(Copertina) (Libretto) (Libretto)

Dal vivo al Walt Disney Concert Hall, LA, CA - 23 ottobre 2013

Materiale attinente:

English Español English Italiano Español

Frank Zappa - 200 motel - Le suite

Frank Zappa - 200 motel - Le suite

 

Disco 1
  1 Ouverture   1 Ouverture
  2 Siamo andati in tournée   2 Siamo andati in tournée
  3 Centerville   3 Centerville
  4 Questa città è un panino sigillato al tonno   4 Questa città è un panino sigillato al tonno
  5 La scena al ristorante   5 La scena al ristorante
  6 Le tournée possono far impazzire   6 Le tournée possono far impazzire
  7 Qual è il nome del tuo gruppo?   7 Qual è il nome del tuo gruppo?
  8 Posso aiutarti con questo pupazzo?   8 Posso aiutarti con questo pupazzo?
  9 La gazzella plissettata   9 La gazzella plissettata

 

Disco 2
  1 Sto svaligiando la camera   1 Sto svaligiando la camera
  2 Ficcarlo dritto dentro   2 Ficcarlo dritto dentro
  3 Le dimensioni del pene   3 Le dimensioni del pene
  4 Del tutto contegnosi   4 Del tutto contegnosi

 

Tutte le composizioni sono di Frank Zappa.


Note di copertina di Frank Filipetti - 6 marzo 2015 Note di copertina di Frank Filipetti - 6 marzo 2015
Frank Zappa. Questo nome evoca le più svariate reazioni immaginabili. Per alcuni (me compreso) è stato un genio; per altri è stato nel migliore dei casi un iconoclasta e nel peggiore dei casi un compositore di “musica comedy”. Quelli che l’hanno capito hanno avuto il privilegio di godere di una musica tra le più imperiture del XX secolo. Gli altri, dopo che sarà passato un tempo adeguato, quasi certamente si renderanno conto del loro errore. Frank Zappa. Questo nome evoca le più svariate reazioni immaginabili. Per alcuni (me compreso) è stato un genio; per altri è stato nel migliore dei casi un iconoclasta e nel peggiore dei casi un compositore di “musica comedy”. Quelli che l’hanno capito hanno avuto il privilegio di godere di una musica tra le più imperiture del XX secolo. Gli altri, dopo che sarà passato un tempo adeguato, quasi certamente si renderanno conto del loro errore.
Parte del problema sta nel fatto che Frank era a tutti gli effetti indefinibile. Ciò rappresenta un serio problema per molti. Per loro è necessario categorizzare tutto quello che è diverso da loro stessi. In questo mondo complicato, ci viene più facile suddividere in comparti tutto quello che sta fuori dal nostro piccolo cerchio. Quando le cose non rientrano nel nostro ordinato universo, diventiamo sospettosi delle intenzioni e delle motivazioni altrui. Parte del problema sta nel fatto che Frank era a tutti gli effetti indefinibile. Ciò rappresenta un serio problema per molti. Per loro è necessario categorizzare tutto quello che è diverso da loro stessi. In questo mondo complicato, ci viene più facile suddividere in comparti tutto quello che sta fuori dal nostro piccolo cerchio. Quando le cose non rientrano nel nostro ordinato universo, diventiamo sospettosi delle intenzioni e delle motivazioni altrui.
È stato un semplice ciarlatano, interessato solo a spingere bottoni? Anche se la motivazione fosse stata spingere bottoni, senza alcun dubbio le note che ha messo sulla carta non erano soltanto sfacciatamente artistiche, ma per chiunque, tranne i più insensibili, anche pregne di genio. È stato un semplice ciarlatano, interessato solo a spingere bottoni? Anche se la motivazione fosse stata spingere bottoni, senza alcun dubbio le note che ha messo sulla carta non erano soltanto sfacciatamente artistiche, ma per chiunque, tranne i più insensibili, anche pregne di genio.
Nella nostra visione dualistica del cosmo, la maggior parte di noi guarda o dall’interno verso fuori, o dall’esterno verso dentro. Grazie alla micro-vista possiamo controllare fin nelle viscere tutti i piccoli pericoli in agguato. La macro-vista ci lascia in balia di un universo incontrollabile e apparentemente indifferente. Ben pochi di noi possono muoversi a piacere dal micro al macro, e in ancora meno possono accedere al collante che li lega. Nella nostra visione dualistica del cosmo, la maggior parte di noi guarda o dall’interno verso fuori, o dall’esterno verso dentro. Grazie alla micro-vista possiamo controllare fin nelle viscere tutti i piccoli pericoli in agguato. La macro-vista ci lascia in balia di un universo incontrollabile e apparentemente indifferente. Ben pochi di noi possono muoversi a piacere dal micro al macro, e in ancora meno possono accedere al collante che li lega.
Albert Einstein l’ha fatto. Ha rivisto per sempre la separazione tra il cosmo interno e quello esterno. Albert Einstein l’ha fatto. Ha rivisto per sempre la separazione tra il cosmo interno e quello esterno.
Frank ha fatto la stessa cosa con la musica. Ha distrutto per sempre la separazione tra il sacro e il profano; il cosmico e l’insignificante; il macro e il micro. Einstein affermava chiaramente di stare facendo sul serio. Frank non smetteva di coglierci alla sprovvista sulle sue intenzioni. Per molti, piuttosto che lasciarsi beffare da qualcuno che potrebbe tentare di prenderli per i fondelli, è spesso più facile scartare semplicemente il suo lavoro come quello di un provocatore puerile. Frank ha fatto la stessa cosa con la musica. Ha distrutto per sempre la separazione tra il sacro e il profano; il cosmico e l’insignificante; il macro e il micro. Einstein affermava chiaramente di stare facendo sul serio. Frank non smetteva di coglierci alla sprovvista sulle sue intenzioni. Per molti, piuttosto che lasciarsi beffare da qualcuno che potrebbe tentare di prenderli per i fondelli, è spesso più facile scartare semplicemente il suo lavoro come quello di un provocatore puerile.
Ma quando si guarda oltre ai testi - ferocemente ficcanti eppure, per qualcuno, “discutibili” - e si scava in profondità nella musica, il suo genio e, sì, la sua serietà, risultano innegabili. Ma quando si guarda oltre ai testi - ferocemente ficcanti eppure, per qualcuno, “discutibili” - e si scava in profondità nella musica, il suo genio e, sì, la sua serietà, risultano innegabili.
Questo lavoro, la colonna sonora orchestrale ristrutturata di “200 Motel”, lo dimostra in modo chiaro e inequivocabile. La giocosità del racconto è sostenuta da una partitura estremamente seria e irresistibilmente musicale. Per quelli di noi che hanno avuto la fortuna di essere alla Disney Hall il 23 ottobre 2013, resterà un’esperienza tanto rivelatrice quanto Woodstock o il primo ascolto di “West Side Story” di Bernstein o della “Sagra della primavera” di Stravinskij. Questo lavoro, la colonna sonora orchestrale ristrutturata di “200 Motel”, lo dimostra in modo chiaro e inequivocabile. La giocosità del racconto è sostenuta da una partitura estremamente seria e irresistibilmente musicale. Per quelli di noi che hanno avuto la fortuna di essere alla Disney Hall il 23 ottobre 2013, resterà un’esperienza tanto rivelatrice quanto Woodstock o il primo ascolto di “West Side Story” di Bernstein o della “Sagra della primavera” di Stravinskij.
Iperboli? Non per me. Frank è riuscito a far entrare gli elementi più disparati della musica del XX secolo, dalla classica al jazz al rock e, sì, anche al pop, in un tutt’uno incredibilmente coeso. Iperboli? Non per me. Frank è riuscito a far entrare gli elementi più disparati della musica del XX secolo, dalla classica al jazz al rock e, sì, anche al pop, in un tutt’uno incredibilmente coeso.
Essere stato onorato da Gail Zappa di potervi tramandare questa esperienza resterà per sempre uno dei momenti salienti della mia vita. Essere stato onorato da Gail Zappa di potervi tramandare questa esperienza resterà per sempre uno dei momenti salienti della mia vita.
Quando abbiamo deciso di registrare questo lavoro monumentale, Gail ed io avevamo varie domande alle quali rispondere. L’ingombrante gorilla seduto in un angolo della stanza rappresentava il costo. Sarebbe stato, innanzitutto, un rischio enorme perché la luce guida di questo lavoro non era più tra noi a fornirci la sua ispirazione e la sua saggezza. Essendoci però lo straordinario Esa-Pekka Salonen a dirigere la produzione, abbiamo capito di essere in buone mani… musicalmente! Dal punto di vista della registrazione, però, non avevo di certo mai tentato niente di così complesso. Quando abbiamo deciso di registrare questo lavoro monumentale, Gail ed io avevamo varie domande alle quali rispondere. L’ingombrante gorilla seduto in un angolo della stanza rappresentava il costo. Sarebbe stato, innanzitutto, un rischio enorme perché la luce guida di questo lavoro non era più tra noi a fornirci la sua ispirazione e la sua saggezza. Essendoci però lo straordinario Esa-Pekka Salonen a dirigere la produzione, abbiamo capito di essere in buone mani… musicalmente! Dal punto di vista della registrazione, però, non avevo di certo mai tentato niente di così complesso.
La vastità della produzione faceva tremare le vene ai polsi. “200 Motel - Le Suite”, come concepite da Gail Zappa con Kurt Morgan, dovevano consistere in poco più di un centinaio di minuti di musica quasi ininterrotta. La partitura di Frank specificava un’orchestra ampliata con nove sezioni complete di percussioni, il doppio rispetto allo standard di ottoni e fiati, 3 pianoforti, 3 chitarre classiche, una rock band, un grande coro e dodici cantanti principali… in movimento… in giro (facendo molta attenzione) sul già sovraffollato palcoscenico. La vastità della produzione faceva tremare le vene ai polsi. “200 Motel - Le Suite”, come concepite da Gail Zappa con Kurt Morgan, dovevano consistere in poco più di un centinaio di minuti di musica quasi ininterrotta. La partitura di Frank specificava un’orchestra ampliata con nove sezioni complete di percussioni, il doppio rispetto allo standard di ottoni e fiati, 3 pianoforti, 3 chitarre classiche, una rock band, un grande coro e dodici cantanti principali… in movimento… in giro (facendo molta attenzione) sul già sovraffollato palcoscenico.
E ovviamente, eravamo preoccupati che, non avendo completato tutte le prove programmate e con una sola serata di spettacolo, non avremmo neanche prodotto qualcosa degno di un CD. È stato senza dubbio uno dei momenti più terrificanti ma esaltanti della mia vita professionale. Sotto la guida esperta di Salonen e grazie alle straordinarie esibizioni offerte dai cantanti principali, la serata è stata un successo senza precedenti. L’orchestra è stata grande, il coro, superbo, i solisti strumentali hanno suonato bene e i primi ballerini sono stati mozzafiato. E ovviamente, eravamo preoccupati che, non avendo completato tutte le prove programmate e con una sola serata di spettacolo, non avremmo neanche prodotto qualcosa degno di un CD. È stato senza dubbio uno dei momenti più terrificanti ma esaltanti della mia vita professionale. Sotto la guida esperta di Salonen e grazie alle straordinarie esibizioni offerte dai cantanti principali, la serata è stata un successo senza precedenti. L’orchestra è stata grande, il coro, superbo, i solisti strumentali hanno suonato bene e i primi ballerini sono stati mozzafiato.
La tensione emotiva era palpabile fra tutti quelli che avevano avuto il privilegio di partecipare a questo evento. Essendo dal vivo, con un solo spettacolo registrato, ci siamo subito resi conto che non ci sarebbe stato possibile correggere o aggiustare niente. Ogni cantante è riuscito a trovarsi al momento giusto davanti a un microfono aperto sul palcoscenico (e ce n’erano quasi 200). Così è la natura di questi eventi. Gail ed io abbiamo quindi deciso che questo concerto sarebbe stato presentato “nei suoi pregi e difetti”. Non ci sono aggiustamenti vocali in questa registrazione. Queste esecuzioni, pur straordinarie, sono come sono state eseguite dal vivo. Ci sono quattro minime correzioni all’orchestra, per strumentisti che erano entrati una battuta troppo presto o troppo tardi. In una partitura piena di tempi musicali esotici e orchestrazioni arditamente complesse, queste piccolissime eccezioni sono state corrette solo per conservare l’emozione della suite. La tensione emotiva era palpabile fra tutti quelli che avevano avuto il privilegio di partecipare a questo evento. Essendo dal vivo, con un solo spettacolo registrato, ci siamo subito resi conto che non ci sarebbe stato possibile correggere o aggiustare niente. Ogni cantante è riuscito a trovarsi al momento giusto davanti a un microfono aperto sul palcoscenico (e ce n’erano quasi 200). Così è la natura di questi eventi. Gail ed io abbiamo quindi deciso che questo concerto sarebbe stato presentato “nei suoi pregi e difetti”. Non ci sono aggiustamenti vocali in questa registrazione. Queste esecuzioni, pur straordinarie, sono come sono state eseguite dal vivo. Ci sono quattro minime correzioni all’orchestra, per strumentisti che erano entrati una battuta troppo presto o troppo tardi. In una partitura piena di tempi musicali esotici e orchestrazioni arditamente complesse, queste piccolissime eccezioni sono state corrette solo per conservare l’emozione della suite.
Lungo tutta la suite noterete anche molti suoni estranei. Ancora una volta, questa è stata un’esibizione dal vivo con attori che si muovevano sul palcoscenico - non stavano incollati ai microfoni - e i loro movimenti si sentono dall’inizio alla fine. Abbiamo capito fin dall’inizio del mixaggio che, non disponendo di altre versioni o altre esibizioni, cercare di rimuoverli avrebbe fatto più danni che altro. Lungo tutta la suite noterete anche molti suoni estranei. Ancora una volta, questa è stata un’esibizione dal vivo con attori che si muovevano sul palcoscenico - non stavano incollati ai microfoni - e i loro movimenti si sentono dall’inizio alla fine. Abbiamo capito fin dall’inizio del mixaggio che, non disponendo di altre versioni o altre esibizioni, cercare di rimuoverli avrebbe fatto più danni che altro.
Il mio desiderio, e quello di Gail, era quello di fornirvi un incredibile viaggio emotivo, per gentile concessione del genio di Frank Zappa, come è stato vissuto da quei pochi privilegiati che sono riusciti ad essere lì in quella serata magica. Il mio desiderio, e quello di Gail, era quello di fornirvi un incredibile viaggio emotivo, per gentile concessione del genio di Frank Zappa, come è stato vissuto da quei pochi privilegiati che sono riusciti ad essere lì in quella serata magica.


Note di copertina di Gail Zappa - 29 agosto 2015 Note di copertina di Gail Zappa - 29 agosto 2015
Le stelle allineate, nel Caveau di Tutte le Idee e nel rosone sopra il palcoscenico principale della Disney Hall. Tra le cose che ho da dire c’è per lo meno questa: abbiamo tutti dato il massimo, considerando che FZ non c’era eppure in un certo qual modo c’era. Ma ogni artista ha portato con sé nella hall il suo spirito, e altrettanto ha fatto il pubblico. Io non sono una musicista. Ho invece fatto parte di un gruppo molto più piccolo. Sono stata la moglie di un compositore. Anche se Frank è stato anche un chitarrista rock & roll, un leader di band, un produttore discografico, un paroliere e autore, un artista e interprete, nel periodo in cui ho vissuto con lui è stato, dall’inizio alla fine e per sempre, un compositore. Le stelle allineate, nel Caveau di Tutte le Idee e nel rosone sopra il palcoscenico principale della Disney Hall. Tra le cose che ho da dire c’è per lo meno questa: abbiamo tutti dato il massimo, considerando che FZ non c’era eppure in un certo qual modo c’era. Ma ogni artista ha portato con sé nella hall il suo spirito, e altrettanto ha fatto il pubblico. Io non sono una musicista. Ho invece fatto parte di un gruppo molto più piccolo. Sono stata la moglie di un compositore. Anche se Frank è stato anche un chitarrista rock & roll, un leader di band, un produttore discografico, un paroliere e autore, un artista e interprete, nel periodo in cui ho vissuto con lui è stato, dall’inizio alla fine e per sempre, un compositore.
Essendo riusciti a produrre questo evento e questa registrazione, posso adesso confermare il privilegio di avere lavorato con talenti straordinari e, dopo tutto, quasi senza sforzo. Ho conquistato il diritto di dire ‘quasi’. Per raggiungere quest’obiettivo ho dovuto fare un passo indietro - indietro non solo da me stessa ma anche da tutta l’esperienza di chiunque era, per certi aspetti, “stato lì” - dove io non ero stata. E, detto a posteriori, l’unico modo per farlo era un passo alla volta. Come scrivere una partitura, una nota alla volta. E limitarsi a respirare. La luce arriva insieme ad ogni ispirazione. E diventa una danza per chi lavora per ciò che si svolge sul palcoscenico mentre il pubblico è in sala. Qualunque cosa tenga in mano; una bacchetta o uno strumento o uno spartito. Tutti sono in ascolto, e questa registrazione non è soltanto l’audio di quello che abbiamo ascoltato con le nostre orecchie. Secondo me, c’è molto di più, ed è per me un onore condividerla qui con voi. Con Immensa Gratitudine! Essendo riusciti a produrre questo evento e questa registrazione, posso adesso confermare il privilegio di avere lavorato con talenti straordinari e, dopo tutto, quasi senza sforzo. Ho conquistato il diritto di dire ‘quasi’. Per raggiungere quest’obiettivo ho dovuto fare un passo indietro - indietro non solo da me stessa ma anche da tutta l’esperienza di chiunque era, per certi aspetti, “stato lì” - dove io non ero stata. E, detto a posteriori, l’unico modo per farlo era un passo alla volta. Come scrivere una partitura, una nota alla volta. E limitarsi a respirare. La luce arriva insieme ad ogni ispirazione. E diventa una danza per chi lavora per ciò che si svolge sul palcoscenico mentre il pubblico è in sala. Qualunque cosa tenga in mano; una bacchetta o uno strumento o uno spartito. Tutti sono in ascolto, e questa registrazione non è soltanto l’audio di quello che abbiamo ascoltato con le nostre orecchie. Secondo me, c’è molto di più, ed è per me un onore condividerla qui con voi. Con Immensa Gratitudine!


