappa raggiunse la sua gloria politica. Anni prima di noi altri, lui si era reso conto del pericolo dei teocon, cioè della destra religiosa. Ci fu un’improvvisa ascesa di costoro, e più volte mi sono chiesto se non fosse stata causata dal massiccio impiego dei pesticidi. La sua canzone “Scemi ovunque” del 1981 la analizzava con una trama insistente in stile rap e con un fraseggio accurato che mi ricorda, nelle sue smozzicate dichiarazioni a ritmo, la canzone ♫ “Rap classico” di P.D.Q. Bach.
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Un giorno del 1985 Tipper Gore, moglie del futuro vicepresidente Al Gore, comprò alla giovane figlia la colonna sonora di Prince del film “Pioggia Purpurea”, vietato ai minori. Nella canzone ♫ “Cara Nikki” c’era un riferimento alla masturbazione che sua figlia di 8 anni le fece notare.
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Tipper rimase scioccata. A partire da quello shock fu costituita una cosa chiamata PMRC, Centro d’Informazione Musicale per Genitori, composto da persone altolocate nella rete di potere di Washington. Nel maggio dell’85 il PMRC inviò una lettera alla potente Associazione dei Discografici Americani (RIAA), accusando il settore discografico di concentrare “sesso, violenza ed esaltazione delle droghe e dell’alcol” sui bambini americani.
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Sui mezzi d’informazione si scatenò un’attenzione frenetica. Il 19 settembre dello stesso anno Zappa rese una testimonianza arguta ed efficace nel corso di un’udienza molto pubblicizzata alla Commissione per il Commercio, la Tecnologia e i Trasporti. Il PMRC aveva proposto un sistema di marchiatura dei dischi, con simboli come “D/A” (droga / alcol), “X” (sesso), “V” (violenza) e “O” (occulto), (ma non “A” per Allah, “J” per Gesù e “Ja” per Jah).
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Zappa diede il massimo e spese quasi tutto quell’anno in una campagna pubblica contro l’imposizione di un sistema di marchiatura dei dischi. Funzionò, tuttavia la RIAA introdusse quell’autunno un marchio “Testi Espliciti - Avvertimento ai Genitori” sulle pubblicazioni delle grandi case discografiche, anche se molte case minori non facenti parte della RIAA evitarono quella marchiatura. Ovviamente la marchiatura fallì, servendo solo a indicare ai giovani possessori di carte di credito quali dischi comprare.
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LASCITO
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Con la sua leggendaria energia apollinea, Zappa ha conservato centinaia, forse migliaia, di nastri delle sue sessioni e dei suoi concerti (ne ha registrati la maggior parte), come un tesoro dal quale elargire ai suoi fan molteplici collezioni, versioni, elementi, mix e momenti. Quindi, anche quando la sua salute era già seriamente compromessa, ha frugato nel lontano passato della sua carriera per ristrutturare, rinnovare e ripristinare alcune delle sue canzoni più controverse per “Ho Offeso Qualcuno?”.
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Queste sono le canzoni più spesso attaccate dai critici. La chiave di svolta per un artista attaccato dai critici (come fu, ad esempio, Cechov), o dal governo, è quella di raggiungere il pubblico volando alto sopra le ostilità. “Se si prendessero tutti i versi che ho scritto” ha scritto una volta Zappa “e si analizzasse quante canzoni parlano di ‘donne in posizioni umilianti’ rispetto a quante parlano di ‘uomini in posizioni umilianti’, si scoprirebbe che la maggior parte delle canzoni parla di uomini stupidi”.
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Così, anche se, in effetti, più di un critico l’ha chiesto, “Dove hai la testa, Frank Zappa?” è una domanda difficile da rispondere, difficile quanto, ad esempio, scoprire da dove Shakespeare avesse “preso” quella sua pazzesca confusione di re, regine e cortigiani squilibrati. Rockstar, stakanovista, compositore jazz, compositore di eros, compositore classico, marito e padre, satirico leader di band, produttore discografico, regista, operista, uomo d’affari, musicista, chitarrista e difensore della Carta dei Diritti: questo fu Frank Zappa. Ho sempre creduto che ogni artista SIA la propria arte, anche in questa epoca di immonde biografie da 1500 pagine, così basta scomporre le canzoni di “Ho Offeso Qualcuno?” nell’equazione di Zappa.
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Un’ultima cosa: grazie a Zappa, in futuro sarà più difficile per quelli con le pistole a raggi laser cancellare i nastri, i CD, i siti web e gli stili musicali controversi. Ecco perché in ogni generazione abbiamo bisogno di un po’ di Frank Zappa che lottino per la libertà contro i forcaioli.
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Il mio nome è Bobby Brown, amici, ehilà
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Si dice che io sia il ragazzo più carino qui in città
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La mia macchina è veloce, il mio sorriso è perfetto
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Dico a tutte le ragazze che possono baciarmi il culetto
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Eccomi in una scuola di prestigio
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Sono vestito elegante e mi atteggio
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C’è qui una cheerleader che vuole aiutarmi con i compiti un po’
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Glieli lascerò fare tutti e dopo magari la stuprerò
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Oddio, sono il sogno americano
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Non credo di essere troppo estremo
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E sono un testa di cazzo straordinario
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Mi troverò un buon lavoro e diventerò milionario
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Troverò un buon, troverò un buon, troverò un buon, troverò un buon lavoro
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Il Movimento Femminile di Liberazione
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Si è intrufolato in tutta la nazione
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Non ero pronto, credetemi, amici
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Quando mi sono scopato quella lesbica di nome Freddie
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Dopo, lei mi ha fatto un discorsetto, parlando
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Ah, ha cercato di farmi dire “quando”
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Mi teneva le palle in una morsa, ma mi ha risparmiato il resto
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Mi sembra che funzioni ancora, adesso però schizza troppo presto
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Oddio, sono il sogno americano
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Adesso però puzzo di vaselina da lontano
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E sono un povero testa di cazzo
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Sono una ragazza o un ragazzo? Non so
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Mi domando e domando, mi domando e domando
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Così sono uscito a comprarmi una tuta da giardino
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Faccio tintinnare le monete però sono ancora abbastanza carino
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Ho trovato un lavoro, faccio spot in radio
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E nessuno dei DJ direbbe mai che io sono frocio
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Dopo un po’, insieme a un mio amico
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Ci siamo fatti prendere un po’ dal sadomasochistico
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Posso resistere un’oretta seduto sulla Torre del Potere
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E nel frattempo, addosso, farmi un po’ pisciare
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Oddio, sono il sogno americano
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Arrivo a urlare con quel punzone su per l’ano
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E farò qualunque cosa pur di tirare avanti
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Di notte sto coricato insonne ripetendo: “Grazie, Freddie!”
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Oddio, oddio, sono proprio fantastico
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Grazie a Freddie sono sessualmente spastico
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E il mio nome, Bobby Brown, spicca
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Adesso guardatemi; sto per scendere di bocca
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E il mio nome, Bobby Brown, spicca
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Adesso guardatemi; sto per scendere di bocca
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E il mio nome, Bobby Brown, spicca
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Adesso guardatemi; sto per scendere di bocca
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Discotecaro
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Corri in bagno, caro
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A pettinarti i capelli
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Discotecaro
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Arriccia il labbro e alle spalline datti una controllata
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Perché lì un po’ di forfora potrebbe essersi annidata
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Sei il re della discoteca, discotecaro
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Ah, la faccenda della disco-music ti aveva fatto credere
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In un futuro migliore
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Sei uno schianto, discotecara
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Hai bisogno di un discotecaro che ti tratti come una signora
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Lui ballerà un po’
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Ti porterà a casa stasera
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I suoi capelli, li devi lasciar stare, ma il suo pettine, lo puoi baciare
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Discotecaro
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Corri in bagno, ragazzo
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A pettinarti i capelli
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Discotecaro
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Mentre stai lì
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UAU!
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Li scuoti almeno quattro volte e ci giocherelli
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Beh
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Discotecaro, fatti un ballo ogni sera
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Fino a quando la discotecara proprio giusta non si innamorerà del tuo profilo
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E ti darà da mangiare dei bocconcini di pollo, una scatola intera
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Chiacchierata-disco; così schiva e modesta
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Sculetta in giro per tutta la pista
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Un drink-disco
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Un occhiolino-disco
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“Sei così figa che non fai mai la pupù” (questo pensi tu)
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“Sei così figa che non fai mai la pupù” (questo pensi tu)
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“Sei così figa che non fai mai la pupù” (questo pensi tu)
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Pupù
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Ah, pupù
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Pupù
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“Non fai mai la pupù”
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Discotecaro
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Hai un’ultima possibilità
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Di pettinarti di nuovo i capelli da fico
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Discotecaro
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Il locale sta chiudendo
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E lei se ne sta andando con il tuo amico
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Discotecaro, questo è il caso
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Quindi soffiati il naso
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E a farti una scopatina riprovaci domani
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Discotecaro, nessuno capisce
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Ringrazia invece il Padreterno
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Che per spararti quella sega che cancellerà il tuo dispiacere-disco hai ancora le mani
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Mènatelo!
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Stasera è amore-disco
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Controlla di essere tutto a posto
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Stasera è amore-disco
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Controlla di essere tutto a posto
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A gomito stretto
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Con il folletto
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La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
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A gomito stretto
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Con il folletto
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È nera e verde, si, perché è Halloween
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Lei si veste in nero stropicciato
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Scarpette verdi e capello incasinato
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Al ballo mascherato di Halloween, la sera
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Lei è una ragazza folletto e può ingozzarsela intera
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Lei è un folletto
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Una ragazza folletto
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Lei è un folletto
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Una ragazza folletto
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Io ero zoppetto per colpa del folletto
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Ragazza folletto, ragazza folletto
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A qualche ragazza piace vestirsi come una strega
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A qualche ragazza piace vestirsi come una regina
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Secondo me il modo migliore in cui una ragazza può vestirsi
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È in un costume da folletto
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Hanno un magnifico aspetto!
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Quando ingozzano, non c’è niente di male
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Quando ingozzano, inizio a barcollare
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Tutte rosa, qualcuna è abbronzata
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Ragazze folletto, da ogni borgata
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Si presentano bene, da ogni dove
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Ad ogni Halloween mi sentite dire:
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“Ragazza folletto, puoi parlare…”
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A gomito stretto
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Con il folletto
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La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
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La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
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Dolcetto o scherzetto, dimmi
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La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
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Dolcetto o scherzetto, dimmi
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La ragazza folletto, davvero, dal mondo del mistero
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Dolcetto o scherzetto, dimmi
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Dorina, non farmi aspettare ▶
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E tu?
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Fino a domani
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PUAH!
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Oh no
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Non hai niente per il tuo dolce amore?
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Ti prego, tesoro
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Nemmeno le ragazze?
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Stasera me la devi ingozzare
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Puah! Nemmeno tu?
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E tutto andrà come deve andare
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Puah! Amorino
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Tu
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E tu?
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Non riuscirai a farmi dire
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Che non ti farfuglierò
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Tutto addosso
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Sei sicura?
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Il mio muso
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E tu?
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Sta ardendo di amore
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E ti vuole stasera
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Non hai niente per il tuo dolce amore? Puah!
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Spero che tu sia illibata e pura
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Sei sicura?
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E tu?
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✄ Sto parlando delle ragazze cattive
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E la tua?
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Tutte le ragazze folletto
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Tu sei…? Puah!
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Sto parlando delle ragazze cattive, cattive
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Amorino
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Le ragazzine folletto
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Dài, Roy, vieni qui
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Oh, le ragazze cattive
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Qualcuna si chiama Dorina ▶
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E tu?
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Qualcuna si veste verdolina
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Stanno truccando la tua sorpresa
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Ma sono ragazze cattive
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Sono ragazze cattivissime
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Con i faretti folletti / Leprecon
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Le facce sembrano coperte di squame
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Ma va bene così…
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Con i faretti folletti / Leprecon
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PUAH!
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Quando la luce verde illumina
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I ragazzi neri della band
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Faretti folletti / Leprecon
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PUAH!
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Tutto il pubblico crede di vedere qualcosa che sembra fatto di pelle di pesce
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Faretti folletti / Leprecon
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PUAH!
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Però Coy Featherstone lascia i gel verdi nella capriata perché sa che ai ragazzi davanti piace molto far sembrare di avere squame su tutto il corpo…
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Hmm-hmm, sì
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Là, là, laggiù
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Là, là, laggiù
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Là, là, laggiù
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Là, là, laggiù
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Suoniamo in un tendone
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Là, là, laggiù
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Per pagare la pigione
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Là, là, laggiù
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Quando ti ciuli una borghese
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Là, là, laggiù
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È un successone
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Là, là, laggiù
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Laggiù in Francia
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Hai sentito dove si trova?
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Laggiù
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Ho detto, in Francia
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Sì, ehi, è la prima volta che si sente qualcosa come…
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Lontano, laggiù
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E dopo odora
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Lontano, laggiù
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Ah, laggiù in Francia
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Non è fantastico? Ascolta…
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Secondo me le ragazze sono tutte salate
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Là, là, laggiù
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E i ragazzi sono tutti zuccherati
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Là, là, laggiù
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Secondo me il cibo non è malaccio
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Là, là, laggiù
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E pisciano per strada indisturbati
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Là, là, laggiù
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Laggiù in Francia
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Non fa freddo?