Note di copertina di Scott Thunes - 6 marzo 2015
Note di copertina di Scott Thunes - 6 marzo 2015
Ho trascorso gran parte del mio tempo con Frank Zappa provando o viaggiando. Mi svegliavo nel letto di un mono-locale e/o di un albergo e mi dirigevo poi in una stanza che conteneva un Frank Zappa, più un certo numero - piccolo o grande - di altri esseri umani. Ma in ognuna di quelle camere c’era dentro un Frank Zappa. Lo sapevamo. E questo ci cambiava, in meglio o in peggio, e spostava di conseguenza il nostro punto di vista. Almeno il mio. Ho sempre pensato che tra noi ci fossero quelli che “ce la facevano” e molti di più che “non ce la facevano”. Ho trascorso gran parte del mio tempo con Frank Zappa provando o viaggiando. Mi svegliavo nel letto di un mono-locale e/o di un albergo e mi dirigevo poi in una stanza che conteneva un Frank Zappa, più un certo numero - piccolo o grande - di altri esseri umani. Ma in ognuna di quelle camere c’era dentro un Frank Zappa. Lo sapevamo. E questo ci cambiava, in meglio o in peggio, e spostava di conseguenza il nostro punto di vista. Almeno il mio. Ho sempre pensato che tra noi ci fossero quelli che “ce la facevano” e molti di più che “non ce la facevano”.
Non so se a lui questo piacesse oppure no, ma io apprezzavo il mio esserne spaventato, sorpreso, deliziato e/o preoccupato. Molto. Non so se a lui questo piacesse oppure no, ma io apprezzavo il mio esserne spaventato, sorpreso, deliziato e/o preoccupato. Molto.
Nel 1986 ho vissuto per qualche settimana nella “casa”. Mi era stato chiesto di fare qualcosa in ambito musicale con suo figlio Dweezil, e non avevo dove alloggiare (non avendo più vissuto a Los Angeles da parecchio tempo). Stranamente, lui non era disposto a pagarmi un albergo per soggiornare durante il mio lavoro, quindi fece alloggiare me e la mia ragazza di allora in uno dei due “appartamenti” nel retro di casa sua. Nel 1986 ho vissuto per qualche settimana nella “casa”. Mi era stato chiesto di fare qualcosa in ambito musicale con suo figlio Dweezil, e non avevo dove alloggiare (non avendo più vissuto a Los Angeles da parecchio tempo). Stranamente, lui non era disposto a pagarmi un albergo per soggiornare durante il mio lavoro, quindi fece alloggiare me e la mia ragazza di allora in uno dei due “appartamenti” nel retro di casa sua.
Molto simili a cabine, erano costruiti vicino alla piscina. Quello dove stavo io aveva un bagno-doccia: il telefono della doccia sporgeva dalla parete del bagnetto e c’era uno scarico nel pavimento. Un coperchio metallico manteneva asciutta la carta igienica, e l’acqua spruzzava tutt’intorno: sul gabinetto, sul coperchio, dappertutto. Lo considero finora il mio bagno preferito in assoluto e prima di morire vorrei realizzarne uno simile. Molto simili a cabine, erano costruiti vicino alla piscina. Quello dove stavo io aveva un bagno-doccia: il telefono della doccia sporgeva dalla parete del bagnetto e c’era uno scarico nel pavimento. Un coperchio metallico manteneva asciutta la carta igienica, e l’acqua spruzzava tutt’intorno: sul gabinetto, sul coperchio, dappertutto. Lo considero finora il mio bagno preferito in assoluto e prima di morire vorrei realizzarne uno simile.
Sì, lo so, sembra che questa novità infrastrutturale sia l’unico ricordo dei miei 7 anni di lavoro con Frank, invece con lui ho avuto anche molte interazioni piacevoli, soprattutto sul piano didattico. Ben poche erano “ufficiali”, nel senso che lui diceva qualcosa di importante che cambiava o perfezionava in qualche modo la mia vita nella band. Comunque, il tempo lo passavamo per lo più in compagnia. O in tournée o a casa sua. Al party di presentazione dell’album “London Symphony Orchestra” al quale avevo portato mio fratello Derek, adesso scomparso, lui intimò Frank - un compositore a un altro compositore - di “fare altro nel suo tempo” tranne che comporre, se “riesci a fare soltanto questo” (mentre teneva lo spartito di “Triste Jane” dopo averlo usato per seguire il concerto nella cabina di regia). Frank rispose: “Il tempo mi piace passarlo in compagnia”. Non avrei mai pensato di sentire queste parole da “un Frank Zappa”. Sì, lo so, sembra che questa novità infrastrutturale sia l’unico ricordo dei miei 7 anni di lavoro con Frank, invece con lui ho avuto anche molte interazioni piacevoli, soprattutto sul piano didattico. Ben poche erano “ufficiali”, nel senso che lui diceva qualcosa di importante che cambiava o perfezionava in qualche modo la mia vita nella band. Comunque, il tempo lo passavamo per lo più in compagnia. O in tournée o a casa sua. Al party di presentazione dell’album “London Symphony Orchestra” al quale avevo portato mio fratello Derek, adesso scomparso, lui intimò Frank - un compositore a un altro compositore - di “fare altro nel suo tempo” tranne che comporre, se “riesci a fare soltanto questo” (mentre teneva lo spartito di “Triste Jane” dopo averlo usato per seguire il concerto nella cabina di regia). Frank rispose: “Il tempo mi piace passarlo in compagnia”. Non avrei mai pensato di sentire queste parole da “un Frank Zappa”.
Una volta, era notte tarda dopo una prova per la tournée dell’88, gli ho chiesto: “Dove è sita la musica?” Lui ha fatto (come fanno i bambini), tipo: “Eh?” Gli ho raccontato un po’ della mia vita nel mondo della musica, le mie opinioni sulla musica del nostro tempo - pop e classica - e volevo la sua opinione su TUTTO, ma soprattutto su quello che avrei dovuto fare io una volta diventato “adulto” (avevo 28 anni, ero ancora piuttosto immaturo e colmo di energia non focalizzabile). Avrò parlato per una quindicina di minuti (se la memoria mi assiste). Una volta, era notte tarda dopo una prova per la tournée dell’88, gli ho chiesto: “Dove è sita la musica?” Lui ha fatto (come fanno i bambini), tipo: “Eh?” Gli ho raccontato un po’ della mia vita nel mondo della musica, le mie opinioni sulla musica del nostro tempo - pop e classica - e volevo la sua opinione su TUTTO, ma soprattutto su quello che avrei dovuto fare io una volta diventato “adulto” (avevo 28 anni, ero ancora piuttosto immaturo e colmo di energia non focalizzabile). Avrò parlato per una quindicina di minuti (se la memoria mi assiste).
Il mio ricordo più caro - prima di conoscere mia moglie Georgia e avere i nostri figli - resterà sempre quella “risposta” a notte tarda, che (se la memoria mi assiste) andò avanti per almeno 3 ore. Nei miei ricordi di Frank resterà sempre questo piccolo dato di fatto: è stato l’uomo più giusto che io abbia mai conosciuto. Trascorreva le sue ore libere con un dipendente, aiutandolo nella sua vita privata a tenere sotto controllo la realtà; mi vengono ancora i brividi a ricordare la sua energia e il suo modo di porsi. Ciò ha fatto dissolvere nel nulla le due o tre interazioni negative che avevo avuto con lui negli anni precedenti. Il mio ricordo più caro - prima di conoscere mia moglie Georgia e avere i nostri figli - resterà sempre quella “risposta” a notte tarda, che (se la memoria mi assiste) andò avanti per almeno 3 ore. Nei miei ricordi di Frank resterà sempre questo piccolo dato di fatto: è stato l’uomo più giusto che io abbia mai conosciuto. Trascorreva le sue ore libere con un dipendente, aiutandolo nella sua vita privata a tenere sotto controllo la realtà; mi vengono ancora i brividi a ricordare la sua energia e il suo modo di porsi. Ciò ha fatto dissolvere nel nulla le due o tre interazioni negative che avevo avuto con lui negli anni precedenti.
Purtroppo, la memoria non mi assiste, e non mi ricordo il contenuto di quella risposta, ma soltanto quello che ne ho ricavato: la spinta ad andare avanti in quest’avventura nella musica con occhi ben aperti e senso di meraviglia. Credo di non avere mai seguito nessuno dei suoi consigli, tranne questa briciola: comporre qualcosa e cercare di farla suonare ad altri esseri umani. Avevo una visione “irrealistica” di quell’area della musica (la “vera” composizione) e lui voleva che io mettessi da parte il mio mondo incantato e mi preparassi alla lotta per realizzare delle partiture (facendo uscire le note dalla carta fino alle vostre orecchie). Aveva ragione. Il mio duo di archi (composto nel 1993) fino ad oggi non è mai stato suonato. Purtroppo, la memoria non mi assiste, e non mi ricordo il contenuto di quella risposta, ma soltanto quello che ne ho ricavato: la spinta ad andare avanti in quest’avventura nella musica con occhi ben aperti e senso di meraviglia. Credo di non avere mai seguito nessuno dei suoi consigli, tranne questa briciola: comporre qualcosa e cercare di farla suonare ad altri esseri umani. Avevo una visione “irrealistica” di quell’area della musica (la “vera” composizione) e lui voleva che io mettessi da parte il mio mondo incantato e mi preparassi alla lotta per realizzare delle partiture (facendo uscire le note dalla carta fino alle vostre orecchie). Aveva ragione. Il mio duo di archi (composto nel 1993) fino ad oggi non è mai stato suonato.
La maggior parte della musica alla quale ho collaborato dopo Frank aveva, purtroppo, ben poco di quella meraviglia e sorpresa, almeno ai livelli di FZ. Di tanto in tanto mi capita però di essere ributtato nella mischia, grazie alle continue attenzioni della mia pseudo-madre, Gail, che mi getta sul ring con un grido di incitamento, “Dài, fagliela vedere!”. La maggior parte della musica alla quale ho collaborato dopo Frank aveva, purtroppo, ben poco di quella meraviglia e sorpresa, almeno ai livelli di FZ. Di tanto in tanto mi capita però di essere ributtato nella mischia, grazie alle continue attenzioni della mia pseudo-madre, Gail, che mi getta sul ring con un grido di incitamento, “Dài, fagliela vedere!”.
Perciò finisco per fare cose come andare a Los Angeles e Londra per lavorare con un’orchestra imponente suonando al basso la musica di Frank Zappa. Perciò finisco per fare cose come andare a Los Angeles e Londra per lavorare con un’orchestra imponente suonando al basso la musica di Frank Zappa.
Dopo avere ricevuto una telefonata di un certo Sam Rigby e avere accettato di suonare il basso - e interpretare la parte di “Jeff” - nella produzione londinese di “200 Motel”, scopro che la settimana prima a Los Angeles si stava organizzando la stessa cavolo di cosa. Posso farle entrambe? Funzionerà questo piano? Funziona! Sì! Dopo avere ricevuto una telefonata di un certo Sam Rigby e avere accettato di suonare il basso - e interpretare la parte di “Jeff” - nella produzione londinese di “200 Motel”, scopro che la settimana prima a Los Angeles si stava organizzando la stessa cavolo di cosa. Posso farle entrambe? Funzionerà questo piano? Funziona! Sì!
Volo a Los Angeles con vestiti, strumenti musicali e computer sufficienti per intrattenere me e il mondo per tre settimane: devo partire per Londra subito dopo lo spettacolo a Los Angeles per fare lì qualcosa di esattamente identico ma totalmente diverso. Senza passare da casa per una pausa tra gli spettacoli / le prove. Volo a Los Angeles con vestiti, strumenti musicali e computer sufficienti per intrattenere me e il mondo per tre settimane: devo partire per Londra subito dopo lo spettacolo a Los Angeles per fare lì qualcosa di esattamente identico ma totalmente diverso. Senza passare da casa per una pausa tra gli spettacoli / le prove.
In questo caso, per fortuna, ne è valsa proprio la pena: la mia esperienza a Los Angeles è esemplare. Bell’albergo, grandi interpreti. Esa-Pekka Salonen, il mio direttore d’orchestra moderno preferito, che dirige le imponenti forze con arguzia, fascino e semplicità. E la musica! Non arrivo a eseguire le divertenti e interessanti canzoni “rock” di “200 Motel”, ma mi siedo in soggezione mentre una delle mie 5 favorite opere classiche moderne si sviluppa intorno a me, mi avvolge fisicamente in sudari di suono e caos in una buona ora e mezza di musica complessa, delicata, roboante, impossibile, grezza, straordinariamente bella e sgradevolmente fastidiosa (queste ultime due parole sono riservate per il rumore nasale di “Jeff” e relativi accompagnamenti durante il “Dilemma sull’igiene orale”, una cosa che mi imbarazzava proprio recitare durante la mia esecuzione della parte a Londra. Perdonami, Frank. Devo essermi perso quel rumore le 1000 volte che ho ascoltato ‘Dilemma sull’igiene orale’ durante i miei anni “di formazione”. Non ero pronto per questo). In questo caso, per fortuna, ne è valsa proprio la pena: la mia esperienza a Los Angeles è esemplare. Bell’albergo, grandi interpreti. Esa-Pekka Salonen, il mio direttore d’orchestra moderno preferito, che dirige le imponenti forze con arguzia, fascino e semplicità. E la musica! Non arrivo a eseguire le divertenti e interessanti canzoni “rock” di “200 Motel”, ma mi siedo in soggezione mentre una delle mie 5 favorite opere classiche moderne si sviluppa intorno a me, mi avvolge fisicamente in sudari di suono e caos in una buona ora e mezza di musica complessa, delicata, roboante, impossibile, grezza, straordinariamente bella e sgradevolmente fastidiosa (queste ultime due parole sono riservate per il rumore nasale di “Jeff” e relativi accompagnamenti durante il “Dilemma sull’igiene orale”, una cosa che mi imbarazzava proprio recitare durante la mia esecuzione della parte a Londra. Perdonami, Frank. Devo essermi perso quel rumore le 1000 volte che ho ascoltato ‘Dilemma sull’igiene orale’ durante i miei anni “di formazione”. Non ero pronto per questo).
Tutti i presenti si sentivano estremamente coinvolti dall’essere lì, dalla possibilità di fare e diffondere qualcosa di molto, molto sperimentale però in un certo qual modo più grande e migliore, permettendo a tutti noi di dimostrare quello che sapevamo fare e di dare il massimo. Tutti i presenti si sentivano estremamente coinvolti dall’essere lì, dalla possibilità di fare e diffondere qualcosa di molto, molto sperimentale però in un certo qual modo più grande e migliore, permettendo a tutti noi di dimostrare quello che sapevamo fare e di dare il massimo.

A Los Angeles, invece di chiedermi di recitare Jeff - quel ruolo era già stato assegnato a Joe Fria… penso che abbia fatto un buon lavoro (sto scherzando) - mi è stato offerto di recitare nello spettacolo pre-spettacolo una lettura delle trascrizioni di tribunale nella causa per oscenità “200 Motel” che si tenne in Inghilterra dopo che lo spettacolo originale fu cancellato . Ovviamente, dovendo confrontarmi con due “attori veri”, sentivo nettamente di essere in un certo qual modo carente nel ruolo di chi “recita un vegliardo giudice inglese con la testa altrove”, non ero però “da buttare via”, quindi non l’avrò rovinato. Ho potuto incontrare Michael Des Barres, ex leader dei Chequered Past, e imbarazzarmi di fronte a lui, oltre a trascorrere qualche minuto con Rich Fulcher (e sua moglie) del gruppo comico Mighty Boosh, adorato dalla mia famiglia. Era simpatico.
A Los Angeles, invece di chiedermi di recitare Jeff - quel ruolo era già stato assegnato a Joe Fria… penso che abbia fatto un buon lavoro (sto scherzando) - mi è stato offerto di recitare nello spettacolo pre-spettacolo una lettura delle trascrizioni di tribunale nella causa per oscenità “200 Motel” che si tenne in Inghilterra dopo che lo spettacolo originale fu cancellato . Ovviamente, dovendo confrontarmi con due “attori veri”, sentivo nettamente di essere in un certo qual modo carente nel ruolo di chi “recita un vegliardo giudice inglese con la testa altrove”, non ero però “da buttare via”, quindi non l’avrò rovinato. Ho potuto incontrare Michael Des Barres, ex leader dei Chequered Past, e imbarazzarmi di fronte a lui, oltre a trascorrere qualche minuto con Rich Fulcher (e sua moglie) del gruppo comico Mighty Boosh, adorato dalla mia famiglia. Era simpatico.
Musicalmente la mia attenzione era divisa tra diversi elementi: sono stato con Ian Underwood per una settimana, per me lui era un idolo da quando avevo 12 anni. Era simpatico. Sono stato in mezzo alla Los Angeles Philharmonic Orchestra, lo strumento che preferisco. Erano, quasi tutti, simpatici. Un paio di membri ha deciso di schierarsi contro l’elemento “rock band” e di realizzare la loro personale forma di mixaggio audio (dicendo a me e al chitarrista di suonare più piano) e di scenografia (dicendo a me e al chitarrista di abbassare i nostri leggii, in modo che potessero vedere il direttore. Che coraggio!), e infine di mostrare disdegno dandoci delle occhiatacce ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano accidentalmente. Il coro - il Los Angeles Master Chorale - mi ha dimostrato che cos’è il vero amore per la musica e l’arte scenica. Sono stati il gruppo tecnicamente più abile di cantanti con cui io abbia mai avuto il piacere di stare insieme, e sono ancora impressionato per come siano stati materialmente capaci di fare quello che hanno fatto, considerando ANCHE tutto il materiale scenotecnico extra che dovevano gestire. E hanno persino alzato in aria spade laser che sembravano dei dildo di gelatina! Come GLI È RIUSCITO quel trucco? Oh, ed erano anche simpatici. Musicalmente la mia attenzione era divisa tra diversi elementi: sono stato con Ian Underwood per una settimana, per me lui era un idolo da quando avevo 12 anni. Era simpatico. Sono stato in mezzo alla Los Angeles Philharmonic Orchestra, lo strumento che preferisco. Erano, quasi tutti, simpatici. Un paio di membri ha deciso di schierarsi contro l’elemento “rock band” e di realizzare la loro personale forma di mixaggio audio (dicendo a me e al chitarrista di suonare più piano) e di scenografia (dicendo a me e al chitarrista di abbassare i nostri leggii, in modo che potessero vedere il direttore. Che coraggio!), e infine di mostrare disdegno dandoci delle occhiatacce ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano accidentalmente. Il coro - il Los Angeles Master Chorale - mi ha dimostrato che cos’è il vero amore per la musica e l’arte scenica. Sono stati il gruppo tecnicamente più abile di cantanti con cui io abbia mai avuto il piacere di stare insieme, e sono ancora impressionato per come siano stati materialmente capaci di fare quello che hanno fatto, considerando ANCHE tutto il materiale scenotecnico extra che dovevano gestire. E hanno persino alzato in aria spade laser che sembravano dei dildo di gelatina! Come GLI È RIUSCITO quel trucco? Oh, ed erano anche simpatici.
La mia attenzione era però concentrata soprattutto su Esa-Pekka. Se c’è qualcuno nato per dirigere “200 Motel”, è proprio quel buontempone. Avevo già conosciuto e osservato dei musicisti classici. Molti hanno la giusta attitudine, alcuni hanno una tecnica incredibile, ma non avevo mai conosciuto qualcuno con l’intero pacchetto: fascino, gentilezza, frenesia, tecnica sessuale, propensione per le avventure musicali più strane e umorismo. Mi sarebbe piaciuto registrare più sue battutine sul podio. Avrebbe potuto vendere una settimana piena di biglietti per Una Serata Di 4’33” (sto scherzando. Per chi non lo sapesse, 4’33” è un brano di silenzio del compositore John Cage. È stato eseguito anche da Frank sull’album-tributo “Musica Casuale - Tributo a John Cage”, pubblicato nel 1993). Esa-Pekka è simpatico. E un bell’uomo! La mia attenzione era però concentrata soprattutto su Esa-Pekka. Se c’è qualcuno nato per dirigere “200 Motel”, è proprio quel buontempone. Avevo già conosciuto e osservato dei musicisti classici. Molti hanno la giusta attitudine, alcuni hanno una tecnica incredibile, ma non avevo mai conosciuto qualcuno con l’intero pacchetto: fascino, gentilezza, frenesia, tecnica sessuale, propensione per le avventure musicali più strane e umorismo. Mi sarebbe piaciuto registrare più sue battutine sul podio. Avrebbe potuto vendere una settimana piena di biglietti per Una Serata Di 4’33” (sto scherzando. Per chi non lo sapesse, 4’33” è un brano di silenzio del compositore John Cage. È stato eseguito anche da Frank sull’album-tributo “Musica Casuale - Tributo a John Cage”, pubblicato nel 1993). Esa-Pekka è simpatico. E un bell’uomo!
La vera sorpresa è stata vedere la soprano Hila Plitmann esibirsi brillantemente come L’Intervistatrice, raggiungendo vette di perfezione nella tecnica vocale moderna e nella pura bellezza musicale (oltre alla sua avvenenza fisica, all’affermato talento recitativo, al coraggio artistico e alla sua buona volontà nel “darsi tutta” per l’arte di Frank) che sono esattamente e molto potentemente rappresentative di quello che all’inizio mi ha appassionato alla musica. Lei era simpaticissima. E come ricordo dell’evento mi ha dato la sua penna da “giornalista” (vabbè, l’ha lasciata sul palcoscenico durante la sua esibizione ed io gliel’ho fregata, come una ragazzina fanatica). La vera sorpresa è stata vedere la soprano Hila Plitmann esibirsi brillantemente come L’Intervistatrice, raggiungendo vette di perfezione nella tecnica vocale moderna e nella pura bellezza musicale (oltre alla sua avvenenza fisica, all’affermato talento recitativo, al coraggio artistico e alla sua buona volontà nel “darsi tutta” per l’arte di Frank) che sono esattamente e molto potentemente rappresentative di quello che all’inizio mi ha appassionato alla musica. Lei era simpaticissima. E come ricordo dell’evento mi ha dato la sua penna da “giornalista” (vabbè, l’ha lasciata sul palcoscenico durante la sua esibizione ed io gliel’ho fregata, come una ragazzina fanatica).
Inoltre, e cosa più importante, il suo “più grande fan” (io) le ha portato una fotografia Polaroid scattata durante lo spettacolo e ha tentato di farsela autografare. Purtroppo, la penna-ricordo non funzionò nella “area per la firma” di detta fotografia e ci fu questa scenetta tra noi: il mio sforzo per mantenere pazientemente la calma in piedi accanto a Hila mentre lei, pur impegnandosi, non riusciva a scrivere belle parole con tale penna. Alla fine, ci ha rinunciato ed io, in lacrime, mi sono allontanato con una foto di merda tutta coperta di graffi da gallina. Ma è mia! Tutta mia! Ehm. Inoltre, e cosa più importante, il suo “più grande fan” (io) le ha portato una fotografia Polaroid scattata durante lo spettacolo e ha tentato di farsela autografare. Purtroppo, la penna-ricordo non funzionò nella “area per la firma” di detta fotografia e ci fu questa scenetta tra noi: il mio sforzo per mantenere pazientemente la calma in piedi accanto a Hila mentre lei, pur impegnandosi, non riusciva a scrivere belle parole con tale penna. Alla fine, ci ha rinunciato ed io, in lacrime, mi sono allontanato con una foto di merda tutta coperta di graffi da gallina. Ma è mia! Tutta mia! Ehm.
Tutti voi conoscete “200 Motel” dal disco e dal film. Adesso lo conoscerete come un disco mai sentito prima, completamente diverso-ma-uguale e come spettacolo unico che non avrete mai la possibilità di vedere (a meno che non siate stati lì, ovviamente). Tutti voi conoscete “200 Motel” dal disco e dal film. Adesso lo conoscerete come un disco mai sentito prima, completamente diverso-ma-uguale e come spettacolo unico che non avrete mai la possibilità di vedere (a meno che non siate stati lì, ovviamente).