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Laggiù
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Ah, sai, laggiù in Francia
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Senti, senti, sai una cosa? Io… Io li ho visti camminare, era… era…
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Lontano, laggiù
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E l’hanno proprio detto
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Lontano, laggiù
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Ah, laggiù in Francia
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Alla francese
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Oh sì, da non crederci
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Hanno delle malattie
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Malattie
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Assurde
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Malattie
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Ho detto che fanno un pompino misterioso
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Malattie
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Che, il Pietro, te lo fa diventare verde
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Malattie
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Laggiù in Francia
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Non è fantastico?
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Laggiù
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Senti, laggiù in Francia
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Senti, ho visto il colore, era proprio come se…
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Lontano, laggiù
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E dopo si è scoperto
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Lontano, laggiù
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Che era alla francese
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Oh sì, era… ascolta… guarda!
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Prendono il caffè
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Caffè
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Mangiandolo fino in fondo alla tazza
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Caffè
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E quando vai a fare la cacca
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Caffè
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Ti fanno stare in piedi, porca pupazza
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Caffè
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Laggiù in Francia
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È lì che si trova
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Laggiù
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Ah, laggiù in Francia
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Ascolta, una volta ho fatto la cacca e dopo l’ho sentito
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Lontano, laggiù
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E dopo sono andato…
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Lontano, laggiù
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È successo laggiù in Francia
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Alla francese
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Adesso ascolta…
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Se non stai attento
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Attento
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Si attaccherà alle guance / chiappe tue
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Attento
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Odorerai come un nativo
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Attento
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Per una settimana o due
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Attento
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Laggiù in Francia
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Uh, qualcosa che odora, mi sa
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Laggiù
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Laggiù in Francia
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È lì che si trovava, ascolta, io… io l’ho annusata, era…
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Lontano, laggiù
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E dopo odorava come di…
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Lontano, laggiù
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È successo laggiù in Francia
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Alla francese
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Uh, annusala davanti a lui
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Oh, annusa la tua armonica, dài, annusala, figlio
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Ah-ha
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Tappati il naso
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Ah-ha, stanno venendo a prendere anche te
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Adesso non vediamo l’ora
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Vediamo l’ora, vediamo l’ora, vediamo l’ora
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Di tornare
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Vediamo l’ora, vediamo l’ora, vediamo l’ora
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È così eccitante
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Vediamo l’ora, vediamo l’ora, vediamo l’ora
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Quando si vedono i barboncini ▶ “reagire”
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In Francia
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Ah-ha, tosti
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Laggiù in Francia
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Sto parlando del bau bau, ah-ha, sai, sono… sono tosti
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Lontano, laggiù
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E dopo loro sono come…
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Lontano, laggiù
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Non provare mai a farti succhiare il Pietro in Francia
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Grazie… sì… ahi!
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Lui è proprio gay
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Lui è proprio gay
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È molto, molto gay
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Sì
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Lui è proprio gay
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Lui è gay
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Ed essere così gli piace assai
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Tiene il portachiavi a destra
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Gli piace la gomma ogni sera
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Lui è proprio gay
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Lui è proprio gay
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Lui oggi è quasi regolare
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Lui è OK
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Lui è OK
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Ha un ruolo che vuole recitare
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Lui è OK
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Lui è OK
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Per un giorno è proprio un cowboy
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Ovviamente la sua serata non è piena
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Senza un po’ di carne nel sedile / fondoschiena
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Andiamo a pattinare oggi
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Giù per il Santa Monica e paraggi
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Magari ha voglia di essere un po’ sculacciato
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Magari morderà una piccola catena
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Morderà una piccola catena
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Magari il suo amante dovrebbe essergli grato
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Per come lui lo annaffia
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Con gocce di urina
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Lui è proprio gay
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Lui è proprio gay
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In un certo senso, il re della città è lui
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Direi
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Direi
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Che oggi le cose sono un po’ diverse, sai
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Tutto il taffetà e il chintz
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E ogni ragazzo in cuoio è un principe / Prince
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Non far finta di niente, non puoi
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Domani a lui potresti assomigliare!
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Magari potrai farti prestare
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Farti prestare
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Il suo bouquet / profumo
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E magari più tardi…
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MAGARI PIÙ TARDI…
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Saremo tutti gay!
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✄ VUOI DAVVERO FARMI SOFFRIRE?
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Qual è la cosa di cui parlano in quasi tutti i posti
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SESSO
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Quando vogliono apparire disinvolti e ben disposti?
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SESSO
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Che cosa va per la maggiore, da costa a costa
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SESSO
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In ogni grigliata e in ogni festa?
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SESSO
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Per ‘sti cristiani ‘rinati’ vale lo stesso
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SESSO
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Di tanto in tanto escono per fare sesso
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SESSO
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Lo fai o non lo fai?
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SESSO
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Scommetto che è una bugia, se negherai
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Qualche ragazza prova a mettersi a dieta
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Poi si preoccupa perché è troppo grassa
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Chi mai vorrebbe cavalcare un asse da stiro?
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Non è carino… ne ho provato uno
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Tutt’intorno alle ossa, fatti crescere un po’ di ciccia
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Draga lungo la parete ▶ con Mister Salsiccia
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E mentre lo fai, ricordati quest’affermazione
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Che lo Sniffatore ripete in continuazione:
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“Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
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Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
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Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
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Più l’anti-down è potente…”
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Se sei giovane o vecchio, non cambia nulla
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SESSO
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Non ti comporti come se fosse il non plus ultra?
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SESSO
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Le donne hanno bisogno tanto quanto gli uomini di quella cosa
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SESSO
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Magari ti piacerebbe venirle dentro a sorpresa
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SESSO
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Sdraiato o in piedi
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SESSO
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Se ti fa stare bene, procedi
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SESSO
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Ovunque, sempre
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SESSO
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Perché, secondo te, ti sta gonfiando il ventre?
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Qualche ragazza ci prova e non gli piace
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Si lamenta perché dura troppo poco
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Chi mai vorrebbe cavalcare una debuttante?
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Parlano troppo… si muovono in modo nevrotico
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Mentre cavalchi, scruta il paesaggio
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E subito prima che finisca il tuo viaggio
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Quando il ✄ treno la curva ha imboccato
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Concentrati sul cespuglio / sulla mignotta all’altro lato
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“Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
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Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
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Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
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Più l’anti-down è potente…”
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“Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
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Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
|
Più l’anti-down è potente, più la roba spacciata è eccellente
|
Più l’anti-down è potente…”
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[FZ] Quella notte non si scorgeva la luna, era molto scuro
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Le stelle non brillavano, sapete, perché il cielo era troppo avaro
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C’era un vento inquietante, dei brutti alberi ho avvistato
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Suonando il clacson, un lupo mannaro mi ha superato
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Sono meschino e cattivo, sapete, non sono una di quelle mammolette
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Ho una ragazzina che si chiama Cristina, con due grosse tette
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Vi racconto di lei e di me e della mia moto…
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E di quel viaggio su per il Monte dell’Ignoto, Ignoto
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Ho notato che lassù persino i grilli si comportavano in maniera sospetta
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Allora ho pensato che avrei anche potuto bermi una birretta
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Ho detto: “Dammi un po’ di quella che stai sorseggiando tu…”
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Ma non ho avuto risposta perché lei non c’era più…
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“Dove sono finite quelle tette che mi piacciono da morire
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E la mia birra, maledizione!”, questo ho iniziato a gridare
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Poi ho sentito un rumore, come lo scricchiolio di un ramoscello, lì
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E ✄ all’improvviso è saltato fuori il Diavolo, era alto all’incirca così…
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Aveva un vestito rosso e un picco della vedova
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E una coda a punta e come di zolfo puzzava
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Sì, l’ho riconosciuto, lo giuro, era lui in persona
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Attaccata agli artigli aveva della carne umana
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Che, sapete, mi sembrava pelle di tette
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Ho detto: “Tu, figlio di puttana!”, perché con lui avrei fatto a botte
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Beh, si è limitato a tirar fuori il filo interdentale e si è messo a pulirsi le zanne
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Allora gli ho sparato con la mia arma, che ha fatto: “Bang bang bang”
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Quel coglione si è limitato a ridere e ha detto:
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[Terry] Oh, la puoi posare…
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Me la sono mangiata tutta, sai…
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E adesso, che ci puoi fare?
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[FZ] Ti sei mangiato la mia Cristina?
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[Terry] Tette e tutto quanto, fino alla fine!
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[FZ] Beh, e allora dov’è finita la birra, accidenti?
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[Terry] Ah, erano alte così le chiappe / lattine?
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[FZ] Anche i suoi stivali?
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[Terry] Potrei dirti una falsità?
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[FZ] Cazzo, dovevi essere affamato
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[Terry] Sì, è la verità
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[FZ] Non ti pagano bene per il tuo incarico?
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[Terry] Beh, sai, quando arrivano gli assegni, non mi rammarico…
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[FZ] Beh, voglio la mia Cristina e voglio le mie lattine
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Quindi vedi di vomitarle fuori, Diavolo, mi hai sentito bene?
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[Terry] Motociclista, vai a fare in culo!
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Cioè, non capisci che io sono il Diavolo?
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Per le tue tette e la tua birra che cosa mi darai in baratto?
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Suppongo che tu abbia notato questo piccolo contratto…
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[FZ] Certo, figlio di puttana, che l’ho visto
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[Terry] Non chiamarmi così!
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[FZ] Ho imparato a scrivere quasi solo per fare questo…
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Dammi quel foglio… lo firmerò, puoi scommetterci le chiappe
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Perché ho bisogno di una birra ed è arrivata l’ora dello strizza-tette!
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[Terry] Accidenti, non puoi fregarmi… non sei abbastanza malizioso!
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Cioè, dovresti vedere qualcuna delle anime che ho preso…
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[FZ] Oh sì?
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[Terry] Caspita, c’era Milhous Nixon e Agnew pure…
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Ed ognuno di quei coglioni, rispetto a te, era peggiore…
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[FZ] Beh, se sei convinto, allora facciamo un patto da amici.
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Cioè, tu sei il Diavolo… allora, che ne dici?
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[Terry] Aspetta un attimo, quando dici di voler fare un patto con me, mi sfiora un dubbio
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[FZ] Sono assolutamente sincero
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[Terry] Aspetta, tu non sei tenuto a fare patti con me
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[FZ] Ah, ma io sono un po’ diverso dai tuoi clienti abituali, Diavolo
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[Terry] Però, aspetta, quasi nessuno vuole fare patti con me
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[FZ] Mi interessano solo due cose, cioè tette e birra, mi hai capito?
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[Terry] Cosa?
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[FZ] Sì
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[Terry] Tette e birra?
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[FZ] Tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra, tette e birra…
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[Terry] Uau, non so se sei il tipo giusto!
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[FZ] Tette e birra, tette e birra, tette e birra
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[Terry] No! Non firmarlo! Dammi tempo per riflettere un poco… cioè…
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[FZ] Va bene!
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[Terry] Aspetta un secondo, accidenti… perché quello è inchiostro magico!
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[FZ] Al che il Diavolo lasciò stare il suo cetriolino e la mia ragazza saltò fuori
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Si sentirono le sue tette fare plop-plop dai più remoti territori
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Lei disse: “Mi sono fatta tre birre e una bella manciata di tranquillanti
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E sto per sballare, quindi andate affanculo, deficienti!”
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Poi ci mostrò il dito medio, era rigido e fisso
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Fu allora che il Diavolo scoreggiò e lei volò giù nell’abisso
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(Uau! È il momento delle ghirlande!)
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Beh, il Diavolo era incavolato, io a casa sono tornato
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Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?
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Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?
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Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?
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Lo posso giurare! Come avrà fatto lei a tornare?
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Si erano presi un bel po’ di acidi
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Per riuscire a vedere ciò che più conta
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È lassù, lassù, lassù, lassù e anche quaggiù
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Vivevano di un bel po’ di nulla
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Pensavano di avere un bell’aspetto
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Non si preoccupavano mai e poi mai, andavano sempre di fretta
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Per auto-convincersi che quello che erano fosse molto, molto figo
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Sì, credevano a tutti i giornali
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E a tutte le riviste che definivano il loro folclore
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Non avrebbero mai potuto ridere di chi o di cosa pensavano di essere
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E nemmeno di cosa pensavano che sarebbero dovuti più o meno essere
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Erano completamente vacui
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Completamente vacui
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E le loro esistenze erano del tutto inutili, ma chi cazzo se ne frega?
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Non avevano senso dell’umorismo
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Gnocca in vista, gnocca in vista, sì!
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Ormai non gli è rimasto più niente di cui ridere, nemmeno di loro stessi
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Nell’anno 1967 la gioventù rincoglionita dalla droga scoprì il vagabondaggio come stile di vita
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✄ Erano molli, erano gialli, indossavano maleodoranti mantelli, sembravano fan di Donovan
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✄ GHIRONDA
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Andavano in giro con stupidi fiori nei capelli e addosso, e cercavano di infilarli nelle pistole
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Di tutti i poliziotti e degli altri servitori della legge
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Che cercavano di spintonarli e poi falciarli
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Ma erano pieni di tutte quelle minchiate nelle quali credevano
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FIÙ!
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E allora chi cazzo se ne frega?
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CHI CAZZO SE NE FREGA?
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Ebbene, li ho visti stringersi i cinturini attorno alla testa durante il fine settimana e strafarsi quando arrivavano in città
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Vanno in giro nel Greenwich Village per comprare dei manifesti da appendere nelle loro maleodoranti camerette segrete a Long Island con luci ultraviolette, cantando:
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“JIMI, RITORNA!”