Note di copertina di Steve Vai - 14 agosto 2014
Note di copertina di Steve Vai - 14 agosto 2014
La prima volta che ho visto il film “200 Motel” avevo 14 anni, e poco dopo ho messo le mani su una copia del disco. Mi ricordo di avere visto qualche anno dopo, in un manuale di musica pubblicato da Frank, dei manoscritti scelti da “Un abito da suora dipinto su dei vecchi scatoloni” (da “200 Motel”). La prima volta che ho visto il film “200 Motel” avevo 14 anni, e poco dopo ho messo le mani su una copia del disco. Mi ricordo di avere visto qualche anno dopo, in un manuale di musica pubblicato da Frank, dei manoscritti scelti da “Un abito da suora dipinto su dei vecchi scatoloni” (da “200 Motel”).
La musica scritta a mano da Frank sembrava bellissima arte e restavo ipnoticamente a fissarla ascoltando con stupore la musica, rendendomi conto che ogni nota, ogni parola, ogni sonorità erano state partorite proprio dalla sua visione creativa ed erano state documentate in modo da garantire che nei secoli a venire potessero essere ri-eseguite esattamente come il compositore le aveva concepite. La musica scritta a mano da Frank sembrava bellissima arte e restavo ipnoticamente a fissarla ascoltando con stupore la musica, rendendomi conto che ogni nota, ogni parola, ogni sonorità erano state partorite proprio dalla sua visione creativa ed erano state documentate in modo da garantire che nei secoli a venire potessero essere ri-eseguite esattamente come il compositore le aveva concepite.
Nel dicembre del 1979 ho incontrato Frank per la prima volta, nel suo albergo a New York, e mi ha dato una copia dello spartito di “Sto svaligiando la camera”. Quel pezzo era un piccolo estratto dal capolavoro “200 Motel”. Strabuzzando gli occhi per la sua grandiosità e densità, ho potuto dare la mia prima vera occhiata alla mole di lavoro confluita nella realizzazione di tutto lo stravagante spettacolo di “200 Motel”. Nel dicembre del 1979 ho incontrato Frank per la prima volta, nel suo albergo a New York, e mi ha dato una copia dello spartito di “Sto svaligiando la camera”. Quel pezzo era un piccolo estratto dal capolavoro “200 Motel”. Strabuzzando gli occhi per la sua grandiosità e densità, ho potuto dare la mia prima vera occhiata alla mole di lavoro confluita nella realizzazione di tutto lo stravagante spettacolo di “200 Motel”.
All’incirca 34 anni più tardi, entrando nella Disney Hall per l’esecuzione delle vignette orchestrali di “200 Motel” condotte da Esa-Pekka Salonen e per la celebrazione del 10º anniversario della hall, si percepiva come se una corrente ad alta tensione di estatica beatitudine elettrica pervadesse ogni atomo della sala da concerto. All’incirca 34 anni più tardi, entrando nella Disney Hall per l’esecuzione delle vignette orchestrali di “200 Motel” condotte da Esa-Pekka Salonen e per la celebrazione del 10º anniversario della hall, si percepiva come se una corrente ad alta tensione di estatica beatitudine elettrica pervadesse ogni atomo della sala da concerto.
Il palcoscenico sembrava surreale, con gli oggetti di scena e le scenografie illuminate dai vividi colori delle luci tipo Aurora “Borealesca”. Ma quando ha attaccato quella deliziosa e ammaliante melodia dell’ouverture, c’è stata una vitalità nelle note che ha saturato i nostri esseri e ci ha repentinamente trascinati nel grembo dell’incantevole abbraccio melodico di Frank. È un luogo caldo e sicuro dove le sensazioni di libertà, espansione e umorismo possono liberarci dagli affanni della vita. Sembra quasi di essere allineati ai flussi di benessere. Il palcoscenico sembrava surreale, con gli oggetti di scena e le scenografie illuminate dai vividi colori delle luci tipo Aurora “Borealesca”. Ma quando ha attaccato quella deliziosa e ammaliante melodia dell’ouverture, c’è stata una vitalità nelle note che ha saturato i nostri esseri e ci ha repentinamente trascinati nel grembo dell’incantevole abbraccio melodico di Frank. È un luogo caldo e sicuro dove le sensazioni di libertà, espansione e umorismo possono liberarci dagli affanni della vita. Sembra quasi di essere allineati ai flussi di benessere.
Tra i molti attori che hanno preso parte al programma, Joel David Moore ha interpretato la parte di Frank. Anche se era un attore travestito da Frank, quando è entrato sul palcoscenico, è stata una rievocazione vivida della presenza monolitica di Frank. Si poteva sentire l’onnipresenza misteriosa, eterea e ancora dominante dello spirito di Frank risuonare in ogni nota e in tutto lo spazio permeato dalle note. Tra i molti attori che hanno preso parte al programma, Joel David Moore ha interpretato la parte di Frank. Anche se era un attore travestito da Frank, quando è entrato sul palcoscenico, è stata una rievocazione vivida della presenza monolitica di Frank. Si poteva sentire l’onnipresenza misteriosa, eterea e ancora dominante dello spirito di Frank risuonare in ogni nota e in tutto lo spazio permeato dalle note.
Se qualche erudito in storia della musica classica tradizionale avesse assistito allo spettacolo di “200 Motel”, posso solo immaginarmi quanto sarebbe rimasto sbalordito dalla sua originalità ed emancipazione dalle convenzioni. Per esprimere la propria sconfinata libertà artistica, Frank amalgama in modo inconfondibile grandi orchestre sinfoniche, rock band, cori, attori e dialoghi parlati. Se qualche erudito in storia della musica classica tradizionale avesse assistito allo spettacolo di “200 Motel”, posso solo immaginarmi quanto sarebbe rimasto sbalordito dalla sua originalità ed emancipazione dalle convenzioni. Per esprimere la propria sconfinata libertà artistica, Frank amalgama in modo inconfondibile grandi orchestre sinfoniche, rock band, cori, attori e dialoghi parlati.
Oltre a aderire alle convenzioni dei puntini neri rigorosamente scritti per essere eseguiti dai musicisti d’orchestra - che tipicamente sono esercitati solo a leggere quello che è scritto sulla carta e la cui concezione della “improvvisazione” è praticamente nulla - a volte Frank utilizzava le spiccate potenzialità nella personalità dei vari attori / musicisti come parte della propria strumentazione. Ciò contribuisce a creare in ogni esibizione momenti freschi, ispirati, unici nel loro genere. La sgargiante libertà della sua musica tende ad attrarre a sé il meglio da chi la interpreta. Oltre a aderire alle convenzioni dei puntini neri rigorosamente scritti per essere eseguiti dai musicisti d’orchestra - che tipicamente sono esercitati solo a leggere quello che è scritto sulla carta e la cui concezione della “improvvisazione” è praticamente nulla - a volte Frank utilizzava le spiccate potenzialità nella personalità dei vari attori / musicisti come parte della propria strumentazione. Ciò contribuisce a creare in ogni esibizione momenti freschi, ispirati, unici nel loro genere. La sgargiante libertà della sua musica tende ad attrarre a sé il meglio da chi la interpreta.
Frank era un giovane uomo quando ha scritto queste composizioni, e il suo zelo giovanile prende vita nei soggetti di “200 Motel”. Senza escludere alcun soggetto solitamente tabù. Che è anzi sfruttato audacemente e spogliato dalla sua presunta sgradevolezza per rivelarne l’umorismo sottostante. Per il pubblico ciò era, di per sé, liberatorio. Pensate a “Dimensioni del pene”. Frank era un giovane uomo quando ha scritto queste composizioni, e il suo zelo giovanile prende vita nei soggetti di “200 Motel”. Senza escludere alcun soggetto solitamente tabù. Che è anzi sfruttato audacemente e spogliato dalla sua presunta sgradevolezza per rivelarne l’umorismo sottostante. Per il pubblico ciò era, di per sé, liberatorio. Pensate a “Dimensioni del pene”.
Ma uno dei momenti più rivelatori di tutto il capolavoro è quello che Frank ha scritto nella partitura della “Gazzella plissettata”: “Ho solo buttato giù tutto quello che mi passava per la testa, tanto pensavo che non sarei mai riuscito ad ascoltarlo”. Quest’affermazione indica l’attivarsi di un’apertura unica alla creatività fine a sé stessa, senza alcuna aspettativa. La creatività autentica non ha aspettative, soltanto il desiderio di venire alla luce grazie a un indizio propizio. Ma uno dei momenti più rivelatori di tutto il capolavoro è quello che Frank ha scritto nella partitura della “Gazzella plissettata”: “Ho solo buttato giù tutto quello che mi passava per la testa, tanto pensavo che non sarei mai riuscito ad ascoltarlo”. Quest’affermazione indica l’attivarsi di un’apertura unica alla creatività fine a sé stessa, senza alcuna aspettativa. La creatività autentica non ha aspettative, soltanto il desiderio di venire alla luce grazie a un indizio propizio.
Si potrebbe dire che il motivo per cui Frank ha potuto creare un così vasto catalogo di musica molto originale e di qualità sia stato perché in lui era perennemente in azione il vortice di fresca e vitale creatività, e perché lui riteneva essere massimamente importante partorirne gli insegnamenti tramite sé stesso. Tutto quello che dopo è successo alla musica è stato importante, ma di un’importanza relativa. Si potrebbe dire che il motivo per cui Frank ha potuto creare un così vasto catalogo di musica molto originale e di qualità sia stato perché in lui era perennemente in azione il vortice di fresca e vitale creatività, e perché lui riteneva essere massimamente importante partorirne gli insegnamenti tramite sé stesso. Tutto quello che dopo è successo alla musica è stato importante, ma di un’importanza relativa.
Al confronto, la spirale creativa della maggior parte degli artisti è oscurata dal loro rumore mentale, che include ogni cosa, dal desiderio egoistico di essere riconosciuti geniali alla paura di fallire. Questi intenti non possono però creare nulla di fresco, vitale e nuovo. Al confronto, la spirale creativa della maggior parte degli artisti è oscurata dal loro rumore mentale, che include ogni cosa, dal desiderio egoistico di essere riconosciuti geniali alla paura di fallire. Questi intenti non possono però creare nulla di fresco, vitale e nuovo.
All’apparenza “200 Motel” può essere giudicato coraggioso, impertinente, ispirato, seminale, umoristico o anche solo sorprendente, ma probabilmente per Frank era soltanto “Penso proprio che farò questo… perché posso farlo e mi fa ridere”. All’apparenza “200 Motel” può essere giudicato coraggioso, impertinente, ispirato, seminale, umoristico o anche solo sorprendente, ma probabilmente per Frank era soltanto “Penso proprio che farò questo… perché posso farlo e mi fa ridere”.
Una volta gli ho chiesto quale fosse, fra tutti i pezzi che aveva composto, il suo preferito. Non mi sarei mai aspettato che facesse questa scelta, lui però rispose, e qui ho bisogno di parafrasare un po’: “La sezione maestosa verso la fine di ‘Del tutto contegnosi’”. Una volta gli ho chiesto quale fosse, fra tutti i pezzi che aveva composto, il suo preferito. Non mi sarei mai aspettato che facesse questa scelta, lui però rispose, e qui ho bisogno di parafrasare un po’: “La sezione maestosa verso la fine di ‘Del tutto contegnosi’”.
E sincronicità volle che, al culmine esatto dello spettacolo alla Disney Hall, proprio quella sezione fosse ripetuta più volte mentre un filmato d’epoca di Frank, su una pellicola granulosa, veniva proiettato su uno schermo sopra il palco. Era la prima volta che nel corso del programma il pubblico vedeva Frank in persona, ed è stato avvincente. E sincronicità volle che, al culmine esatto dello spettacolo alla Disney Hall, proprio quella sezione fosse ripetuta più volte mentre un filmato d’epoca di Frank, su una pellicola granulosa, veniva proiettato su uno schermo sopra il palco. Era la prima volta che nel corso del programma il pubblico vedeva Frank in persona, ed è stato avvincente.
Con la testa sepolta in un foglio manoscritto, le mani che scarabocchiavano con attenzione il codice segreto della miriade di puntini neri… uno alla volta, e la possente musica maestosa che si levava in sottofondo, il tempo è sembrato fermarsi per svelare la rappresentazione epica di un essere umano mentre opera come co-creatore insieme all’Universo, il cui fondamento è libertà infinita, la cui azione è espansione e la cui motivazione è gioia. Con la testa sepolta in un foglio manoscritto, le mani che scarabocchiavano con attenzione il codice segreto della miriade di puntini neri… uno alla volta, e la possente musica maestosa che si levava in sottofondo, il tempo è sembrato fermarsi per svelare la rappresentazione epica di un essere umano mentre opera come co-creatore insieme all’Universo, il cui fondamento è libertà infinita, la cui azione è espansione e la cui motivazione è gioia.
È stato un momento sacro, e adesso potete ascoltarlo. È stato un momento sacro, e adesso potete ascoltarlo.


Note di copertina di James Darrah - 24 agosto 2015 Note di copertina di James Darrah - 24 agosto 2015
Questa non è una nota di copertina di un direttore. Questa non è una nota di copertina di un direttore.
Questa è la confessione di una dipendenza. Questa è la confessione di una dipendenza.
Questa dipendenza non c’entra nulla con le droghe. Questa dipendenza non c’entra nulla con le droghe.