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Dài, ritorna e regola al ragazzo il tono delle scoregge / distorsore
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La tua ✄ foschia era così purpurea
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Da rendere il tuo ✄ asse audace come l’amore
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JIMI-JIMI-JIMI-JIMI-JIMI, DAMMI UN FEEDBACK
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Dài, Jimi, dammi qualche feedback
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Ritorna e dammi un feedback sul mio look
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Puoi dare feedback al distorsore del tuo pedale wah-wah mentre ti chini per incendiare la tua roba
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Possiamo ritornare, possiamo viaggiare indietro nel tempo, possiamo rifare tutto da capo
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✄ Tra i canyon delle vostre menti ✄ alla vigilia della distruzione
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Possiamo far finta di essere davvero speciali
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Salteremo nella vasca da bagno con quell’altro Jim
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Per farlo stare più attento
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Potremo passare a trovare Big Mama
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E darle una sleppa sulla nuca
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Quando si mangia il panino
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Potremo prenderci cura di Janis
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Quando si deprime al punto
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Da non farcela più
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Potremo ridere alle battute di Keith Moon
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AH AH AH!
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E della TV a colori
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AH AH AH!
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Che aveva buttato dalla finestra del secondo piano!
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Tornate tutti
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Nessuno lo sa fare come lo facevate voi
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Basta ascoltare la radio e quello che suonano oggigiorno
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Per capirlo subito: tutti quegli stronzi hanno proprio bisogno di voi!
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Ci rivoltiamo, ci rivoltiamo
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Continuiamo a rivoltarci nella tomba
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Camere dell’albergo
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Camere dell’albergo
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Camere dell’albergo
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Camere dell’albergo
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Chiunque noi siamo, da ovunque noi veniamo
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Ormai ci saremmo dovuti accorgere che come scemi ci comportiamo
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E, anche se in previsione potremo migliorare
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Ci vorrà molto più tempo che cercare di estirpare
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L’altra razza o l’altro quel che è
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Dalla faccia del pianeta in sé
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Lo chiamano “la Terra”, un nome un po’ scemo
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Però l’hanno chiamato nel modo giusto perché anche noi lo siamo…
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Siamo scemi, ovunque
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Scemi ovunque, sì, lo siamo
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Scemi ovunque, vicino e lontano
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Scemi ovunque, neri e bianchi
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Gente, siamo un po’ tonti
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Vanagloriosi a destra, vanagloriosi a manca
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Religiosi fanatici tutte le sere in onda
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Dicono che la Bibbia racconta
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Facendo sembrare ogni minuzia veramente cruenta
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Quello che bisogna fare se gli sfigati di là
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Non credono nel Libro che abbiamo di qua
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Non si può gareggiare senza piedi
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E ben presto non ci saranno più sedi
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Dove i fessi possano fare jogging o i cagnolini andare in giro
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I religiosi fanatici possono far fuori tutto per intero
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(Non salterà tutto in aria e scomparirà
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Ma deturpato, per un migliaio d’anni, rimarrà…)
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Non si può governare un Paese in base a un testo di religione
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Né in base a un mucchio, né un po’, né bricioline
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Di assurdi comandamenti antiquati
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Concepiti per farvi tutti sentire esaltati
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Piegando, punzonando e mutilando
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Quei miscredenti del Paese accanto
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Alle armi! Alle armi! Urrà! Alla riscossa
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Due gambe non sono poi male, a meno che non stiano in una cassa
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Nella quale spediscono le parti a mamma
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Come souvenir: due orecchie (A terra!)
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Non quelle di lui, non quelle di lei (Ma chissene, sì?)
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Nella Buon Libro c’è scritto: “Dev’essere così”
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Nel loro libro, invece, c’è scritto: “Vendicate le crociate
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Con fruste e catene e granate”
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Due braccia / Alle armi? Due braccia / Alle armi?
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Sempre di più, un fottio
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Il nostro Dio dice: “Non avrai altro Dio”
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Il nostro Dio dice: “E così sia”
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Il nostro Dio dice: “Questa è la via”
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Nel Libro c’è scritto: “Brucia e distruggi e pentiti
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E redimiti e vendicati e mobilitati
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E azzuffati fin nella terra della feccia miscredente dall’altra parte
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Perché loro non seguono il Libro e quindi meritano la morte”
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Perciò, in verità, dobbiamo farli a polpette
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O calpestarli
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O noleggiare una bella bomba francese
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Per farli scomparire per sempre
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Lasciando i loro beni immobili proprio lì dove ci servirà
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Riusarli
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Come templi nei quali lodare
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Il nostro Dio
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(“Perché lui sì che sa curare gli affari!”)
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E quando il suo umile servitore televisivo
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Con i capelli bianchi
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E un completo marrone
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E magari una moglie bionda che prende le telefonate
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Ci racconta che è giusto fare queste cose
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Allora noi siamo tenuti a farle
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Perché, se non le facciamo
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Non andremo in paradiso!
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(A seconda del Libro di Dio…
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Il loro non serve… sono tutte bugie… dovete usare il mio…)
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Non è così?
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È proprio quello che dicono
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Ogni notte…
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Ogni giorno…
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Sentite, non potete prenderci per scemi
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In fondo stiamo solo seguendo i Comandamenti di Dio
|
In fin dei conti, lui ha scritto questo Libro qui e nel Libro lui dice:
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“Lui ci ha creati tutti a sua immagine e somiglianza”
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Quindi… se noi siamo scemi… allora Dio è scemo
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(E forse anche bruttino, per giunta)
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Scemi ovunque
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Bruttini, per giunta
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Scemi ovunque
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Bruttini, per giunta
|
Scemi ovunque
|
Bruttini, per giunta
|
Scemi ovunque
|
Bruttini, per giunta
|
|
[Strumentale]
|
Beh
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Ragazze cattoliche
|
Con dei minuscoli baffetti
|
Ragazze cattoliche
|
Sapete come lo fanno?
|
Ragazze cattoliche
|
Nel seminterrato della canonica
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Padre Riley è una checca ma Mary se ne impippa
|
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Ragazze cattoliche
|
All’Organizzazione della Gioventù Cattolica
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Ragazze cattoliche
|
Sapete come lo fanno?
|
Ragazze cattoliche
|
Ognuna di esse è unica
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Come lo fanno, dopo che al cinema vanno?
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Sfrenatamente
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È così che lo fanno
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Quotidianamente
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E le loro mamme non sospettano mai niente
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Hip hip urrà
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Con tutta la classe che sanno mostrare
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Non c’è niente come una ragazza cattolica
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All’Organizzazione della Gioventù Cattolica
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Quando impara a spompinare…
|
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Stanno imparando a spompinare tutti i ragazzi cattolici!
|
Warren Cuccurullo…
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Ragazzi cattolici!
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Così giovane, così uau!
|
Ragazzi cattolici!
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Vinnie Colaiuta…
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Dove sono al momento? Hanno tutte preso i voti in convento?
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|
[Strumentale]
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Ragazze cattoliche!
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Carmenita Scarfone!
|
Ragazze cattoliche!
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Ehi! Lei mi ha attaccato una malattia venerea!
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Ragazze cattoliche!
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Toni Carbone!
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Con quella lingua da vacca lei potrebbe farti gridare ‘CHE BOCCA’!
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Malattie veneree, votini, perbacco, immediatamente
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È così che lo fanno
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Quotidianamente
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Ogni volta che con le loro mamme al cinema vanno
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Proiezione pomeridiana
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Passami i popcorn, per favore
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Non c’è niente come una ragazza cattolica
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Con una mano nella scatola / sulla topa
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Quando è inginocchiata, e non per pregare
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Lei era in ginocchio
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La mia ragazzina cattolica
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Nel suo bianco vestitino
|
Ragazze cattoliche
|
Non si confessano nemmeno
|
Ragazze cattoliche
|
Ne ho una per cugina
|
Adoro come lo fanno
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Perciò mandatemene una dozzina ▶
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Ragazze cattoliche
|
|
|
Ragazze cattoliche
|
|
|
Ragazze cattoliche
|
|
|
Ragazze cattoliche
|
|
|
|
Ragazze cattoliche
|
|
|
Ragazze cattoliche
|
|
|
Ragazze cattoliche
|
|
|
|
Ragazze cattoliche
|
|
|
Non saprei dire da dove sia spuntata
|
Ma ho appena conosciuto una donna chiamata Mugolio di Dina Mo
|
Mi è venuta incontro e mi ha detto: “Stammi a sentire, idiota
|
Scommetto quaranta dollari che non riuscirai a farmi venire, no
|
(Non ci riuscirai proprio)”
|
|
Aveva detto a sua sorella, che era un po’ torda
|
Che lei poteva dimostrare in ogni momento che ogni maschio è una merda
|
Non ho fatto caso che mi avesse dato dell’idiota
|
Ho invece capito subito che lei sarebbe venuta
|
(Quindi mi ci sono messo d’impegno)
|
|
Le ho tolto le culotte, ho tenuto il pollice irrigidito
|
E sulla sua ✄ dolce susina ho iniziato a rotearlo un po’
|
Gliel’ho picchiettata e accarezzata finché il polso mi si è intorpidito
|
Ma non sentivo ancora alcun mugolio di Dina Mo
|
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
|
|
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
|
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
|
Da dov’è spuntata questa Dina Mo?
|
Sono qui da tre ore ma non ho ottenuto neanche un po’
|
Di Dina Mo, Dina Mo, Dina Mo
|
Di mugolio di Dina Mo
|
|
Ho un punto che mi stuzzica, uau!
|
E tu non ci sei passato
|
No, no, no, no!
|
Ho un punto che mi stuzzica, uau!
|
E tu non ci sei passato
|
No, no, no!
|
Ho un punto che mi stuzzica
|
Ma tu non ci sei passato
|
No, no, no, no, no!
|
Ho un punto che mi stuzzica
|
Ma tu non ci sei passato
|
|
Perché non posso entrarci se prima non ne esco
|
E devo uscirne prima di entrarci dentro
|
Perché non ci entro mai se prima non ne esco
|
E devo esserne fuori per poterci entrare dentro
|
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Lei mi ha fissato con occhi vitrei e un filo di sudorazione bovina sopra al labbro superiore, e ha detto:
|
|
“Basta che mi sconvolgi e sarai già a metà percorso
|
Perché, quando ho il cervello in pappa, me ne frego del mio corpo”
|
Mi sono grattato il mento e mi sono chiesto: “Caspiterina
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Che cosa potrebbe far andare su di giri questa signorina?”
|
|
Mi sono rivolto alla sorella, che della scommessa era testimone
|
E le ho chiesto che cosa potesse far intrippare quella giovane
|
Di dover pagare quaranta dollari non m’importava più tanto
|
Dopo che la sorella si è spogliata e si è stesa sul pavimento
|
|
Ha detto che Dina Mo avrebbe anche potuto vincere quanto pattuito
|
Però lei stessa avrebbe gradito un po’ di (uau!), se non ero ancora venuto
|
Le ho detto che proprio perché il sole un posto in cielo ha
|
Non c’era motivo di dubitare che le avrei dato una possibilità
|
|
Così l’ho afferrata per i capelli, svelto
|
L’ho messa con le gambe in alto
|
E ho chiesto se aveva delle piattole lì dentro
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Che vuoi dire con piattole? Non ho le piattole!
|
|
Era inginocchiata con le chiappe in bella esposizione
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CHIAPPE IN BELLA ESPOSIZIONE!
|
Stavo approfittando dell’occasione
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APPROFITTANDO DELL’OCCASIONE, UH!
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Lei si è arresa alla sensazione
|
SI È ARRESA DOLCEMENTE!
|
E ha iniziato a gemere di eccitazione
|
|
Dina Mo guardava dal bordo del letto
|
Con le labbra tremolanti e il viso scarlatto
|
Della bava le colava dal bordo della mascella
|
Mentre spiava come se la stava passando sua sorella
|
|
Fremeva e tremava e si frizionava l’organo vitale
|
La sorella ha fatto una battuta sulla sua salute mentale
|
Fino a quando Dina Mo ha finito la sua toccatina
|
Le ho detto, però, che aveva solo bisogno di un po’ di disciplina… ▶
|
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Baciami l’aura… Dora…
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Hmm… È autentica angora
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Ne vuoi un po’, ancora?
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Proprio qui sul pavimento / sulla flora?
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E tu, Fauna, che ne dici?
|
Gradisci?
|
Sì
|
|
Hmm… Sembra che ti sia andato qualcosa di traverso
|
|
Mi troverò un cavallo, sapete, grande all’incirca così ▶
|
E lo cavalcherò lungo tutto il perimetro
|
Sì
|
Fallo, Francesino ▶
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Hmm… Ti piacciono i cavalli?
|
|
[Strumentale]
|
|
Sta venendo… Sta venendo… Sta venendo… ah
|
|
Avevi detto che ne volevi ancora un po’? Beh, eccotene ancora un po’!
|
|
Oh, bimba
|
|
Oh, certo… ascolta
|
Pensi che potrebbero interessarti un paio di pinzette tempestate di zirconi?
|
|
Hmm… Pinzette!