Il notoriamente sobrio compositore di “200 Motel” ha riempito i suoi libretti con quelli che potrebbero essere quasi letteralmente letti come annunci di servizio pubblico contro l’uso di droghe. La dipendenza qui descritta è tutt’altra cosa.
Il notoriamente sobrio compositore di “200 Motel” ha riempito i suoi libretti con quelli che potrebbero essere quasi letteralmente letti come annunci di servizio pubblico contro l’uso di droghe. La dipendenza qui descritta è tutt’altra cosa.
Durante la pianificazione, la messinscena, la progettazione e le prove di questa prima, senza volerlo siamo tutti diventati ossessionati - no, dipendenti - da Zappa. Come nell’adescamento di tutte le dipendenze, sembrava esserci un richiamo senza fine a portare alla luce l’uomo dal profondo delle sue partiture manoscritte, meticolosamente trascritte. Tutto il cast ha passato parecchie notti insonni, incapace di tirarsi fuori dalla ragnatela di sequenze di YouTube per Zappa-dipendenti. Subito dopo avere ricevuto l’incarico, la video-designer Adeline Newmann è corsa all’Amoeba Records, decimando la sezione di Frank Zappa per completare voracemente la propria collezione. Durante il nostro primo incontro nello studio di registrazione a casa di Frank a Beverly Hills, l’inimitabile Gail Zappa mi ha abbondantemente sovraccaricato il cervello con approfondimenti di inestimabile valore e mi ha letteralmente colmato le braccia con registrazioni in commercio e inedite; un primo vigoroso spintone verso la mia stessa dissoluzione nella Dipendenza da Zappa. Durante la pianificazione, la messinscena, la progettazione e le prove di questa prima, senza volerlo siamo tutti diventati ossessionati - no, dipendenti - da Zappa. Come nell’adescamento di tutte le dipendenze, sembrava esserci un richiamo senza fine a portare alla luce l’uomo dal profondo delle sue partiture manoscritte, meticolosamente trascritte. Tutto il cast ha passato parecchie notti insonni, incapace di tirarsi fuori dalla ragnatela di sequenze di YouTube per Zappa-dipendenti. Subito dopo avere ricevuto l’incarico, la video-designer Adeline Newmann è corsa all’Amoeba Records, decimando la sezione di Frank Zappa per completare voracemente la propria collezione. Durante il nostro primo incontro nello studio di registrazione a casa di Frank a Beverly Hills, l’inimitabile Gail Zappa mi ha abbondantemente sovraccaricato il cervello con approfondimenti di inestimabile valore e mi ha letteralmente colmato le braccia con registrazioni in commercio e inedite; un primo vigoroso spintone verso la mia stessa dissoluzione nella Dipendenza da Zappa.
“200 Motel” non è una delicata serata di musica - no, teatro - no, film - opera? La suite è tanto difficile da classificare quanto l’uomo stesso; la portata della suite è quasi tentacolare, così come la qualità pressoché antitetica del lavoro durante la sua vita. Zappa non era di certo interessato a seguire le convenzioni dei mezzi di comunicazione. A prescindere dai riferimenti autobiografici, “200 Motel” non segue una narrazione molto lineare. Tenendo presente ciò, questa produzione non ha mai avuto l’obiettivo di tentare di ricreare gli ambienti del film omonimo, né di sviluppare una trama sulle riflessioni, spesso fantasiose, del “libretto”. Abbiamo invece trovato spunti inebrianti nella trama emozionale della suite e abbiamo usato parecchie prove di prima mano su quello che Zappa sarebbe potuto diventare dopo questa opera monstre. L’equilibrio di questi due elementi - la partitura concreta e l’uomo astratto - è stato il nostro obiettivo o dipendenza. La specificità richiesta dal compositore agli scenari visivi e alle telecamere sul palcoscenico dal vivo, e l’imperativo di avere oggetti di scena musicali, uniti a un generale disinteresse su come implementare queste idee, è ciò che ci ha reso dipendenti. “200 Motel” non è una delicata serata di musica - no, teatro - no, film - opera? La suite è tanto difficile da classificare quanto l’uomo stesso; la portata della suite è quasi tentacolare, così come la qualità pressoché antitetica del lavoro durante la sua vita. Zappa non era di certo interessato a seguire le convenzioni dei mezzi di comunicazione. A prescindere dai riferimenti autobiografici, “200 Motel” non segue una narrazione molto lineare. Tenendo presente ciò, questa produzione non ha mai avuto l’obiettivo di tentare di ricreare gli ambienti del film omonimo, né di sviluppare una trama sulle riflessioni, spesso fantasiose, del “libretto”. Abbiamo invece trovato spunti inebrianti nella trama emozionale della suite e abbiamo usato parecchie prove di prima mano su quello che Zappa sarebbe potuto diventare dopo questa opera monstre. L’equilibrio di questi due elementi - la partitura concreta e l’uomo astratto - è stato il nostro obiettivo o dipendenza. La specificità richiesta dal compositore agli scenari visivi e alle telecamere sul palcoscenico dal vivo, e l’imperativo di avere oggetti di scena musicali, uniti a un generale disinteresse su come implementare queste idee, è ciò che ci ha reso dipendenti.
A un certo punto di questo processo risultò evidente che il giudizio non sarebbe stato uno strumento utile. Dato che la squadra di produzione, l’orchestra, il pubblico e anche la sala da concerto stessa approdavano a questo lavoro da percorsi professionali nel solco dalla storia e dalla tradizione, ci sarebbe stato facile guardare la composizione di Zappa di sbieco, con qualcosa di simile allo scetticismo. Le nostre reazioni sembravano attraversare un’ampia gamma: da sgomente e veementemente sprezzanti a fanaticamente entusiastiche. In effetti l’opera di Zappa sembra suscitare un incredibile assortimento di reazioni viscerali. Quando qualcuno ha un parere: è un parere deciso. Abbiamo tutti imparato a prendere “200 Motel” per quel che è: un esperimento in larga scala da parte di un mago nel fior fiore dei suoi anni. “200 Motel” è, in sostanza, un atto di coraggio artistico. A un certo punto di questo processo risultò evidente che il giudizio non sarebbe stato uno strumento utile. Dato che la squadra di produzione, l’orchestra, il pubblico e anche la sala da concerto stessa approdavano a questo lavoro da percorsi professionali nel solco dalla storia e dalla tradizione, ci sarebbe stato facile guardare la composizione di Zappa di sbieco, con qualcosa di simile allo scetticismo. Le nostre reazioni sembravano attraversare un’ampia gamma: da sgomente e veementemente sprezzanti a fanaticamente entusiastiche. In effetti l’opera di Zappa sembra suscitare un incredibile assortimento di reazioni viscerali. Quando qualcuno ha un parere: è un parere deciso. Abbiamo tutti imparato a prendere “200 Motel” per quel che è: un esperimento in larga scala da parte di un mago nel fior fiore dei suoi anni. “200 Motel” è, in sostanza, un atto di coraggio artistico.
La sfaccettata personalità di Frank Zappa incombe su questa opera, su questi personaggi, su questi suoni e, adesso, su questo spazio. La sua individualità ha colorato ogni scelta che abbiamo fatto per questa serata: le tonalità dei neon, l’impossibilità del casting, il posizionamento delle percussioni falliche. Questa opera è il frutto di un uomo dipendente dalla creatività. Questa serata è il frutto del tramandarsi di quella dipendenza. La sfaccettata personalità di Frank Zappa incombe su questa opera, su questi personaggi, su questi suoni e, adesso, su questo spazio. La sua individualità ha colorato ogni scelta che abbiamo fatto per questa serata: le tonalità dei neon, l’impossibilità del casting, il posizionamento delle percussioni falliche. Questa opera è il frutto di un uomo dipendente dalla creatività. Questa serata è il frutto del tramandarsi di quella dipendenza.


Note di copertina di Joe Travers - 2 ottobre 2014 Note di copertina di Joe Travers - 2 ottobre 2014
Essere invitato a partecipare a questo evento speciale su “200 Motel” è diventato per me l’ennesimo “sogno realizzato” da quando collaboro con lo Zappa Family Trust. Nei primi anni ’80 avevo comprato per un regalo di Natale la colonna sonora in vinile di “200 Motel”, in una ri-edizione francese. Non c’era il libretto originale, quindi l’unico riferimento visivo che avevo per quell’esperienza era il disegno sulla copertina dell’LP. Non avevo mai visto il film. Ciò lasciava spazio all’immaginazione… Che cosa mai poteva succedere nel film per accompagnare quella musica particolarissima e unica? Anche se a quell’età, avevo all’incirca 14 anni, avevo già ascoltato musica classica, non avevo mai ascoltato prima nulla di simile a “200 Motel”. Essere invitato a partecipare a questo evento speciale su “200 Motel” è diventato per me l’ennesimo “sogno realizzato” da quando collaboro con lo Zappa Family Trust. Nei primi anni ’80 avevo comprato per un regalo di Natale la colonna sonora in vinile di “200 Motel”, in una ri-edizione francese. Non c’era il libretto originale, quindi l’unico riferimento visivo che avevo per quell’esperienza era il disegno sulla copertina dell’LP. Non avevo mai visto il film. Ciò lasciava spazio all’immaginazione… Che cosa mai poteva succedere nel film per accompagnare quella musica particolarissima e unica? Anche se a quell’età, avevo all’incirca 14 anni, avevo già ascoltato musica classica, non avevo mai ascoltato prima nulla di simile a “200 Motel”.
Il film è stato poi pubblicato su VHS dalla Metro-Goldwyn-Mayer e finalmente sono riuscito a vedere il film del mistero del mio, allora nuovo, idolo. Non avrei però mai immaginato che nel corso della mia vita avrei davvero suonato la batteria con la Los Angeles Philharmonic Orchestra, eseguendo qualcuno di quei pezzi. Un’idea pazzesca, davvero. Durante quell’esperienza, oltretutto, sono stato in una sezione ritmica, insieme ai musicisti di lungo corso Jamie Kime e Randy Kerber, con Ian Underwood e Scott Thunes, due membri delle band di Frank del passato e miti per me. C’era un’atmosfera calda fra tutti noi, che sapevamo di far parte di qualcosa di veramente epico, qualcosa che tutti avremmo conservato per sempre come un momento musicale cruciale. Il film è stato poi pubblicato su VHS dalla Metro-Goldwyn-Mayer e finalmente sono riuscito a vedere il film del mistero del mio, allora nuovo, idolo. Non avrei però mai immaginato che nel corso della mia vita avrei davvero suonato la batteria con la Los Angeles Philharmonic Orchestra, eseguendo qualcuno di quei pezzi. Un’idea pazzesca, davvero. Durante quell’esperienza, oltretutto, sono stato in una sezione ritmica, insieme ai musicisti di lungo corso Jamie Kime e Randy Kerber, con Ian Underwood e Scott Thunes, due membri delle band di Frank del passato e miti per me. C’era un’atmosfera calda fra tutti noi, che sapevamo di far parte di qualcosa di veramente epico, qualcosa che tutti avremmo conservato per sempre come un momento musicale cruciale.
Come se non bastasse, si creò una situazione che mi offrì un’occasione inattesa, per la quale non ero pronto. C’è una sezione della “Scena al ristorante” che include “Duetto piano / batteria”. Questo brano, seppur breve, è difficile in modo ingannevole, in puro stile Frank Zappa. Nel corso degli anni Ian era stato il pianista che l’aveva suonato originariamente nei concerti delle Mothers (come pubblicato su “Non Potrete Più Fare Questo sul Palco, Volume 5”) e nel film originale “200 Motel” del 1971. Arthur Tripp e Ruth Underwood erano stati gli unici percussionisti, che io sappia, a suonare questo pezzo con Ian. La parte di batteria per lo spettacolo “200 Motel / Los Angeles Philharmonic 2013” era stata affidata al batterista dell’orchestra. Io ero il batterista della sezione ritmica “rock”, quindi non avevo alcun ruolo in quel pezzo. Come se non bastasse, si creò una situazione che mi offrì un’occasione inattesa, per la quale non ero pronto. C’è una sezione della “Scena al ristorante” che include “Duetto piano / batteria”. Questo brano, seppur breve, è difficile in modo ingannevole, in puro stile Frank Zappa. Nel corso degli anni Ian era stato il pianista che l’aveva suonato originariamente nei concerti delle Mothers (come pubblicato su “Non Potrete Più Fare Questo sul Palco, Volume 5”) e nel film originale “200 Motel” del 1971. Arthur Tripp e Ruth Underwood erano stati gli unici percussionisti, che io sappia, a suonare questo pezzo con Ian. La parte di batteria per lo spettacolo “200 Motel / Los Angeles Philharmonic 2013” era stata affidata al batterista dell’orchestra. Io ero il batterista della sezione ritmica “rock”, quindi non avevo alcun ruolo in quel pezzo.
Nella disposizione sul palcoscenico delle aree con gli strumenti, la batteria dell’orchestra faceva parte della sezione di percussioni che stava nella fila posteriore, vicino al coro. La sezione ritmica rock era collocata davanti, al centro, proprio di fronte al direttore Esa-Pekka Salonen. Ciò rappresentava un problema per Ian durante il “Duetto piano / batteria”, dato che con il batterista dell’orchestra erano troppo lontani per sentirsi bene tra loro e sincronizzarsi durante il brano. Il rimedio di Ian a questo problema fu quello di far imparare a ME a suonarlo insieme a lui, visto che gli stavo praticamente a fianco. Ero preso dall’ansia e dalla paura: suonarlo bene mi avrebbe richiesto settimane di preparazione e non avevo tutto quel tempo, mancando allo spettacolo solo 4 giorni. In un primo momento ho rifiutato, ma poi ci ho riflettuto bene. Nella disposizione sul palcoscenico delle aree con gli strumenti, la batteria dell’orchestra faceva parte della sezione di percussioni che stava nella fila posteriore, vicino al coro. La sezione ritmica rock era collocata davanti, al centro, proprio di fronte al direttore Esa-Pekka Salonen. Ciò rappresentava un problema per Ian durante il “Duetto piano / batteria”, dato che con il batterista dell’orchestra erano troppo lontani per sentirsi bene tra loro e sincronizzarsi durante il brano. Il rimedio di Ian a questo problema fu quello di far imparare a ME a suonarlo insieme a lui, visto che gli stavo praticamente a fianco. Ero preso dall’ansia e dalla paura: suonarlo bene mi avrebbe richiesto settimane di preparazione e non avevo tutto quel tempo, mancando allo spettacolo solo 4 giorni. In un primo momento ho rifiutato, ma poi ci ho riflettuto bene.

Ho pensato che quello fosse un momento propizio unico , mi si chiedeva di suonare quel brano con l’unico pianista che l’avesse mai suonato; sono cresciuto ascoltando quel materiale e adesso avevo l’opportunità di esibirmi con quel mito. Ho dovuto dire di sì. Così quella sera sono andato nello studio UMRK di Zappa e mi sono praticamente consumato a forza di esercitarmi sul brano. Nel nostro giorno libero Ian è stato così gentile da organizzare una prova generale di 4 ore per lavorare con me sul brano, una cosa che non dimenticherò mai. E, guarda caso, durante lo spettacolo siamo riusciti a suonarlo quasi senza errori. Mi sono sentito fortunatissimo a far parte di tutta questa esperienza e sarò sempre grato a Gail Zappa per avere creduto in me e avermi fatto collaborare a tanti fantastici progetti nel corso degli anni. Questo potrebbe essere proprio “Il Grande Evento”. Voi ascoltatori potete adesso condividerlo con tutti noi.
Ho pensato che quello fosse un momento propizio unico , mi si chiedeva di suonare quel brano con l’unico pianista che l’avesse mai suonato; sono cresciuto ascoltando quel materiale e adesso avevo l’opportunità di esibirmi con quel mito. Ho dovuto dire di sì. Così quella sera sono andato nello studio UMRK di Zappa e mi sono praticamente consumato a forza di esercitarmi sul brano. Nel nostro giorno libero Ian è stato così gentile da organizzare una prova generale di 4 ore per lavorare con me sul brano, una cosa che non dimenticherò mai. E, guarda caso, durante lo spettacolo siamo riusciti a suonarlo quasi senza errori. Mi sono sentito fortunatissimo a far parte di tutta questa esperienza e sarò sempre grato a Gail Zappa per avere creduto in me e avermi fatto collaborare a tanti fantastici progetti nel corso degli anni. Questo potrebbe essere proprio “Il Grande Evento”. Voi ascoltatori potete adesso condividerlo con tutti noi.


Note di copertina di Michael Des Barres - 12 marzo 2015 Note di copertina di Michael Des Barres - 12 marzo 2015
Con lo Spirito di Frank Zappa che aleggiava su di noi, il suo sorriso gioioso e imperioso che illuminava un esercito di umili servitori, la grandiosità di quella serata magica alla Disney Hall è stata a un livello di che non avevo mai sperimentato prima. Con lo Spirito di Frank Zappa che aleggiava su di noi, il suo sorriso gioioso e imperioso che illuminava un esercito di umili servitori, la grandiosità di quella serata magica alla Disney Hall è stata a un livello di che non avevo mai sperimentato prima.
La sua musica suonata da una delle migliori orchestre al mondo, i suoi versi cantati e recitati da eccellenti e concentrati cantanti e attori diretti dal Maestro Salonen mi hanno sconvolto la mente e il corpo. Frank avrebbe preteso per loro un’onorificenza. La sua musica suonata da una delle migliori orchestre al mondo, i suoi versi cantati e recitati da eccellenti e concentrati cantanti e attori diretti dal Maestro Salonen mi hanno sconvolto la mente e il corpo. Frank avrebbe preteso per loro un’onorificenza.
L’aspettativa febbrile degli appassionati di Zappa ci ha alimentato tutti con un’energia collettiva che nessuno di noi ha mai sperimentato prima o dopo. Alla fine, quando il sipario trionfante ha presentato la sua immagine proiettata sullo sfondo di quella meravigliosa cattedrale elettrica, Diva ha pianto in silenzio, girandosi dalla folla esultante per vedere suo padre sorridente. Si è girata di nuovo verso il pubblico, dove sua madre la guardava amorevolmente negli occhi, con un sorriso pieno di animo celebrativo. L’aspettativa febbrile degli appassionati di Zappa ci ha alimentato tutti con un’energia collettiva che nessuno di noi ha mai sperimentato prima o dopo. Alla fine, quando il sipario trionfante ha presentato la sua immagine proiettata sullo sfondo di quella meravigliosa cattedrale elettrica, Diva ha pianto in silenzio, girandosi dalla folla esultante per vedere suo padre sorridente. Si è girata di nuovo verso il pubblico, dove sua madre la guardava amorevolmente negli occhi, con un sorriso pieno di animo celebrativo.
200 motel e 1000 anni luce sono passati, e ce ne siamo andati da quel momento irripetibile con l’amore nel cuore e un’assordante gratitudine per quel monumentale trionfo postumo di Frank Zappa che ci risuonava nelle orecchie. 200 motel e 1000 anni luce sono passati, e ce ne siamo andati da quel momento irripetibile con l’amore nel cuore e un’assordante gratitudine per quel monumentale trionfo postumo di Frank Zappa che ci risuonava nelle orecchie.


Note di copertina di Diva Zappa - 14 marzo 2015 Note di copertina di Diva Zappa - 14 marzo 2015
Mi ricordo la prima volta che ho camminato nella sala. Non c’era nessuno, tranne quelli di noi che stavano provando. La mia compare Sheila Vand ed io stavamo sul palcoscenico e abbiamo gridato “PENE” più forte che abbiamo potuto. La parola è rimbalzata sul fondo della sala e abbiamo riso. Mi ricordo la prima volta che ho camminato nella sala. Non c’era nessuno, tranne quelli di noi che stavano provando. La mia compare Sheila Vand ed io stavamo sul palcoscenico e abbiamo gridato “PENE” più forte che abbiamo potuto. La parola è rimbalzata sul fondo della sala e abbiamo riso.
Mi è piaciuto avere avuto l’opportunità di essere stata ridicola su un palcoscenico tanto formale. Penso che a mio padre sarebbe piaciuto il contrasto. Per me è stato proprio emozionante far parte di questo evento. Man mano che invecchio e conosco l’arte, la musica, le creazioni, gli scritti, l’umorismo, l’abilità musicale, il talento, la genialità… di mio padre, lui mi manca sempre di più, eppure c’è una grande luce che mi riempie il cuore perché conoscere e sperimentare tutto ciò mi avvicina a lui. Lui è presente, molto. Mi è piaciuto avere avuto l’opportunità di essere stata ridicola su un palcoscenico tanto formale. Penso che a mio padre sarebbe piaciuto il contrasto. Per me è stato proprio emozionante far parte di questo evento. Man mano che invecchio e conosco l’arte, la musica, le creazioni, gli scritti, l’umorismo, l’abilità musicale, il talento, la genialità… di mio padre, lui mi manca sempre di più, eppure c’è una grande luce che mi riempie il cuore perché conoscere e sperimentare tutto ciò mi avvicina a lui. Lui è presente, molto.
Dopo le ultime note di “Del tutto contegnosi”, ricordo di avere visto proiettato dietro di me il video di mio padre e di avere pianto. È stata una bella serata. Tutti su quel palco potevano sentire che Frank, mio padre, era lì con noi. Brillavamo tutti per lui e grazie a lui. Un mio gigantesco ringraziamento di tutto cuore a TUTTI quelli che sono stati su quel palco e in quella sala. Non sarebbe andata così se non ci fossimo fatti tutti vivi. Dopo le ultime note di “Del tutto contegnosi”, ricordo di avere visto proiettato dietro di me il video di mio padre e di avere pianto. È stata una bella serata. Tutti su quel palco potevano sentire che Frank, mio padre, era lì con noi. Brillavamo tutti per lui e grazie a lui. Un mio gigantesco ringraziamento di tutto cuore a TUTTI quelli che sono stati su quel palco e in quella sala. Non sarebbe andata così se non ci fossimo fatti tutti vivi.