|
Aspetta un attimo, fammele sterilizzare… passami l’accendino…
|
|
Non saprei dire da dove sia spuntata
|
Ma ho appena conosciuto una donna chiamata Mugolio di Dina Mo
|
Mi è venuta incontro e mi ha detto: “Stammi a sentire, idiota
|
Scommetto quaranta dollari che non riuscirai a farmi venire, no
|
(Non ci riuscirai proprio)”
|
|
Le ho tolto le culotte, ho tenuto il pollice irrigidito
|
E sulla sua dolce susina ho iniziato a rotearlo un po’
|
Gliel’ho picchiettata e accarezzata finché il polso mi si è intorpidito
|
E, sapete, ho sentito qualche mugolio di Dina Mo
|
Qualche mugolio di Dina Mo
|
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Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
|
Mugolio di Dina Mo / Ronzio di dinamo
|
Dina Mo
|
Dina Mo
|
Un po’ di Dina Mo
|
E un pochino di Dina Mo
|
E un po’ di Dina Mo
|
E un po’ di Dina Mo
|
E un po’ di Dina Mo
|
E un pochino di Dina Mo
|
E un po’ di Dina Mo
|
E un po’ di Dina Mo
|
E un po’ di Dina Mo
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E una Dina Mo di nuovo
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E Dina Mo
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E anche Dora, piccole Dina e Dora
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Dal Madame Wong’s allo Starwood fino al Whisky sulla Strip
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Si sente il tremendo strimpellio assordante delle band che arrivano al top
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E a fare un giorno un contratto discografico con uno scopritore di talenti
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Si venderanno il culo, l’uccello e le palle, prenderanno l’assegno e se ne andranno contenti
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Diventeranno famosi per una settimana o forse due, se gli andrà bene
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Si compreranno dei brutti vestiti, sperando che non vada tutto a puttane
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Prima che qualche stupida rivista stabilisca che loro hanno il giusto mood
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Sono una band di ribelli della Città dei Lustrini dal centro di Hollywood!
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Ribellione della Città dei Lustrini
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Band di ribelli della Città dei Lustrini
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È una minuscola ribellione della Città dei Lustrini
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Una band di ribelli della Città dei Lustrini
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Suonavano qualsiasi cosa e qualcuna era musicale
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Qualcuna era piacevole, ma poi si fecero consigliare da un tale
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Che gli disse che dovevano essere più punk, se volevano un contratto discografico
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Scordarsi i loro talenti e suonare da veri deficienti, pena un futuro catastrofico
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Così se ne vanno al noleggio strumenti S.I.R. per imparare delle canzonette penose
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Oh no!
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NO!
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No, no, no, no, no, no
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NO!
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Sono tornati gli anni ’80!
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No, no, no, no, no, no, no, no, no, no, no
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E quando pensano di essere pronti
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Danno il via a una nuova carriera
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Chi se ne fotte se la roba che suonano
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Non è del tutto sincera?
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✄ Balliamo di nuovo il blues, dateci dentro!
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Balliamo di nuovo il blues, tutti!
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Balliamo di nuovo il blues, ehi!
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✄ Scrivo le canzoni che fanno piangere le ragazzine!
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Lo sapevate che la gente di quelle parti, nella Città dei Lustrini, pensa che ciò che ha sostanza fa annoiare?
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E se il vostro gruppo new wave si presenta bene, si affretteranno a tornare
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Per altri gruppi in cuoio
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Occhi negli occhi, ✄ ti cullo come un grullo!
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E gruppi di plastica
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✄ Dacci dentro per bene!
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E gruppi che sembrano proprio finocchi
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✄ Farò un capitombolo per te!
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Farò un capitombolo per te!
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Farò un capitombolo per…
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I fan nella Città dei Lustrini invece che con le orecchie giudicano con gli occhi
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D’altronde questo sistema funziona come in un sogno, senza errore
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Funziona per tutti quei minchioni della casa discografica che vengono a scremare il… fior fiore
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Dalle fogne di esaltazione dove una volta Jim Morrison fu
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È la ribellione della Città dei Lustrini dal centro centro centro
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Centro centro centro
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Città città città
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Città città città
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Hol
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Hol
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Ly
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Wood
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Centro di Hollywood!
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Una piccola città incredibilmente brutta!
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È noiosissima!
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Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
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Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
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OK, bene…
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Certo, sono sicura
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Lei è una ragazza della Valle
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In un negozio di vestiti su misura
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OK, bene…
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Certo, sono sicura
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Lei è una…
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Cioè, oh, mio Dio!
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Ragazza della Valle
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Cioè, assolutamente
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Ragazza della Valle
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Il quartiere Encino è, cioè, davvero sublime
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Ragazza della Valle
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C’è, cioè, la Galleria
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Ragazza della Valle
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E, cioè, tutti quei, cioè, negozi di scarpe fantastici
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Adoro andare nei, cioè, negozi di vestiti e cose così
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Io, cioè, mi compro le minigonne più graziose e cose così
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È, cioè, davvero da paura perché, cioè, è tutto, cioè
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Super-super carino…
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È, cioè, davvero sublime, cioè…
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Eccola sul Ventura
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Si è appena comprata dei vestiti da paura
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Butta indietro i capelli e scuote la testa
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Lì dentro, proprio di tutto è sprovvista
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Comunque, lui fa: “Ti piace il sadomaso?” Io faccio: “Oh, bene…”
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Potresti, cioè, anche solo immaginarmi come un orsacchiotto vestito di cuoio?
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Sì, come no, fammi male, fammi male…
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CERTO! NON SCHERZIAMO!
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Lui mi stava, cioè, facendo sclerare…
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Mi chiamava ‘bestiolina’…
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Perché, cioè, era completamente svitato
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Lui fa, cioè: “Vatti a nascondere”, certo!
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Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
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Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
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OK, bene…
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Certo, sono sicura
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Lei è una ragazza della Valle
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Così dolce e pura
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OK, bene…
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Certo, sono sicura
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Lei è una…
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È proprio triste
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Ragazza della Valle
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Cioè, il mio insegnante d’inglese assomiglia…
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Ragazza della Valle
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Assomiglia a Mister In-Cul
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Ragazza della Valle
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Stiamo parlando del Signore Dio Re In-Cul
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Ragazza della Valle
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Sono certissima
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Lui è, cioè, proprio schifoso
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Lui, cioè, se ne sta lì e, cioè, giocherella con tutti i suoi anelli
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E, cioè, fa il filo a tutti i ragazzi della classe
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È, cioè, assolutamente disgustoso
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Sono, cioè, certissima
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È, cioè, vomitevole!
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FA RIBREZZO!
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L’ultimo pensiero che le è passato per la testa
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Aveva qualcosa a che fare con l’estetista
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Dove farsi fare la pedicure
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E dove trovare un paio di jeans a misura per il suo sedere
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Così, cioè, sono andata in un, cioè, salone di bellezza, sai
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E volevo, cioè, farmi fare la pedicure
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E la signora, cioè, fa, oh, mio Dio:
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“Le tue unghie dei piedi sono proprio orrende”
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È stato, cioè, imbarazzantissimo
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Lei, cioè, oh, mio Dio, cioè, nascondi quelle unghie dei piedi
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Sono, cioè, certa…
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Lei fa ehm… “Non so se posso farci qualcosa, sai…”
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Mi sentivo, cioè, imbarazzatissima
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Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
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Ragazza della Valle, lei è una ragazza della Valle
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OK, bene…
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Certo, sono sicura
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Lei è una ragazza della Valle
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E non c’è cura
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OK, bene…
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Certo, sono sicura
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Lei è una ragazza della Valle
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E non c’è cura
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Cioè, mia madre ha, cioè, sempre la testa fra le nuvole
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Ragazza della Valle
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Lei, cioè, mi fa lavare i piatti e…
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Ragazza della Valle
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Pulire la lettiera del gatto
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Ragazza della Valle
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Certo, è, cioè, schifoso
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Ragazza della Valle
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VOMITEVOLE!
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Ragazza della Valle
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OH, MIO DIO!
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Ragazza della Valle
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Ciao! Ah-ha
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Ragazza della Valle
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Come mi chiamo? Mi chiamo Andrea Wolfson
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Ragazza della Valle
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Ah-ha… proprio così, Andrea
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Ragazza della Valle
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Ah-ha… lo so, è, cioè…
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Ragazza della Valle
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Non parlo in modo strano, ne sono sicura
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Ragazza della Valle
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Che c’è che non va nel mio modo di parlare?
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Ragazza della Valle
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Sono una Val, lo so
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Ragazza della Valle
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Però vivo in, cioè, in una zona molto bene di Encino, quindi è OK
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Ragazza della Valle
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Ah-ha
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Ragazza della Valle
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Così, cioè, non so
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Ragazza della Valle
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Sto, cioè, sclerando, assolutamente
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Ragazza della Valle
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Oh, mio Dio!
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Ragazza della Valle
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Ho chiesto all’ortodontista
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Ragazza della Valle
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Di togliermi l’apparecchio per i denti, sai
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Ragazza della Valle
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Devo però portare un apparecchio di contenzione
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Sarà davvero, cioè, una sfiga totale
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Sto sclerando
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Certo
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Cioè, una di quelle cose che, cioè, ti fissano in bocca
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Sono proprio schifose…
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Si riempiono tutte, cioè, di saliva
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Però, cioè, chissà, dopo sarà una figata, sai
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Si potrà vedere il mio sorriso
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Sarà, cioè, una vera figata
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Peccato che i miei, cioè, i miei denti sono, cioè, troppo piccoli
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Ma non è poi un gran problema…
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È talmente fantastico
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È, cioè, da paura, sai
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Beh, io non sono, cioè, affatto brutta o che
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È, cioè…
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Non so
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Tu mi conosci, a me, cioè, piacciono, cioè, le cose semplici
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Cioè, Pac-Man e, cioè, non so
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Cioè, mia madre, cioè, mi fa lavare i piatti
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È, cioè, proprio schifoso…
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Cioè, tutta quella roba, cioè, che resta attaccata ai piatti
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Ed è, cioè… è, cioè, cibo di qualcun altro, sai
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È, cioè, orrendo… orrendo al massimo
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Certo
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È, cioè, proprio nauseante
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Cioè, vomitevole
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FA RIBREZZO!
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SCHIFOSO
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Certo
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Assolutamente…
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Voglio una principessina ebrea indecente
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Con una pettinatura tinta e lunghe unghie finte
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Una principessina ebrea infoiata
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Con una fragranza d’aglio da spianare il Campidoglio
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Introversa, la voglio
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Beh, lei sa come ingoiare il mio orgoglio
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Ho bisogno di una principessina ebrea pelosetta
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Con un naso nuovo di zecca
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Chissà dove lo ficca?
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Voglio una principessina ebrea focosa
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BLEAH!
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Con gengive consumate ben bene, che squittisca quando viene
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Un’orca mi sarebbe sgradita
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Voglio solo un buco yemenita
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Voglio una principessina ebrea deliziosa
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Che non sappia cucinare un cazzo di niente e che appaia arrogante
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Una principessina ebrea aggressiva
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Che capiti a fagiolo qui quando le scappa di fare pipì
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Tutto su, dentro
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Voglio una principessa da cavalcare, soltanto
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Bene, ricominciamo da capo…
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Ghidap, Silver! Via!
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Ballate tutti!
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Voglio una principessina ebrea stravagante
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Una boriosa con il corpo sformato e un culone pre-lubrificato
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Una principessina ebrea sfacciata
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GHIDAP!
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Con tette come un pachiderma
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UAU!
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E brufoli ricoperti di sabbia e di sperma
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Anche se è povera, sono contento
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Purché lo faccia in cinque sul pavimento
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Inzeppata di cazzi
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Voglio una principessina ebrea schizzinosa
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Con un paio di amiche capaci di far rizzare un po’ di vesciche
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Una principessina ebrea delicata
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GHIDAP!
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Con cosce rumene, che svicola e racconta panzane
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Per due o tre notti
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Qualcuno può mandarmi una principessa che mordicchi?
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Qualcuno può mandarmi una principessa che mordicchi?
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Qualcuno può mandarmi una principessa che mordicchi?
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I tuoi tizi, broccoletto
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I tuoi ciucci, ottimo lavoretto
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Tu sei morto ma non lo puoi sapere
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I tuoi ‘tagliamoci una striscia, ehi, dov’è la polvere?’
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Prendi il tuo archetto, prendi il tuo violino
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Suona qualche nota banale sul tuo zappettino
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Controlla l’orologio, suona una scaletta ascendente
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Prolunga la sessione agli straordinari, è la cosa più importante
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Ehi, sassofono, trombetta
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Di quante parti doppie puoi fare incetta?
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Appositi regolamenti sindacali ti indicano il necessario
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Per aiutarti a massimizzare il tuo salario
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Your Girl, Arlyn’s, qual è la differenza?
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Con quale servizio di segreteria telefonica hai l’utenza?
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Fintantoché puoi leccare il sedere
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Dell’impresario che ti vuole chiamare
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La tua carriera potrebbe prendere un brutto andazzo
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Se non ti inginocchi e ti ficchi in gola il suo cazzo
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E quando iniziano ad arrivare gli appuntamenti
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Puoi pulirti le labbra e far balenare un sorrisetto tutto-denti
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Che faccia capire a tutti, quando scatta la tua segreteria
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Che quello che hai appena inghiottito era per te una leccornia
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Slurp slurp, cibo per cani
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Pomata per emorroidi, però sono tanti, i grani
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Un camper nuovo e una tuta per il tempo libero
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Ehi, io suono cagate, però quel malloppo non è misero
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Grazie al sindacato, lo adoro
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Solo in pochi ottengono appuntamenti di lavoro
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Quegli altri imbranati con le chitarre elettriche
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Devono suonare accordi in scala di SI per due molliche
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Ce l’hai fatta, sei un figo, sì
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Hai frequentato la scuola di Berklee
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Come lavoro extra, tieni seminari a pagamento
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La musica è morta… e… nessuno ha pianto
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I tuoi tizi, broccoletto
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I tuoi ciucci, ottimo lavoretto
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Tu sei morto
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Ehi! ‘ngiorno, ragazzo!
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