Note di copertina di Peter Asher - 2 agosto 2014 Note di copertina di Peter Asher - 2 agosto 2014
È stato un evento assolutamente straordinario, nel senso letterale del termine. È stato un evento assolutamente straordinario, nel senso letterale del termine.
E lo sarebbe stato anche per chi avesse ascoltato quella musica per la prima volta, godendo della complessità, dell’intelligenza, del ritmo e dell’umorismo di FZ. E lo sarebbe stato anche per chi avesse ascoltato quella musica per la prima volta, godendo della complessità, dell’intelligenza, del ritmo e dell’umorismo di FZ.
Ma per gli spettatori con una prospettiva storica (cioè vecchi!) è stato oltremodo significativo. Ma per gli spettatori con una prospettiva storica (cioè vecchi!) è stato oltremodo significativo.
Ho conosciuto Frank tanto tempo fa - ricordo di averlo intervistato (con una certa trepidazione!) per il nostro giornale hippie con sede a Londra, “International Times”; risultò che era interessato più lui a intervistare me su cosa significava essere una pop-star! E più tardi (dopo essere diventati amici) ricordo di avere assistito a una sessione di registrazione orchestrale a Los Angeles che un Frank piuttosto trasandato stava dirigendo. Mentre iniziava quella sessione, l’ondata di sprezzo sdegnoso che proveniva dall’orchestra verso quel maestro apparentemente casual era palpabile - ma lo è stato anche lo stupore e il rapido (anche se risentito) cambio di atteggiamento non appena si sono resi conto della profondità e dell’accuratezza dell’acume musicale di Frank e della genialità delle sue partiture. Ho conosciuto Frank tanto tempo fa - ricordo di averlo intervistato (con una certa trepidazione!) per il nostro giornale hippie con sede a Londra, “International Times”; risultò che era interessato più lui a intervistare me su cosa significava essere una pop-star! E più tardi (dopo essere diventati amici) ricordo di avere assistito a una sessione di registrazione orchestrale a Los Angeles che un Frank piuttosto trasandato stava dirigendo. Mentre iniziava quella sessione, l’ondata di sprezzo sdegnoso che proveniva dall’orchestra verso quel maestro apparentemente casual era palpabile - ma lo è stato anche lo stupore e il rapido (anche se risentito) cambio di atteggiamento non appena si sono resi conto della profondità e dell’accuratezza dell’acume musicale di Frank e della genialità delle sue partiture.
Invece lo scorso ottobre alla Disney Hall l’atteggiamento iniziale non avrebbe potuto essere più differente. L’orchestra era palesemente entusiasta di essere lì e di suonare l’opera di un maestro compositore. Uno dei più importanti e geniali direttori dell’epoca moderna era un fan visibilmente gongolante. E il genio caustico, esigente, distaccato e irriverente di Frank era concettualmente onnipresente - lui non esigeva rispetto o attenzione, ma solo (e sempre) note giuste, tempo impeccabile, umorismo swiftiano, partecipazione gioiosa ed esecuzioni epiche. E le ha ottenute proprio tutte; un’ottima produzione, una grande (e giocosa!) orchestra, un direttore ispirato, un cast eccellente e un pubblico estremamente deliziato. Invece lo scorso ottobre alla Disney Hall l’atteggiamento iniziale non avrebbe potuto essere più differente. L’orchestra era palesemente entusiasta di essere lì e di suonare l’opera di un maestro compositore. Uno dei più importanti e geniali direttori dell’epoca moderna era un fan visibilmente gongolante. E il genio caustico, esigente, distaccato e irriverente di Frank era concettualmente onnipresente - lui non esigeva rispetto o attenzione, ma solo (e sempre) note giuste, tempo impeccabile, umorismo swiftiano, partecipazione gioiosa ed esecuzioni epiche. E le ha ottenute proprio tutte; un’ottima produzione, una grande (e giocosa!) orchestra, un direttore ispirato, un cast eccellente e un pubblico estremamente deliziato.
Noi tutti che abbiamo avuto la fortuna di essere stati lì ringraziamo Frank per il suo genio e ringraziamo Gail Zappa e Frank Filipetti per avere creato questo disco prezioso di quella grande serata e questo tributo irresistibilmente divertente a uno dei veri maestri della musica del XX secolo. Noi tutti che abbiamo avuto la fortuna di essere stati lì ringraziamo Frank per il suo genio e ringraziamo Gail Zappa e Frank Filipetti per avere creato questo disco prezioso di quella grande serata e questo tributo irresistibilmente divertente a uno dei veri maestri della musica del XX secolo.


Note di copertina su Esa-Pekka Salonen Note di copertina su Esa-Pekka Salonen
Esa-Pekka Salonen, un elogiato compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale, possiede un’innovazione irrequieta che lo contraddistingue come uno degli artisti più importanti della musica classica. Salonen è attualmente Direttore Principale e Consulente Artistico della Philharmonia Orchestra e Direttore Insigne per la Los Angeles Philharmonic, dove è stato Direttore Artistico dal 1992 al 2009. Esa-Pekka Salonen, un elogiato compositore e direttore d’orchestra di fama mondiale, possiede un’innovazione irrequieta che lo contraddistingue come uno degli artisti più importanti della musica classica. Salonen è attualmente Direttore Principale e Consulente Artistico della Philharmonia Orchestra e Direttore Insigne per la Los Angeles Philharmonic, dove è stato Direttore Artistico dal 1992 al 2009.
Formatosi nel mondo austero del modernismo europeo e godendo di un rapporto stretto con l’assolata città di Los Angeles, Salonen compone opere che si muovono liberamente fra i linguaggi contemporanei, unendo complessità e virtuosismo tecnico a giocose innovazioni ritmiche e melodiche. Tre grandi retrospettive dell’opera originale di Salonen sono state ascoltate da un pubblico numeroso e hanno ricevuto il plauso della critica: al festival Présences di Parigi nel 2011; all’International Composer Festival di Stoccolma nel 2004; e al Musica Nova, a Helsinki, nel 2003. Salonen ha completato numerose opere per orchestra sinfonica, tra i quali “Corpi estranei” (2001), “Insonnia” (2002) e “Ala su ala”, la cui prima mondiale si è tenuta nel 2004 alla Walt Disney Concert Hall. Nel 2007 Salonen ha diretto la New York Philharmonic nella prima esecuzione del suo “Concerto per pianoforte” dedicato a Yefim Bronfman, che era presente. Nella stagione 2014-2015 sarà primo Presidente Creativo in assoluto della Orchestra Tonhalle di Zurigo, che gli ha commissionato una nuova composizione per orchestra e coro e che durante la stagione eseguirà altri nove pezzi di Salonen. Formatosi nel mondo austero del modernismo europeo e godendo di un rapporto stretto con l’assolata città di Los Angeles, Salonen compone opere che si muovono liberamente fra i linguaggi contemporanei, unendo complessità e virtuosismo tecnico a giocose innovazioni ritmiche e melodiche. Tre grandi retrospettive dell’opera originale di Salonen sono state ascoltate da un pubblico numeroso e hanno ricevuto il plauso della critica: al festival Présences di Parigi nel 2011; all’International Composer Festival di Stoccolma nel 2004; e al Musica Nova, a Helsinki, nel 2003. Salonen ha completato numerose opere per orchestra sinfonica, tra i quali “Corpi estranei” (2001), “Insonnia” (2002) e “Ala su ala”, la cui prima mondiale si è tenuta nel 2004 alla Walt Disney Concert Hall. Nel 2007 Salonen ha diretto la New York Philharmonic nella prima esecuzione del suo “Concerto per pianoforte” dedicato a Yefim Bronfman, che era presente. Nella stagione 2014-2015 sarà primo Presidente Creativo in assoluto della Orchestra Tonhalle di Zurigo, che gli ha commissionato una nuova composizione per orchestra e coro e che durante la stagione eseguirà altri nove pezzi di Salonen.
La lunga carriera discografica di Salonen comprende un CD delle sue opere orchestrali eseguite dalla Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese da lui diretta, così come un disco del suo “Concerto per pianoforte” e delle sue opere “Helix” e “Dicotomia”. Un nuovo album di una delle più importanti opere di Henri Dutilleux, registrato dall’Orchestre Philharmonique de Radio France in presenza del compositore, è stato pubblicato dalla Deutsche Grammophon nel 2013, nel 97º compleanno del compositore. Nello stesso mese la Sony ha completato un progetto discografico iniziato quasi 30 anni prima con Salonen e la Los Angeles Philharmonic: un album doppio delle opere orchestrali di Lutoslawski, pubblicato in quello che sarebbe stato il 100º compleanno del compositore. La lunga carriera discografica di Salonen comprende un CD delle sue opere orchestrali eseguite dalla Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese da lui diretta, così come un disco del suo “Concerto per pianoforte” e delle sue opere “Helix” e “Dicotomia”. Un nuovo album di una delle più importanti opere di Henri Dutilleux, registrato dall’Orchestre Philharmonique de Radio France in presenza del compositore, è stato pubblicato dalla Deutsche Grammophon nel 2013, nel 97º compleanno del compositore. Nello stesso mese la Sony ha completato un progetto discografico iniziato quasi 30 anni prima con Salonen e la Los Angeles Philharmonic: un album doppio delle opere orchestrali di Lutoslawski, pubblicato in quello che sarebbe stato il 100º compleanno del compositore.
Nel 2012 ha inciso con Dawn Upshaw e l’Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese un disco della “Passione di Simone” di Saariaho. Il 2012 ha visto anche la pubblicazione della prima registrazione in assoluto dell’allora sconosciuto prologo dell’opera “Orango” di Šostakovič con la Los Angeles Philharmonic e la pubblicazione di “Fuori dal Nulla”, una raccolta del suo “Concerto per violino” e “Nyx”, con Leila Josefowicz e l’Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese. Nel 2009 è stata lanciata una nuova collaborazione con la Signum, con la pubblicazione di una registrazione dal vivo della “Gurre-Lieder” di Schoenberg; altre registrazioni recenti con la Philharmonia per la Signum comprendono “Sinfonia fantastica” di Berlioz e la sesta e nona sinfonia di Mahler. Nel 2012 ha inciso con Dawn Upshaw e l’Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese un disco della “Passione di Simone” di Saariaho. Il 2012 ha visto anche la pubblicazione della prima registrazione in assoluto dell’allora sconosciuto prologo dell’opera “Orango” di Šostakovič con la Los Angeles Philharmonic e la pubblicazione di “Fuori dal Nulla”, una raccolta del suo “Concerto per violino” e “Nyx”, con Leila Josefowicz e l’Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese. Nel 2009 è stata lanciata una nuova collaborazione con la Signum, con la pubblicazione di una registrazione dal vivo della “Gurre-Lieder” di Schoenberg; altre registrazioni recenti con la Philharmonia per la Signum comprendono “Sinfonia fantastica” di Berlioz e la sesta e nona sinfonia di Mahler.


Note di copertina di Kurt Morgan - 28 agosto 2015 Note di copertina di Kurt Morgan - 28 agosto 2015
Baaaa dada daa! … Bum bum bum bum! … dada dat! … Baaaa dada daa! … Bum bum bum bum! … dada dat! …

Questo grammelot altro non è che una serie di corruzioni fonetiche alla buona che simboleggiano rozzamente il tema d’apertura della “Ouverture” di “200 Motel - Le Suite”. Non ci dice praticamente nulla della musica vera e propria, a parte qualche vaga impressione. È puerile, assurdo, e un assoluto spreco di costose note di copertina. Va inoltre precisato che le occorrenze casuali della parola “dada” nel borbottio di cui sopra devono essere considerate come tali - pura coincidenza.
Questo grammelot altro non è che una serie di corruzioni fonetiche alla buona che simboleggiano rozzamente il tema d’apertura della “Ouverture” di “200 Motel - Le Suite”. Non ci dice praticamente nulla della musica vera e propria, a parte qualche vaga impressione. È puerile, assurdo, e un assoluto spreco di costose note di copertina. Va inoltre precisato che le occorrenze casuali della parola “dada” nel borbottio di cui sopra devono essere considerate come tali - pura coincidenza.
Tornando alla trama. Mi sento molto onorato di essere stato fra quelli che hanno contribuito a realizzare questa registrazione. Gail Zappa mi aveva affidato il compito di garantire che gli spartiti e le parti assegnate alla Los Angeles Philharmonic riflettessero esattamente le intenzioni del compositore. Per me, ciò significava che ogni intonazione, ogni ritmo annotato, ogni indicazione strumentale e ogni altro segno che FZ aveva annotato nei suoi manoscritti originali doveva essere riportato sui nuovi spartiti. Nulla sarebbe stato modificato. Ogni idiosincrasia di FZ nel suo modo di annotare la musica sarebbe stata riprodotta, fino alla larghezza delle note e al formato delle pagine. Per completare questo lavoro mi ci sono voluti quasi due anni. Tornando alla trama. Mi sento molto onorato di essere stato fra quelli che hanno contribuito a realizzare questa registrazione. Gail Zappa mi aveva affidato il compito di garantire che gli spartiti e le parti assegnate alla Los Angeles Philharmonic riflettessero esattamente le intenzioni del compositore. Per me, ciò significava che ogni intonazione, ogni ritmo annotato, ogni indicazione strumentale e ogni altro segno che FZ aveva annotato nei suoi manoscritti originali doveva essere riportato sui nuovi spartiti. Nulla sarebbe stato modificato. Ogni idiosincrasia di FZ nel suo modo di annotare la musica sarebbe stata riprodotta, fino alla larghezza delle note e al formato delle pagine. Per completare questo lavoro mi ci sono voluti quasi due anni.
Consistendo di 311 pagine, la partitura è una pila imponente di carta e contiene una collezione di puntini neri tra le più dense e belle che io abbia mai visto. Studiare i manoscritti mi ricordava di continuo quanto fosse divertente quella musica. Ad esempio, c’è un punto nella “Gazzella plissettata” dove i membri del coro cantano una nota ma, invece di fargli cantare la stessa parola, FZ gli fa cantare simultaneamente tre parole diverse. I Bassi e i Baritoni cantano “MUU”, i Tenori cantano “BANG” e i Controtenori cantano “II”. Un altro episodio ha luogo all’inizio di “Posso aiutarti con questo pupazzo?” quando il Basso solista canta un motivo che termina sul SI bemolle della seconda ottava, un tono sotto il DO mediano. Subito dopo questa nota quasi subsonica (la stessa nota che Mahler costrinse i Bassi a cantare nel 5º movimento della sua “Seconda Sinfonia”), nella partitura FZ indica che il solista “si schiarisce la voce” e poi gli fa cantare il motivo in un intervallo un po’ più confortevole. Consistendo di 311 pagine, la partitura è una pila imponente di carta e contiene una collezione di puntini neri tra le più dense e belle che io abbia mai visto. Studiare i manoscritti mi ricordava di continuo quanto fosse divertente quella musica. Ad esempio, c’è un punto nella “Gazzella plissettata” dove i membri del coro cantano una nota ma, invece di fargli cantare la stessa parola, FZ gli fa cantare simultaneamente tre parole diverse. I Bassi e i Baritoni cantano “MUU”, i Tenori cantano “BANG” e i Controtenori cantano “II”. Un altro episodio ha luogo all’inizio di “Posso aiutarti con questo pupazzo?” quando il Basso solista canta un motivo che termina sul SI bemolle della seconda ottava, un tono sotto il DO mediano. Subito dopo questa nota quasi subsonica (la stessa nota che Mahler costrinse i Bassi a cantare nel 5º movimento della sua “Seconda Sinfonia”), nella partitura FZ indica che il solista “si schiarisce la voce” e poi gli fa cantare il motivo in un intervallo un po’ più confortevole.
Nella partitura ci sono passaggi musicali che evocano “La storia del soldato” di Stravinskij e altri che sembrano essere stati composti da Varèse. C’è anche un momento che sembra, almeno alle mie orecchie, una citazione da “Una notte sul Monte Calvo” di Modest Musorgskij. È nella “Gazzella plissettata”, che include anche una delle parti di “200 Motel - Le Suite” che preferisco. Dopo che la Soprano solista recita il suo canto parlato dada mutante sulla parola “gazzella”, il personaggio di Frank recita quanto segue: Nella partitura ci sono passaggi musicali che evocano “La storia del soldato” di Stravinskij e altri che sembrano essere stati composti da Varèse. C’è anche un momento che sembra, almeno alle mie orecchie, una citazione da “Una notte sul Monte Calvo” di Modest Musorgskij. È nella “Gazzella plissettata”, che include anche una delle parti di “200 Motel - Le Suite” che preferisco. Dopo che la Soprano solista recita il suo canto parlato dada mutante sulla parola “gazzella”, il personaggio di Frank recita quanto segue:

“Qualcuno potrebbe domandarsi perché una persona potrebbe voler scrivere una cosa così… Non è carina e non ha proprio alcun senso… Mentre la stavo scrivendo, però, non m’importava… ho solo buttato giù tutto quello che mi passava per la testa… tanto pensavo che non sarei mai riuscito ad ascoltarlo”.

“Qualcuno potrebbe domandarsi perché una persona potrebbe voler scrivere una cosa così… Non è carina e non ha proprio alcun senso… Mentre la stavo scrivendo, però, non m’importava… ho solo buttato giù tutto quello che mi passava per la testa… tanto pensavo che non sarei mai riuscito ad ascoltarlo”.

Adoro questo passaggio. La libertà che FZ concede alla propria inventiva e il coraggio con cui la difende mi ispirano. Penso che le si possano ascoltare chiaramente nella musica di “200 Motel - Le Suite” e in tutta l’opera di FZ. Adoro questo passaggio. La libertà che FZ concede alla propria inventiva e il coraggio con cui la difende mi ispirano. Penso che le si possano ascoltare chiaramente nella musica di “200 Motel - Le Suite” e in tutta l’opera di FZ.
Grazie a Gail Zappa per avermi dato l’opportunità di far parte di questo progetto, per avermi assegnato il titolo ufficiale di “Maestro degli Spartiti”, e per tutte le responsabilità che ciò ha comportato. Grazie a Frank Zappa per avere composto la migliore musica che io abbia mai ascoltato. Grazie a Gail Zappa per avermi dato l’opportunità di far parte di questo progetto, per avermi assegnato il titolo ufficiale di “Maestro degli Spartiti”, e per tutte le responsabilità che ciò ha comportato. Grazie a Frank Zappa per avere composto la migliore musica che io abbia mai ascoltato.

Disco 1

1. Ouverture

1. Ouverture

English Español English Italiano Español
[Strumentale] [Strumentale]
 
Signore e signori! Signore e signori!
La vera storia di… La vera storia di…
“200 Motel” “200 Motel”
“200 Motel”! La vita in tournée! “200 Motel”! La vita in tournée!
 
Signore e signori, ecco… Signore e signori, ecco…
Chi? Chi?
Larry il Nano! Larry il Nano!
 
A Larry piace travestirsi e stasera si è travestito da Frank Zappa A Larry piace travestirsi e stasera si è travestito da Frank Zappa
 
Chiediamogli che cosa sta facendo Chiediamogli che cosa sta facendo

2. Siamo andati in tournée

2. Siamo andati in tournée

English Español English Italiano Español
[Strumentale] [Strumentale]
 
Siamo andati in tournée per un mese Siamo andati in tournée per un mese
Che palle! Devi partire Che palle! Devi partire
Anche se avresti preferito dare buca Anche se avresti preferito dare buca
E restartene a casa a Hollywood E restartene a casa a Hollywood
 
Abbiamo guidato fino a Inglewood e poi abbiamo scaricato Abbiamo guidato fino a Inglewood e poi abbiamo scaricato
Tutta la nostra robaccia sull’aereo, alle cinque e qualche minuto Tutta la nostra robaccia sull’aereo, alle cinque e qualche minuto
Che cosa mangeremo? Che cosa mangeremo?
Pollo, manzo o bistecca? Pollo, manzo o bistecca?
La la la La la la
Gradisce uno spuntino? Gradisce uno spuntino?
Aaah Aaah
 
Siamo appena arrivati Siamo appena arrivati
Cavolo, questo posto è da brividi Cavolo, questo posto è da brividi

3. Centerville

3. Centerville

English Español English Italiano Español
Centerville! Centerville!
Proprio un bel posto dove crescere i vostri figli! Proprio un bel posto dove crescere i vostri figli!
Centerville! Centerville!
Com’è lindo! Com’è lindo!
 
Chiese Chiese
CHIESE! CHIESE!
E negozi di alcolici E negozi di alcolici
 
Sale da bowling Sale da bowling
Proprio come a Plandale! Proprio come a Plandale!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Guarda, lì! Guarda, lì!
È una boutique da paura! È una boutique da paura!
 
[Strumentale] [Strumentale]

4. Questa città è un panino sigillato al tonno

4. Questa città è un panino sigillato al tonno

English Español English Italiano Español
Questa città Questa città
Questa città Questa città
Questa città dove siamo è solo un panino sigillato al tonno con l’involucro incollato Questa città dove siamo è solo un panino sigillato al tonno con l’involucro incollato
Durante ogni tournée ne mangiamo qualcuno, è normale Durante ogni tournée ne mangiamo qualcuno, è normale
Credo che qui abbiamo già suonato Credo che qui abbiamo già suonato
 
Questa città Questa città
Questa città Questa città
È un panino sigillato al tonno È un panino sigillato al tonno
Panino sigillato al tonno Panino sigillato al tonno
Con l’involucro incollato Con l’involucro incollato
Sullo scaffale sta vicino alla mortadella, il suo prezzo Sullo scaffale sta vicino alla mortadella, il suo prezzo
È di quaranta centesimi al pezzo È di quaranta centesimi al pezzo
 
È solo un posto dove suonare È solo un posto dove suonare
Per aiutarci a pagare Per aiutarci a pagare
I biglietti per tornare a Los Angeles I biglietti per tornare a Los Angeles
I biglietti per tornare a Los Angeles I biglietti per tornare a Los Angeles
I biglietti per tornare a Los Angeles I biglietti per tornare a Los Angeles
 
Nella Città Panino chiunque Nella Città Panino chiunque
Crede che quel posto sia fantastico Crede che quel posto sia fantastico
E se ne crollasse una parte qualunque? E se ne crollasse una parte qualunque?
Molti di loro non ci saranno più, comunque Molti di loro non ci saranno più, comunque
O saranno morti O saranno morti
O si saranno trasferiti a San Francisco O si saranno trasferiti a San Francisco
Dove tutti pensano di avere faccende importanti da sbrigare Dove tutti pensano di avere faccende importanti da sbrigare
 
È solo un panino al tonno da un altro servizio di ristorazione È solo un panino al tonno da un altro servizio di ristorazione
 
Bubu settete! Bubu settete!
 
Eh eh eh eh Eh eh eh eh
Passerina! Passerina!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Ah ah ah ah Ah ah ah ah
Maiali! Maiali!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Questa città Questa città
Questa città Questa città
Questa città dove siamo è solo un panino sigillato al tonno con l’involucro incollato Questa città dove siamo è solo un panino sigillato al tonno con l’involucro incollato
Durante ogni tournée ne mangiamo qualcuno, è normale Durante ogni tournée ne mangiamo qualcuno, è normale
Sono sempre una noia mortale Sono sempre una noia mortale
 
Non vedo l’ora che leviamo le tende da questo posto e arriviamo in una città per un sacco di storie interessanti! Non vedo l’ora che leviamo le tende da questo posto e arriviamo in una città per un sacco di storie interessanti!
 
Questa città Questa città
Questa città Questa città
È un panino sigillato al tonno È un panino sigillato al tonno
Panino sigillato al tonno Panino sigillato al tonno
Con l’involucro incollato Con l’involucro incollato
Con l’involucro incollato! Con l’involucro incollato!
 
Sullo scaffale sta vicino alla mortadella, il suo prezzo Sullo scaffale sta vicino alla mortadella, il suo prezzo
È di quaranta centesimi al pezzo È di quaranta centesimi al pezzo
 
È solo un piccolo e stantio snack È solo un piccolo e stantio snack
In una bustina di plastica In una bustina di plastica
Da una matrona a La Habra con, al posto della fessa, un patatrac Da una matrona a La Habra con, al posto della fessa, un patatrac
Che muore dalla voglia di succhiare le frange di Jimmy Carl Black! Che muore dalla voglia di succhiare le frange di Jimmy Carl Black!

5. La scena al ristorante

5. La scena al ristorante

English Español English Italiano Español
Ehi, chi sono quei tizi? Sei un ragazzo o una ragazza? Ehi, chi sono quei tizi? Sei un ragazzo o una ragazza?
O un pollo? O un pollo?
AH AH AH! AH AH AH!
 
Dammi questo […], stupido! Dammi questo […], stupido!
 
Sì, ah ah ah, sì, ah ah ah, caffè pessimi! Sì, ah ah ah, sì, ah ah ah, caffè pessimi!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Dammi le bacchette. Dammi le bacchette! Dammele. Dammele! Hmm. Sì! Oh! Bene, forza, forza, forza! Dammi le bacchette. Dammi le bacchette! Dammele. Dammele! Hmm. Sì! Oh! Bene, forza, forza, forza!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Che cazzo era quella? Eh? Tastiera! Quelli sono tasti ed io sono era! Ehi, trombone! Perché non suoni una di quelle buone? Ah ah ah, questa è buona. Ehi, ah, c’è un timpano, suona come una malattia che mi sono preso in Marina. Oh, fiati! Vorreste fare un coro? Per me, sarebbe fantastico! Oh, tuba, perché non ti decidi? Ehi, oboe! Questo è un no. Ehi, corni francesi! Perché li chiamano “corni della libertà”? Ah, […], ah ah ah. Ah! BURP. Ehi, con il film a Los Angeles non fai soldi per questa stronzata? Dài, amico! Che cazzo era quella? Perché quel figlio di puttana non suona qualcosa che mi piace? Che cazzo era quella? Eh? Tastiera! Quelli sono tasti ed io sono era! Ehi, trombone! Perché non suoni una di quelle buone? Ah ah ah, questa è buona. Ehi, ah, c’è un timpano, suona come una malattia che mi sono preso in Marina. Oh, fiati! Vorreste fare un coro? Per me, sarebbe fantastico! Oh, tuba, perché non ti decidi? Ehi, oboe! Questo è un no. Ehi, corni francesi! Perché li chiamano “corni della libertà”? Ah, […], ah ah ah. Ah! BURP. Ehi, con il film a Los Angeles non fai soldi per questa stronzata? Dài, amico! Che cazzo era quella? Perché quel figlio di puttana non suona qualcosa che mi piace?
 
AH AH AH! AH AH AH!
 
Ehi, deficiente, suona qualcosa che mi possa far divertire! Ehi, deficiente, suona qualcosa che mi possa far divertire!

6. Le tournée possono far impazzire

6. Le tournée possono far impazzire

English Español English Italiano Español
[Strumentale] [Strumentale]

7. Qual è il nome del tuo gruppo?

7. Qual è il nome del tuo gruppo?

English Español English Italiano Español
Non ne so molto su di te Non ne so molto su di te
Sono nuova in questo mestiere, sai Sono nuova in questo mestiere, sai
Siamo appena arrivati per fare un’intervista, intervista Siamo appena arrivati per fare un’intervista, intervista
Prendo solo il mio taccuino e la mia penna Prendo solo il mio taccuino e la mia penna
 
Ho sempre dei problemi a far funzionare il mio registratore perché non sono molto portata per la tecnica Ho sempre dei problemi a far funzionare il mio registratore perché non sono molto portata per la tecnica
Eh eh, non riesco mai a farlo funzionare quando voglio, ecco perché ho portato con me il mio taccuino Eh eh, non riesco mai a farlo funzionare quando voglio, ecco perché ho portato con me il mio taccuino
 
Perché non mi racconti cosa ne pensi del mondo d’oggi? Perché non mi racconti cosa ne pensi del mondo d’oggi?
Comunque, qual è il nome del tuo gruppo, del tuo gruppo? Comunque, qual è il nome del tuo gruppo, del tuo gruppo?
 
Come diamine hai chiamato il tuo gruppo? Come diamine hai chiamato il tuo gruppo?
Chiamato il tuo gruppo? Chiamato il tuo gruppo?
Scommetto che è un nome strampalato e sconcio Scommetto che è un nome strampalato e sconcio
E fortissimo E fortissimo
Ah! Ah!
Qualunque sia il nome del tuo gruppo Qualunque sia il nome del tuo gruppo

Scommetto che è veramente stravagante e accattivante
Scommetto che è veramente stravagante e accattivante
 
Scommetto che il nome del tuo gruppo è proprio strano perché tu stesso sembri strano Scommetto che il nome del tuo gruppo è proprio strano perché tu stesso sembri strano
Al giorno d’oggi ci sono molti gruppi che hanno dei nomi stranissimi Al giorno d’oggi ci sono molti gruppi che hanno dei nomi stranissimi
È così difficile stare al passo! È così difficile stare al passo!
Non ti dà fastidio se facciamo qualche foto, no? Non ti dà fastidio se facciamo qualche foto, no?
Abbiamo tutti i tipi di macchine fotografiche e […] e obiettivi grandangolari, per farti sembrare… proprio come un orco depravato, o qualcosa del genere, ti fanno sembrare proprio eccezionale, cazzo! Abbiamo tutti i tipi di macchine fotografiche e […] e obiettivi grandangolari, per farti sembrare… proprio come un orco depravato, o qualcosa del genere, ti fanno sembrare proprio eccezionale, cazzo!
Eh eh, aspetta che attacco qui quest’obiettivo e lo fisso, per farti sembrare un farabutto Eh eh, aspetta che attacco qui quest’obiettivo e lo fisso, per farti sembrare un farabutto
Ai ragazzi che leggono il nostro giornale rock & roll piace vedere musicisti famosi con un look stravagante e accattivante Ai ragazzi che leggono il nostro giornale rock & roll piace vedere musicisti famosi con un look stravagante e accattivante
 
Farò questo scatto e dopo prenderò il mio taccuino e farò un sacco di domande più accattivanti Farò questo scatto e dopo prenderò il mio taccuino e farò un sacco di domande più accattivanti
 
Quando uscirà il vostro prossimo LP? Quando uscirà il vostro prossimo LP?
Da quanto tempo vi state facendo crescere i… Da quanto tempo vi state facendo crescere i…
Da quanto tempo vi state facendo crescere i capelli? Da quanto tempo vi state facendo crescere i capelli?
Siete già stati in Inghilterra? Siete già stati in Inghilterra?
E la vostra musica, laggiù, piace? E la vostra musica, laggiù, piace?
Quanto gli piace? Quanto gli piace?
Quanto gli piace? Quanto gli piace?
Quanto gli piace? Quanto gli piace?
Quanto piace la vostra musica laggiù, laggiù? Quanto piace la vostra musica laggiù, laggiù?
 

Ah, scommetto che la prima volta che ci siete andati è stato proprio emozionante e forte ed eccezionale, cazzo! Scommetto che laggiù c’erano gran belle vibrazioni . Proprio europee! Posso solo immaginarvi, te e il tuo gruppetto, che girate tutta l’Europa: Parigi, Roma, Essen. Anche per le strade viennesi!
Ah, scommetto che la prima volta che ci siete andati è stato proprio emozionante e forte ed eccezionale, cazzo! Scommetto che laggiù c’erano gran belle vibrazioni . Proprio europee! Posso solo immaginarvi, te e il tuo gruppetto, che girate tutta l’Europa: Parigi, Roma, Essen. Anche per le strade viennesi!
Ah, ah, aspetta un attimo. Vorrei solo verificare una diceria che ho sentito: ah, è vero che nell’autunno del 1968 tu e una manica di altri pazzoidi […] avete davvero tenuto una prova generale segreta con i membri della BBC Symphony nel retro di un vecchio pub inglese esotico sulla Seven Sisters Road e là, all’insaputa di tutti, vi siete messi a produrre illegalmente uno spettacolo teatrale rock & roll con una sit-com semi-pornografica, basata sui motivi per cui tutti vogliono andarsene dal vostro gruppo, comunque si chiami? Ah, ah, aspetta un attimo. Vorrei solo verificare una diceria che ho sentito: ah, è vero che nell’autunno del 1968 tu e una manica di altri pazzoidi […] avete davvero tenuto una prova generale segreta con i membri della BBC Symphony nel retro di un vecchio pub inglese esotico sulla Seven Sisters Road e là, all’insaputa di tutti, vi siete messi a produrre illegalmente uno spettacolo teatrale rock & roll con una sit-com semi-pornografica, basata sui motivi per cui tutti vogliono andarsene dal vostro gruppo, comunque si chiami?
 
Non è anche vero che ehm… in barba a tutte le leggi conosciute degli uomini e della natura, hai messo insieme quello spettacolo, inclusi i costumi, in tre giorni, fatta eccezione per la musica che hai scritto in qualche albergo viennese moderatamente stravagante, lo stesso albergo dove hai girato dei discutibili filmini a 16 millimetri di tua moglie con un piede non identificato? Non è anche vero che ehm… in barba a tutte le leggi conosciute degli uomini e della natura, hai messo insieme quello spettacolo, inclusi i costumi, in tre giorni, fatta eccezione per la musica che hai scritto in qualche albergo viennese moderatamente stravagante, lo stesso albergo dove hai girato dei discutibili filmini a 16 millimetri di tua moglie con un piede non identificato?
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Si dice anche che tu ti sia ostinato a montare la tua piccola e sciocca produzione pur contro il buon senso di Herb Cohen, avendo l’audacia di eseguirla due volte in una sera addirittura alla Royal Festival Hall, dopo di che, ha prontamente ricevuto una recensione di Chris Welch sul settimanale Melody Maker, che la classificava come assolutamente disgustosa e priva di qualsivoglia analisi sociologica e/o valore di intrattenimento Si dice anche che tu ti sia ostinato a montare la tua piccola e sciocca produzione pur contro il buon senso di Herb Cohen, avendo l’audacia di eseguirla due volte in una sera addirittura alla Royal Festival Hall, dopo di che, ha prontamente ricevuto una recensione di Chris Welch sul settimanale Melody Maker, che la classificava come assolutamente disgustosa e priva di qualsivoglia analisi sociologica e/o valore di intrattenimento
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Non ne so molto del tuo materiale Non ne so molto del tuo materiale
Sono stata un po’ indaffarata Sono stata un po’ indaffarata
Non ci vorrà molto tempo Non ci vorrà molto tempo
Solo qualche domanda Solo qualche domanda
Non ci vorrà molto tempo Non ci vorrà molto tempo
Solo qualche domanda Solo qualche domanda
 
Non ci vorrà molto tempo Non ci vorrà molto tempo
Solo qualche domanda Solo qualche domanda
Solo qualche domanda Solo qualche domanda
 
Non ci vorrà molto tempo Non ci vorrà molto tempo
Non ci vorrà molto tempo Non ci vorrà molto tempo
[Ripete] [Ripete]

8. Posso aiutarti con questo pupazzo?

8. Posso aiutarti con questo pupazzo?

English Español English Italiano Español
Henna! Ehm, ehm… Henna! Ehm, ehm…
Oh, mi […]. Hmm Oh, mi […]. Hmm
Henna, che cosa stai facendo con quel pupazzo? Henna, che cosa stai facendo con quel pupazzo?
 
Non va molto, molto forte. Ah ah ah ah ah. Ah. Eh eh! Guarda solo questo… pupazzo! Uno stupido pupazzo come questo non potrà mai andare molto forte. Non va molto, molto forte. Ah ah ah ah ah. Ah. Eh eh! Guarda solo questo… pupazzo! Uno stupido pupazzo come questo non potrà mai andare molto forte.
Oh oh oh oh! Oh oh oh oh!
Stavi facendo brutte cose con quel pupazzo! Stavi facendo brutte cose con quel pupazzo!
No! Non stavo […] No! Non stavo […]
Ti stavi eccitando con lui, ho visto che lo facevi, ti ho vista da laggiù che lo stavi facendo. Stavi gocciolando fuori qualcosa o stavi tentando di gocciolare fuori. Ti stavi massaggiando le tette con il braccio deforme di quel pupazzo! Vergognati. Vergognatevi tutti. Ti stavi eccitando con lui, ho visto che lo facevi, ti ho vista da laggiù che lo stavi facendo. Stavi gocciolando fuori qualcosa o stavi tentando di gocciolare fuori. Ti stavi massaggiando le tette con il braccio deforme di quel pupazzo! Vergognati. Vergognatevi tutti.
No! Oh, mi vergogno tanto! No! Oh, mi vergogno tanto!
Siete tutti uguali, voi intervistatrici rock & roll Siete tutti uguali, voi intervistatrici rock & roll
Sì, così, mi vergogno terribilmente Sì, così, mi vergogno terribilmente
 
Maestro gocciolante Maestro gocciolante
Sì! Sì!
MAESTRO GOCCIOLANTE! MAESTRO GOCCIOLANTE!
Sì! Sì!
MAESTRO GOCCIOLANTE! MAESTRO GOCCIOLANTE!
Oh, mi hai beccato mentre lo facevo! Di solito lo faccio solo con la macchina da scrivere Oh, mi hai beccato mentre lo facevo! Di solito lo faccio solo con la macchina da scrivere
Ne ricavi qualche gratificazione? Ne ricavi qualche gratificazione?
Un sacco di belle foto! Un sacco di belle foto!

9. La gazzella plissettata

9. La gazzella plissettata

English Español English Italiano Español
Una sera, non ero riuscito a farmi neanche una storia dopo il concerto, sono tornato da solo al mio albergo. Mi sono fatto un po’ di caffè e ho tirato fuori la musica sulla quale stavo lavorando: una composizione per voce e piccolo complesso. Una sera, non ero riuscito a farmi neanche una storia dopo il concerto, sono tornato da solo al mio albergo. Mi sono fatto un po’ di caffè e ho tirato fuori la musica sulla quale stavo lavorando: una composizione per voce e piccolo complesso.
 
L’avevo intitolata “Ho visto la gazzella plissettata” L’avevo intitolata “Ho visto la gazzella plissettata”
 
Oh ah Oh ah
Gazzella! Gazzella!
 
Ah, gazzella! Una gazzella plissettata. Gazzella. Gazzella. Gazzella-gazzella. Ga-ga-ga-ga. Ah, gazzella! Una gazzella plissettata. Gazzella. Gazzella. Gazzella-gazzella. Ga-ga-ga-ga.
 
Qualcuno potrebbe domandarsi perché io abbia scritto una cosa così Qualcuno potrebbe domandarsi perché io abbia scritto una cosa così
Ga-ga-ga-ga gazzella. Ga-ga-ga-ga. Ga-ga-ga-ga gazzella. Ga-ga-ga-ga.
Non è particolarmente carina e non ha proprio alcun senso Non è particolarmente carina e non ha proprio alcun senso
Ah aah ooh oh Ah aah ooh oh
Oh ooh Oh ooh
Goo-goo eeeeh Goo-goo eeeeh
Mentre la stavo scrivendo, però, non m’importava e ho solo buttato giù tutto quello che mi passava per la testa, tanto pensavo che non sarei mai riuscito ad ascoltarlo. Mentre la stavo scrivendo, però, non m’importava e ho solo buttato giù tutto quello che mi passava per la testa, tanto pensavo che non sarei mai riuscito ad ascoltarlo.
 
Ooh oh aah ah aah Ooh oh aah ah aah
Ooh oh aah ah Ooh oh aah ah
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Ma poi quella sera, più tardi, ho pensato che se c’era una qualche possibilità che “La gazzella plissettata” venisse eseguita, il pubblico l’avrebbe apprezzata di più se avesse avuto una storia. Ma poi quella sera, più tardi, ho pensato che se c’era una qualche possibilità che “La gazzella plissettata” venisse eseguita, il pubblico l’avrebbe apprezzata di più se avesse avuto una storia.
 
Ooh oh aah ah ah ah ah ah aah Ooh oh aah ah ah ah ah ah aah
 
E così mi sono inventato una storia E così mi sono inventato una storia
C’era una volta una ragazza C’era una volta una ragazza
 
Che indossava sempre un lungo cappotto verde Che indossava sempre un lungo cappotto verde
Con un pesce di plastica e dei würstel spillati sulle spalle Con un pesce di plastica e dei würstel spillati sulle spalle
 
Era innamorata di un ragazzo che la maltrattava sempre Era innamorata di un ragazzo che la maltrattava sempre
 
Un giorno lei andò fuori di testa Un giorno lei andò fuori di testa
 
Gazzella! Gazzella. Gazzella. Ga-ga-ga-ga. Gazzella. Ga-ga-ga-ga oh oh ih. Gazzella! Gazzella. Gazzella. Ga-ga-ga-ga. Gazzella. Ga-ga-ga-ga oh oh ih.
 
Litigò furiosamente con il suo fidanzato e gli disse di andarsene e… e lo picchiò con un pesce di plastica e dopo si mangiò un po’ di würstel per calmarsi. Litigò furiosamente con il suo fidanzato e gli disse di andarsene e… e lo picchiò con un pesce di plastica e dopo si mangiò un po’ di würstel per calmarsi.
Poi incontrò un fattore. Un giovanotto che allevava salamandre in modo che i ricchi potessero farsene delle giacche. Eh, lei lo amava tantissimo e iniziarono a ristrutturare la fattoria dove lui allevava le salamandre. Andava tutto bene, se non fosse che lui era innamorato di un aspirapolvere industriale. Poi incontrò un fattore. Un giovanotto che allevava salamandre in modo che i ricchi potessero farsene delle giacche. Eh, lei lo amava tantissimo e iniziarono a ristrutturare la fattoria dove lui allevava le salamandre. Andava tutto bene, se non fosse che lui era innamorato di un aspirapolvere industriale.
 
Rugiada Rugiada
Sulle salamandre che abbiamo preso Sulle salamandre che abbiamo preso
Salamandra, soldi dovuti Salamandra, soldi dovuti
È un pagamento per il noleggio delle piccole salamandre roride che abbiamo preso È un pagamento per il noleggio delle piccole salamandre roride che abbiamo preso
Le abbiamo prese roride Le abbiamo prese roride
E lasciate tutta la notte nel cortile E lasciate tutta la notte nel cortile
Spero che non gli sia venuto un attacco di bile Spero che non gli sia venuto un attacco di bile
Quelle piccole bisbetiche Quelle piccole bisbetiche
Quelle piccole bisbetiche birichine Quelle piccole bisbetiche birichine
Spero che non si siano incazzate Spero che non si siano incazzate
Spero… Spero…
Che non… Che non…
Non… Non…
Spero… Spero…
Che non… Che non…
Se la siano svignata Se la siano svignata
Nella notte Nella notte
 
La ragazza aveva paura del buio e della notte e, a volte, delle salamandre. Ma soprattutto iniziava a preoccuparsi per l’attaccamento del giovanotto verso l’aspirapolvere industriale. Quando lui usciva nella notte per vedere se le salamandre se l’erano svignata, lei restava a casa a lavorare a maglia dei calzettoni, singhiozzando fra sé e sé. La ragazza aveva paura del buio e della notte e, a volte, delle salamandre. Ma soprattutto iniziava a preoccuparsi per l’attaccamento del giovanotto verso l’aspirapolvere industriale. Quando lui usciva nella notte per vedere se le salamandre se l’erano svignata, lei restava a casa a lavorare a maglia dei calzettoni, singhiozzando fra sé e sé.
 
Blorp Blorp
Blorp Blorp
Il giovanotto cerca le sue salamandre nella notte Il giovanotto cerca le sue salamandre nella notte
Blorp Blorp
 
Blorp! Blorp!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Blorp! Blorp!
 
Poi lui rincasava stanchissimo e lei metteva giù i calzettoni e lo guardava, desiderosa, sperando che un giorno lui l’avrebbe amata tanto quanto amava il suo aspirapolvere industriale o le salamandre nel cortile. Lei fantasticava come conquistare il suo amore. Poi lui rincasava stanchissimo e lei metteva giù i calzettoni e lo guardava, desiderosa, sperando che un giorno lui l’avrebbe amata tanto quanto amava il suo aspirapolvere industriale o le salamandre nel cortile. Lei fantasticava come conquistare il suo amore.
 
Ooh oh aah ah ah ah ah ah aah Ooh oh aah ah ah ah ah ah aah
 
La ragazza vuole preparargli un po’ di brodo La ragazza vuole preparargli un po’ di brodo
Pirillino! Pirillino!
Cucù, pirillino, bimba mia Cucù, pirillino, bimba mia
Vuoi un po’ di brodo? Vuoi un po’ di brodo?
Un po’ di buona zuppa Un po’ di buona zuppa
Un po’ di brodo caldo? Un po’ di brodo caldo?
Con dei piccoli cani dentro Con dei piccoli cani dentro
Cagnolini! Cagnolini!
Tu… vuoi? Tu… vuoi?
Ti piace il brodo? Ti piace il brodo?
Brodo di cane? Brodo di cane?
Brodo di hot dog / cane caldo? Brodo di hot dog / cane caldo?
Ti piace il brodo di hot dog? Ti piace il brodo di hot dog?
Detriti di hot dog Detriti di hot dog
Come ti piace? Come ti piace?
Detriti? Detriti?
Abbiamo detriti nelle quattro varietà Abbiamo detriti nelle quattro varietà

BRODO DI CANE? BRODO DI ALITO DI CANE?
BRODO DI CANE? BRODO DI ALITO DI CANE?
Detriti, carta stagnola, brodo, e l’intramontabile e igienica versione europea: pirillino! Detriti, carta stagnola, brodo, e l’intramontabile e igienica versione europea: pirillino!
PIRILLINO! PIRILLINO!
Quale scegli? Quale scegli?
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
La ragazza… La ragazza…
In una dichiarazione alla stampa… In una dichiarazione alla stampa…
Duh-d-duhhh! Duh-d-duhhh!
Spiega… Spiega…
 
Il brodo mi ricorda le suore Il brodo mi ricorda le suore
Le suore Le suore
Le vedo picchiare Le vedo picchiare
Bambini Bambini
Con righelli Con righelli
Punire cretini nanerottoli Punire cretini nanerottoli
Cretini nanerottoli Cretini nanerottoli
Nanerottoli torturati Nanerottoli torturati
Cretini nanerottoli Cretini nanerottoli
Nanerottoli torturati Nanerottoli torturati
Cretini nanerottoli Cretini nanerottoli
Vittime cattoliche irlandesi Vittime cattoliche irlandesi
Ruvidi maglioncini verdi Ruvidi maglioncini verdi
Maglioni Maglioni
Quelli piccoli, ruvidi e verdi Quelli piccoli, ruvidi e verdi
Pantaloni di velluto a coste Pantaloni di velluto a coste
Pantaloni di velluto marrone a coste Pantaloni di velluto marrone a coste
Doo-ahh Doo-ahh
Pantaloni di velluto a coste Pantaloni di velluto a coste
E ruvidi nanerottoli verdi E ruvidi nanerottoli verdi
Vittime cattoliche irlandesi Vittime cattoliche irlandesi
Sgranocchia-parenti, sgranocchia-un-parenti Sgranocchia-parenti, sgranocchia-un-parenti
I nanerottoli mi eccitano I nanerottoli mi eccitano
I nanerottoli mi… mi eccitano I nanerottoli mi… mi eccitano
Eccitano! La eccitano da morire Eccitano! La eccitano da morire
 
Oh sì, sì, oh, sbattimi! Oh sì, sì, oh, sbattimi!
 
Uno scatolone. Una serie di scatoloni con abiti da suora dipinti sopra. Quattro viste, tutti i lati degli scatoloni. Un’altra immagine avvincente di un abito da suora nero e inamidato, fonte di ispirazione nella sua semplicità da articolo di qualità. Uno scatolone. Una serie di scatoloni con abiti da suora dipinti sopra. Quattro viste, tutti i lati degli scatoloni. Un’altra immagine avvincente di un abito da suora nero e inamidato, fonte di ispirazione nella sua semplicità da articolo di qualità.
Sbattimi! Sbattimi!
Donnole / Viscidi, würstel, cagnolini ispirati dalla sua semplicità che quasi gli impazziscono dietro. Donnole / Viscidi, würstel, cagnolini ispirati dalla sua semplicità che quasi gli impazziscono dietro.
Pirillino! Pirillino!
I nanerottoli la fanno eccitare e… cucù I nanerottoli la fanno eccitare e… cucù
Cucù, pirillino, tesoro Cucù, pirillino, tesoro
Vuoi un po’ di brodo? Vuoi un po’ di brodo?
Un po’ di buona zuppa Un po’ di buona zuppa
Un po’ di brodo caldo? Un po’ di brodo caldo?
Con dei piccoli cani dentro Con dei piccoli cani dentro
Cagnolini! Cagnolini!
Cani? Cani?
Zampe di cani? Zampe di cani?
 
Ti piace il brodo? Ti piace il brodo?
Brodo caldo! Brodo caldo!
Zampe di cani? Zampe di cani?
Cani caldi / Hot dog! Cani caldi / Hot dog!
Ti piacciono le suore? Gazzelle? Gazzelle! Ti piacciono le suore? Gazzelle? Gazzelle!
 
Gazzella? Eccitanti… detriti… di suora! Gazzella? Eccitanti… detriti… di suora!
 
Ho pensato di raccontargli una storia, in particolare una storia d’amore, nella quale il pubblico potesse identificarsi o partecipare indirettamente ai concetti che coinvolgono cani, salamandre, gazzelle ed eccitanti detriti di suora! Ho pensato di raccontargli una storia, in particolare una storia d’amore, nella quale il pubblico potesse identificarsi o partecipare indirettamente ai concetti che coinvolgono cani, salamandre, gazzelle ed eccitanti detriti di suora!
 
Caro, perché non ti leghi addosso questo mucchio di scatoloni, eh? Caro, perché non ti leghi addosso questo mucchio di scatoloni, eh?
Delizia dei miei desideri Delizia dei miei desideri
Sembrerai di certo suadente e mi farai eccitare Sembrerai di certo suadente e mi farai eccitare
Eccitare, eccitare, mi farai eccitare e bagnare Eccitare, eccitare, mi farai eccitare e bagnare
OW! OW!
Se c’è una cosa che mi piace da impazzire Se c’è una cosa che mi piace da impazzire
YOINNNNG! YOINNNNG!
È un abito da suora dipinto su degli scatoloni usati È un abito da suora dipinto su degli scatoloni usati
Qualche vecchia melodia Qualche vecchia melodia
4/4 4/4
Un’aura Un’aura
Un’areola Un’areola
Gengive rosa Gengive rosa
Denti grigi e tozzi Denti grigi e tozzi
Il filo interdentale Il filo interdentale
Mi fa eccitare Mi fa eccitare
Ti va di vedere un film sull’igiene orale? Ti va di vedere un film sull’igiene orale?
 
[Strumentale] [Strumentale]

Disco 2

1. Sto svaligiando la camera

1. Sto svaligiando la camera

English Español English Italiano Español
[Strumentale] [Strumentale]
 
“200 Motel” “200 Motel”
“200 Motel” “200 Motel”
Han toon ran toon Han toon ran toon
“200 Motel” “200 Motel”
 
Sto svaligiando la camera! Sto svaligiando la camera!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Sto rubando il portacenere! Sto rubando il portacenere!
 
Han-min-noon-toon han-toon-ran Han-min-noon-toon han-toon-ran
[Buona coscienza] No! [Buona coscienza] No!
Ran toon ran toon ran toon frammin han toon ran toon han toon frammin Ran toon ran toon ran toon frammin han toon ran toon han toon frammin
[Buona coscienza] No, no, no! [Buona coscienza] No, no, no!
[Jeff] Accipicchia! Questa roba è fantastica! È come se Donovan in persona fosse apparso proprio sulla mia TV con parole di pace, amore ed eterna saggezza cosmica! [Jeff] Accipicchia! Questa roba è fantastica! È come se Donovan in persona fosse apparso proprio sulla mia TV con parole di pace, amore ed eterna saggezza cosmica!
Han-min-noon-toon han-toon-ran Han-min-noon-toon han-toon-ran
Conducendomi, guidandomi. Lungo percorsi di imperitura negligenza pseudo-karmica, nel bel mezzo della mia polluzione notturna indotta dalla droga. Conducendomi, guidandomi. Lungo percorsi di imperitura negligenza pseudo-karmica, nel bel mezzo della mia polluzione notturna indotta dalla droga.
[Buona coscienza] Perché io sono la tua buona coscienza, Jeff. So tutto. Vedo tutto. Perché sono una matrice pulsante di amore cosmico che sta diventando un’interpositiva in technicolor! [Buona coscienza] Perché io sono la tua buona coscienza, Jeff. So tutto. Vedo tutto. Perché sono una matrice pulsante di amore cosmico che sta diventando un’interpositiva in technicolor!
 
[Jeff] Eh? Dove hai comprato quell’incenso? È trendy! [Jeff] Eh? Dove hai comprato quell’incenso? È trendy!
[Buona coscienza] Ah, è la stessa misteriosa ed esotica fragranza per la quale vanno matti i Beatles [Buona coscienza] Ah, è la stessa misteriosa ed esotica fragranza per la quale vanno matti i Beatles
[Jeff] Credo di averla riconosciuta. Sniff sniff… hmm, che cos’è, muschio? [Jeff] Credo di averla riconosciuta. Sniff sniff… hmm, che cos’è, muschio?
[Buona coscienza] Sì, Jeff, io so quello che è meglio per te [Buona coscienza] Sì, Jeff, io so quello che è meglio per te
[Jeff] Giusto. Vai forte! [Jeff] Giusto. Vai forte!
[Buona coscienza] Sì, Jeff, io sono la tua luce guida. Ascoltami. Mi stai ascoltando? Non rubare gli asciugamani, Jeff! [Buona coscienza] Sì, Jeff, io sono la tua luce guida. Ascoltami. Mi stai ascoltando? Non rubare gli asciugamani, Jeff!
 
[Cattiva coscienza] Levati dalle palle, piccola imbecille! [Cattiva coscienza] Levati dalle palle, piccola imbecille!
[Jeff] Ehi, accidenti, che sta succedendo? [Jeff] Ehi, accidenti, che sta succedendo?
[Buona coscienza] Non ascoltarla, Jeff, è una poco di buono. Ti farà fare delle brutte cose! [Buona coscienza] Non ascoltarla, Jeff, è una poco di buono. Ti farà fare delle brutte cose!
 
[Jeff] Vuoi dire che mi farà peccare? [Jeff] Vuoi dire che mi farà peccare?
[Buona coscienza] Sì, Jeff. Peccare! [Buona coscienza] Sì, Jeff. Peccare!
[Jeff] Uau! [Jeff] Uau!
 
[Cattiva coscienza] Jeff, vorrei scambiare con te due parole a proposito della tua anima [Cattiva coscienza] Jeff, vorrei scambiare con te due parole a proposito della tua anima
[Buona coscienza] No, non ascoltarla [Buona coscienza] No, non ascoltarla
[Cattiva coscienza] Perché stai sprecando la tua vita, suonando ogni sera questa musica comedy? [Cattiva coscienza] Perché stai sprecando la tua vita, suonando ogni sera questa musica comedy?
[Jeff] Hai ragione, sono troppo forte per stare in quel gruppo [Jeff] Hai ragione, sono troppo forte per stare in quel gruppo
[Cattiva coscienza] Musica comedy [Cattiva coscienza] Musica comedy
Sei troppo, troppo forte, Jeff Sei troppo, troppo forte, Jeff
[Jeff] In questo gruppo posso suonare sempre e solo la musica comedy di Zappa. Lui fa schifo! [Jeff] In questo gruppo posso suonare sempre e solo la musica comedy di Zappa. Lui fa schifo!
[Buona coscienza] Jeff! [Buona coscienza] Jeff!
[Jeff] Sono troppo teso! [Jeff] Sono troppo teso!
[Cattiva coscienza] È ovvio che tu lo sia, ragazzo mio [Cattiva coscienza] È ovvio che tu lo sia, ragazzo mio
[Jeff] Lui mi fa fare sempre delle assurdità! [Jeff] Lui mi fa fare sempre delle assurdità!
[Cattiva coscienza] Ecco perché sarebbe meglio lasciare questo lavoro rigoroso ai suoi ordini [Cattiva coscienza] Ecco perché sarebbe meglio lasciare questo lavoro rigoroso ai suoi ordini
[Jeff] E andarmene dal gruppo! [Jeff] E andarmene dal gruppo!
[Cattiva coscienza] Sfonderai! [Cattiva coscienza] Sfonderai!
[Jeff] E allora non sarò limitato! [Jeff] E allora non sarò limitato!
 
Ha ha ha ha ha! Ha ha ha ha ha!
Ha ha ha! Ha ha ha!
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
[Jeff] Sei settimane fa Ahmet Ertegun ha usato questo asciugamano come tappetino da bagno in un putrido motel a Orlando, in Florida, con il tasso di muffa più elevato fra tutte le strutture alberghiere nei limiti territoriali degli Stati Uniti, esclusi ovviamente i possedimenti tropicali. [Jeff] Sei settimane fa Ahmet Ertegun ha usato questo asciugamano come tappetino da bagno in un putrido motel a Orlando, in Florida, con il tasso di muffa più elevato fra tutte le strutture alberghiere nei limiti territoriali degli Stati Uniti, esclusi ovviamente i possedimenti tropicali.
Hmm, eh eh. Non avevo mai goduto tanto! È ancora umido! Che dire di questo elisir? Provalo sulle bistecche! Pulisce le calze di nailon! Trucchetti del mestiere! Portalo a casa! In ufficio! Sulla frutta! Hmm, eh eh. Non avevo mai goduto tanto! È ancora umido! Che dire di questo elisir? Provalo sulle bistecche! Pulisce le calze di nailon! Trucchetti del mestiere! Portalo a casa! In ufficio! Sulla frutta!
[Cattiva coscienza] Adesso ti riconosco, Jeff. Frega qualche altro posacenere. Scarica quella tensione interiore. Vattene da quel gruppo comedy! Metti su un gruppo tutto tuo. Forte! Come i Grand Funk Railroad! O i Black Sabbath. [Cattiva coscienza] Adesso ti riconosco, Jeff. Frega qualche altro posacenere. Scarica quella tensione interiore. Vattene da quel gruppo comedy! Metti su un gruppo tutto tuo. Forte! Come i Grand Funk Railroad! O i Black Sabbath.
[Buona coscienza] No! [Buona coscienza] No!
[Jeff] O i Coven! [Jeff] O i Coven!
[Buona coscienza] Pace, amore [Buona coscienza] Pace, amore
[Cattiva coscienza] Balle! [Cattiva coscienza] Balle!
[Jeff] Che dire di questo elisir? [Jeff] Che dire di questo elisir?
 
Accidenti, quella roba ha fatto proprio sbroccare Jeff! Accidenti, quella roba ha fatto proprio sbroccare Jeff!
[Buona coscienza] Non avrebbe mai dovuto prendere l’elisir ma limitarsi all’incenso [Buona coscienza] Non avrebbe mai dovuto prendere l’elisir ma limitarsi all’incenso

Oh, Atlantide…
Oh, Atlantide…

Quello era Billy la montagna travestito da Donovan, in dissolvenza sullo schermo TV a parete . Jeff sta flippando. Stress da tournée! Dobbiamo farlo tornare in sé prima che Zappa lo scopra, rubi l’idea e gliela faccia recitare nel film!
Quello era Billy la montagna travestito da Donovan, in dissolvenza sullo schermo TV a parete . Jeff sta flippando. Stress da tournée! Dobbiamo farlo tornare in sé prima che Zappa lo scopra, rubi l’idea e gliela faccia recitare nel film!

Il cervello di un uomo delicato, sul serio, Howard. A noi i musicisti piacciono solo come amici .
Il cervello di un uomo delicato, sul serio, Howard. A noi i musicisti piacciono solo come amici .
Accidenti, che cos’ha? Accidenti, che cos’ha?
[Cattiva coscienza] Hai davanti a te una carriera brillante, ragazzo mio, devi solo lasciare questo gruppo! [Cattiva coscienza] Hai davanti a te una carriera brillante, ragazzo mio, devi solo lasciare questo gruppo!
Latex, velluto a coste, […] Latex, velluto a coste, […]

Howard, quello era Studebacher Hoch , travestito da Jim Pons, che forniva consigli professionali al bassista di un gruppo comedy tendente al rock. L’immaginazione di Jeff ha oltrepassato il limite della comprensione del pubblico.
Howard, quello era Studebacher Hoch , travestito da Jim Pons, che forniva consigli professionali al bassista di un gruppo comedy tendente al rock. L’immaginazione di Jeff ha oltrepassato il limite della comprensione del pubblico.
 
Jeff, sono io, la Sanguisuga Fluorescente! Jeff, sono io, la Sanguisuga Fluorescente!
Che dire di questo elisir! Che dire di questo elisir!
Jeff, Jeff, Jeff, sono io, Eddie! Jeff, Jeff, Jeff, sono io, Eddie!

Che cosa può dire uno come me di questo elisir?
Che cosa può dire uno come me di questo elisir?
 
[…] […]
 
Che cosa? Che cosa?
Che cosa posso…? Che cosa posso…?
Che cosa? Che cosa?
Che cosa posso dirne? Che cosa posso dirne?
 
Vi sembra interessante questo stile di vita? Sera dopo sera, cene con Herb Cohen. Serate sulla Costa Azzurra piene zeppe di emozioni e divertimenti, al convegno del Mercato Internazionale del Disco e delle Edizioni Musicali. Una fregatura, tutta questa faccenda. Guarda Mutt che mangia e Leon che dà da mangiare alle oche. Mille biglietti da visita verdi con il tuo nome e l’indirizzo sbagliato. Inoltre, sei dichiarazioni di diritti d’autore, controllate e personalizzate da Ran Toon Tan, Han Toon Frammin e Dolores Cohen, seguite da dodici potenziali suicidi di membri delle tue band passate e presenti quando scoprono di non aver diritto al sussidio di disoccupazione. Vi sembra interessante questo stile di vita? Sera dopo sera, cene con Herb Cohen. Serate sulla Costa Azzurra piene zeppe di emozioni e divertimenti, al convegno del Mercato Internazionale del Disco e delle Edizioni Musicali. Una fregatura, tutta questa faccenda. Guarda Mutt che mangia e Leon che dà da mangiare alle oche. Mille biglietti da visita verdi con il tuo nome e l’indirizzo sbagliato. Inoltre, sei dichiarazioni di diritti d’autore, controllate e personalizzate da Ran Toon Tan, Han Toon Frammin e Dolores Cohen, seguite da dodici potenziali suicidi di membri delle tue band passate e presenti quando scoprono di non aver diritto al sussidio di disoccupazione.
Un cane, un’auto, un’epidemia di pidocchi, il tuo nome alla porta, una casa discografica tutta tua e le tette di Ona Courvoisier. Una fornitura trimestrale di prenotazioni dalla Germania di biglietti dell’Air Rangoon. Vi sembra interessante questo stile di vita? Nei panni di un finto chitarrista rock & roll di una band comedy? Un cane, un’auto, un’epidemia di pidocchi, il tuo nome alla porta, una casa discografica tutta tua e le tette di Ona Courvoisier. Una fornitura trimestrale di prenotazioni dalla Germania di biglietti dell’Air Rangoon. Vi sembra interessante questo stile di vita? Nei panni di un finto chitarrista rock & roll di una band comedy?
 
“200 Motel” “200 Motel”
“200 Motel” “200 Motel”
Ran toon han toon Ran toon han toon
“200 Motel” “200 Motel”
 
STO SVALIGIANDO LA CAMERA! STO SVALIGIANDO LA CAMERA!
STO SVALIGIANDO LA CAMERA! STO SVALIGIANDO LA CAMERA!
 
STO SVALIGIANDO LA CAMERA! STO SVALIGIANDO LA CAMERA!
Sto svaligiando la… Sto svaligiando la…
Sto svaligiando la camera Sto svaligiando la camera
Svaligiando la camera Svaligiando la camera
Sto svaligiando Sto svaligiando
 
IO STO… IO STO…
IO STO… IO STO…
STO SVALIGIANDO STO SVALIGIANDO
SVALIGIANDO SVALIGIANDO

2. Ficcarlo dritto dentro

2. Ficcarlo dritto dentro

English Español English Italiano Español
[Strumentale] [Strumentale]

3. Le dimensioni del pene

3. Le dimensioni del pene

English Español English Italiano Español
Le dimensioni del pene Le dimensioni del pene
Le dimensioni del pene Le dimensioni del pene
Le dimensioni del pene mi preoccupano Le dimensioni del pene mi preoccupano
Di notte non riesco quasi a dormire Di notte non riesco quasi a dormire
A causa delle dimensioni del pene A causa delle dimensioni del pene
 
Ti preoccupi? Ti preoccupi?
Ti preoccupi molto? Ti preoccupi molto?
 
No! No!
 
Ti preoccupi? Ti preoccupi?
Ti preoccupi e ti lamenti Ti preoccupi e ti lamenti
CHE LA TAGLIA DEL TUO UCCELLO NON SIA ABBASTANZA MOSTRUOSA? CHE LA TAGLIA DEL TUO UCCELLO NON SIA ABBASTANZA MOSTRUOSA?
 
Sono le dimensioni del tuo pene! Sono le dimensioni del tuo pene!
Le dimensioni del pene! Le dimensioni del pene!
 
Wah ooo-wah ooo-wah ooo-wah Wah ooo-wah ooo-wah ooo-wah
Wah ooo-wah ooo-wah ooo-wah Wah ooo-wah ooo-wah ooo-wah
 
Ehilà, amici! Suvvia, siate onesti al riguardo. Avete mai preso in considerazione l’ipotesi che il vostro pene - o nel caso di molte rispettabili signore, che la misura delle tette stesse - possa essere per voi un fattore di tensione subconscia? Strane ansie contorte che potrebbero spingere un essere umano a diventare un politico! Un poliziotto! Un monaco gesuita. Un chitarrista di rock & roll! Un vagabondo alcolizzato! Tanto per dirne una. O, nel caso delle signore, quelle che non possono permettersi un rassodamento al silicone, diventare scrittrici di libri erotici. Ehilà, amici! Suvvia, siate onesti al riguardo. Avete mai preso in considerazione l’ipotesi che il vostro pene - o nel caso di molte rispettabili signore, che la misura delle tette stesse - possa essere per voi un fattore di tensione subconscia? Strane ansie contorte che potrebbero spingere un essere umano a diventare un politico! Un poliziotto! Un monaco gesuita. Un chitarrista di rock & roll! Un vagabondo alcolizzato! Tanto per dirne una. O, nel caso delle signore, quelle che non possono permettersi un rassodamento al silicone, diventare scrittrici di libri erotici.
Manuel, il giardiniere, mise il suo fallo infuocato nella sua pertugia fremente” Manuel, il giardiniere, mise il suo fallo infuocato nella sua pertugia fremente”
Sì, o diventare suore carmelitane! Sì, o diventare suore carmelitane!
“Gonzo, il primo chitarrista, mise il suo membro deforme nella sua fregna scivolosa” “Gonzo, il primo chitarrista, mise il suo membro deforme nella sua fregna scivolosa”
O fantini da corsa. Non c’è motivo per cui voi o i vostri cari dobbiate soffrire. Le cose vanno già abbastanza male senza che le dimensioni del vostro organo aggiungano ulteriori sofferenze ai problemi del mondo! O fantini da corsa. Non c’è motivo per cui voi o i vostri cari dobbiate soffrire. Le cose vanno già abbastanza male senza che le dimensioni del vostro organo aggiungano ulteriori sofferenze ai problemi del mondo!
Ebbene, se sei una donna e hai delle tette da nanerottola, puoi consolarti con questo vecchio detto da scuola elementare: Ebbene, se sei una donna e hai delle tette da nanerottola, puoi consolarti con questo vecchio detto da scuola elementare:
Tutto quello che non entra in bocca è sprecatoTutto quello che non entra in bocca è sprecato
Sì, e non è forse vero, ragazzi? E se sei a una festa e stai cercando di fare il figo, cioè, non indossi nemmeno gli slip, cerchi di essere proprio figo, se una sera qualcuno arriva e ci prova con te, ti squadra dall’alto in basso e ti chiede: Sì, e non è forse vero, ragazzi? E se sei a una festa e stai cercando di fare il figo, cioè, non indossi nemmeno gli slip, cerchi di essere proprio figo, se una sera qualcuno arriva e ci prova con te, ti squadra dall’alto in basso e ti chiede:

“Venti centimetri o più corto?”
“Venti centimetri o più corto?”
Beh, credimi, fratello, questo è il momento in cui devi guardare quel figlio di puttana dritto negli occhi, devi guardarlo e dirgli queste parole… Beh, credimi, fratello, questo è il momento in cui devi guardare quel figlio di puttana dritto negli occhi, devi guardarlo e dirgli queste parole…
 
Quello che avete fra le gambe sono solo gli ultimi pochi centimetri di un complesso meccanismo che scorre su e giù lungo il midollo spinale, collegato al cervello umano Quello che avete fra le gambe sono solo gli ultimi pochi centimetri di un complesso meccanismo che scorre su e giù lungo il midollo spinale, collegato al cervello umano
Che, se usato correttamente Che, se usato correttamente
Può in effetti aumentare la dimensione Può in effetti aumentare la dimensione
E la potenza di fuoco del vostro cazzo E la potenza di fuoco del vostro cazzo
Al punto in cui, in certi casi, dovrebbe essere classificato come arma letale Al punto in cui, in certi casi, dovrebbe essere classificato come arma letale
 
[…] […]
Cazzone, cazzone Cazzone, cazzone
[…] […]
Cazzone, porco Cazzone, porco
Sei un porco? Sei un porco?
Porco? Porco?
Chi è che l’ha chiamato porco? Quest’uomo e […] lo chiamano “pisello”. Chi è che l’ha chiamato porco? Quest’uomo e […] lo chiamano “pisello”.
Un pisello! Un pisello!
Intendi dire un pene, no? Intendi dire un pene, no?
Un pene? Bleah! Un pene? Bleah!
Pene è una parola bruttissima! Pene è una parola bruttissima!
Non è poi così brutta Non è poi così brutta
Sì, eh, cioè, di tanto in tanto tutti diciamo… pene! Sì, eh, cioè, di tanto in tanto tutti diciamo… pene!
BLEAH! BLEAH!
PENE! PENE!
PENE! PENE!
Ah, suona proprio disgustoso come l’avete detto voi! Bleah, cacca. Cacca! Ah, suona proprio disgustoso come l’avete detto voi! Bleah, cacca. Cacca!
Un pene può essere un organo molto utile ed eccitante, eh eh Un pene può essere un organo molto utile ed eccitante, eh eh
Sì, molto eccitante, specialmente dopo che hai conosciuto me, eh eh Sì, molto eccitante, specialmente dopo che hai conosciuto me, eh eh
PENE! PENE!
Suona così implacabilmente medico Suona così implacabilmente medico
Un pene suona come qualcosa che pende da un dottore Un pene suona come qualcosa che pende da un dottore
Nessuno degli uomini che conosco e amo nel mondo del rock & roll ha un pene, hanno tutti un uccello, o, per lo meno, un cazzo Nessuno degli uomini che conosco e amo nel mondo del rock & roll ha un pene, hanno tutti un uccello, o, per lo meno, un cazzo
Certo! Bisogna […] una pop-star che sei in cerca di un pene […] quello che conta davvero! Certo! Bisogna […] una pop-star che sei in cerca di un pene […] quello che conta davvero!
Chiediamo al pubblico in studio! Chiediamo al pubblico in studio!
 
Bene, scambiereste quello che lui ha dentro ai pantaloni per quello che io ho dietro questa tenda? Bene, scambiereste quello che lui ha dentro ai pantaloni per quello che io ho dietro questa tenda?
Che cos’è? Che cos’è?
Vuoi dire che cosa c’è dentro ai suoi pantaloni? Vuoi dire che cosa c’è dentro ai suoi pantaloni?
Io so che cosa c’è dentro ai suoi pantaloni, lui è un tipo solitario Io so che cosa c’è dentro ai suoi pantaloni, lui è un tipo solitario
Dovete fare la vostra scelta prima che la grande ruota si fermi Dovete fare la vostra scelta prima che la grande ruota si fermi
Tu, fisarmonicista. Vai a far girare la grande ruota! Tu, fisarmonicista. Vai a far girare la grande ruota!
Posso prendere solo i soldi? Posso prendere solo i soldi?
Non ci sono soldi, solo… la tenda e… Non ci sono soldi, solo… la tenda e…
Il tipo solitario? Il tipo solitario?
Il tempo sta per scadere. Ragionateci bene. Il tempo sta per scadere. Ragionateci bene.
Cala il sipario! Cala il sipario!
Voglio i soldi Voglio i soldi
Noi! Noi!
Che cosa ci può essere lì? Che cosa ci può essere lì?
Nei suoi pantaloni? Nei suoi pantaloni?
Dietro la tenda! Dietro la tenda!
Nessuno è interessato a quello che c’è nei miei pantaloni? Nessuno è interessato a quello che c’è nei miei pantaloni?
È troppo piccola per esserci dietro un’auto o un frigorifero È troppo piccola per esserci dietro un’auto o un frigorifero
Non lasciatevi ingannare dalle dimensioni della tenda Non lasciatevi ingannare dalle dimensioni della tenda

4. Del tutto contegnosi

4. Del tutto contegnosi

English Español English Italiano Español
Signore Iddio, abbi pietà degli inglesi Signore Iddio, abbi pietà degli inglesi
E del cibo ripugnante che devono mangiare E del cibo ripugnante che devono mangiare
BURP BURP
E possa il Signore Iddio aver pietà del destino di questo film E possa il Signore Iddio aver pietà del destino di questo film
E, Dio, benedici la mente di ogni persona regolare E, Dio, benedici la mente di ogni persona regolare
 
Aiuta tutti i terroni e tutti i piedipiatti Aiuta tutti i terroni e tutti i piedipiatti
E le ripugnanti funzioni che devono svolgere E le ripugnanti funzioni che devono svolgere
Dio, aiuta gli ubriaconi, i tossici e gli strampalati Dio, aiuta gli ubriaconi, i tossici e gli strampalati
E ogni anima persa che nella tempesta si fa travolgere E ogni anima persa che nella tempesta si fa travolgere
 
Aiuta ognuno a vivere qualche bella situazione Aiuta ognuno a vivere qualche bella situazione
Un po’ d’amore nel fine settimana, qualche vera soddisfazione Un po’ d’amore nel fine settimana, qualche vera soddisfazione
Una stanza e un pasto e un tritarifiuti Una stanza e un pasto e un tritarifiuti
Un giardino e una pompa dell’acqua saranno del tutto contegnosi Un giardino e una pompa dell’acqua saranno del tutto contegnosi
 
Porgi la tua mano alla ragazza nella rivista con il cane Porgi la tua mano alla ragazza nella rivista con il cane
Alla ragazza nella rivista con il cavallo e a quella con il maiale Alla ragazza nella rivista con il cavallo e a quella con il maiale
Fa’ che continuino ad allietare tutti quegli uomini d’affari Fa’ che continuino ad allietare tutti quegli uomini d’affari
E i censori dalle labbra livide e i tedeschi, è normale E i censori dalle labbra livide e i tedeschi, è normale
 
Aiuta ognuno a vivere qualche bella situazione Aiuta ognuno a vivere qualche bella situazione
Un po’ d’amore nel fine settimana, qualche vera soddisfazione Un po’ d’amore nel fine settimana, qualche vera soddisfazione
Un apparato svedese con un cappuccio e un bastone Un apparato svedese con un cappuccio e un bastone
E un forno a microonde, “Dolcezza, che effetto fa?” E un forno a microonde, “Dolcezza, che effetto fa?”
 
[Strumentale] [Strumentale]
 
Signore Iddio, abbi pietà degli hippie e dei froci Signore Iddio, abbi pietà degli hippie e dei froci
E delle lesbiche e degli strani figlioli che esse crescono E delle lesbiche e degli strani figlioli che esse crescono
 
Aiuta il nero Aiuta il nero
Aiuta il povero Aiuta il povero
Aiuta il lattaio Aiuta il lattaio
Aiuta il portiere Aiuta il portiere
Aiuta i solitari e negletti matusa che mi conoscono Aiuta i solitari e negletti matusa che mi conoscono
 
Speriamo che ve la siate goduta, stasera, amici! Speriamo che ve la siate goduta, stasera, amici!
E se il vostro nome è sulla lista dei benedetti che abbiamo elencato, speriamo non ve la siate presa E se il vostro nome è sulla lista dei benedetti che abbiamo elencato, speriamo non ve la siate presa
 
Noi abbiamo praticamente esaurito il nostro tempo e ehm… il contratto con la Federazione Americana dei Musicisti limita la durata dello spettacolo Noi abbiamo praticamente esaurito il nostro tempo e ehm… il contratto con la Federazione Americana dei Musicisti limita la durata dello spettacolo
E abbiamo ancora un paio di cose da dirvi, senza ulteriori interruzioni, permettetemi di presentarvi il mio amico e socio nella musica, Howard Kaylan, che non reciterà mai la benedizione di chiusura E abbiamo ancora un paio di cose da dirvi, senza ulteriori interruzioni, permettetemi di presentarvi il mio amico e socio nella musica, Howard Kaylan, che non reciterà mai la benedizione di chiusura
 
GRAZIE PER ESSERE VENUTI ALLO SPETTACOLO! GRAZIE PER ESSERE VENUTI ALLO SPETTACOLO!
 
Aiuta ognuno a vivere qualche bella situazione Aiuta ognuno a vivere qualche bella situazione
Un po’ d’amore nel fine settimana, qualche vera soddisfazione Un po’ d’amore nel fine settimana, qualche vera soddisfazione
Un apparato svedese con un cappuccio e un bastone Un apparato svedese con un cappuccio e un bastone
E un forno a microonde, “Dolcezza, che effetto fa?” E un forno a microonde, “Dolcezza, che effetto fa?”
 
[Strumentale] [Strumentale]



Los Angeles - 23 ottobre 2013