(Copertina) Foto di Bernard Gardner (Retro) Foto di Bernard Gardner

Dal vivo dal 1972 Wazoo Tour

Materiale attinente:

Imaginary diseases

Malattie immaginarie

 

  1 Oddients   1 Stranienti
  2 Rollo   2 Rollo
  3 Been to Kansas City in A minor   3 Sono stato a Kansas City in LA minore
  4 Farther O’Blivion {Steno pool + Be-bop tango + The hook + Cucamonga}   4 O’Blio più lontano
  5 D.C. boogie   5 Boogie di Washington D.C.
  6 Imaginary diseases   6 Malattie immaginarie
  7 Montreal   7 Montreal

 

Tutte le composizioni sono di Frank Zappa.


Album notes by Gail Zappa Note di copertina di Gail Zappa

Vaultmeisterment in today’s society is pretty much the exclusive purview of Joe Travers and is confined to the highly ambient UMRK facility. Lucky us - and by us I do mean all of us who get to experience the wonderment that otherwise lurks forever in the Vault - but for Joe - the music that continually inspires his dedication. These titles are from a collection of live performances (1972) selected and mixed by FZ between 1972 and 1977. Yes, that’s right. Every item was produced by FZ. All tracks were recorded live. No overdubs. All the edits are by FZ. Just to put things into perspective, concurrent with these mixes (fade: slowly, into the background) Zappa produced “Over-Nite Sensation”, “Apostrophe (’)”, “Roxy & Elsewhere”, “One Size Fits All”, “Bongo Fury”, “Zoot Allures”, “Zappa in New York” and wrote and conceived a lot of other stuff while touring Europe, Japan, Australia, and the U.S. and Canada a few times.
Nella società contemporanea la Maestria del Caveau è per lo più di esclusiva competenza di Joe Travers, ed è confinata alla struttura assai limitrofa della UMRK. Fortunati noi, e con noi intendo proprio tutti noi che arriviamo a sperimentare la sorpresa che altrimenti resterebbe per sempre nascosta - tranne che a Joe - nel Caveau, cioè la musica che ispira continuamente la sua dedizione. Questi pezzi sono estratti da una serie di concerti dal vivo (1972) selezionati e mixati da FZ tra il 1972 e il 1977. Sì, proprio così. Ogni pezzo è stato prodotto da FZ. Tutti i brani sono stati registrati dal vivo. Nessuna sovra-incisione. Tutti i montaggi sono di FZ. Giusto per mettere le cose in prospettiva, nello stesso periodo di questi mix (dissolvenza: lentamente, sullo sfondo) Zappa ha prodotto “Successo Folgorante”, “Apostrofo (’)”, “Roxy e Altrove”, “Taglia Unica per Tutti”, “Furore di Bonghi”, “Allure da Truzzo” e “Zappa a New York”, e ha composto molte altre cose mentre faceva tournée in Europa, Giappone, Australia, Stati Uniti e a volte Canada.
Joe (the Vaultmeister) went looking for performances by this band in particular because there are people out there who went to these shows and/or are otherwise invested with desire for these concerts to live in the privacy of their own sound systems. Charles Ulrich is but one of those to whom we owe our gratitude for persistence and valor in the pursuit of Petitness in the Wazoo department. And Joe lives for the Vault - and the unleashing of the tapes - and found them -spread over several reels of ¼ inch 2 track masters. He transferred all the tracks from the original 2 track mixdowns at UMRK. Then he put this compilation together - and this is only the beginning. What a great place to start. Joe (il Maestro del Caveau) cercava in particolare le esibizioni di questa band perché c’è chi ha assistito a questi concerti e/o è comunque sopraffatto dal desiderio di far vivere questi concerti nell’intimità del proprio impianto stereo. Charles Ulrich è solo uno dei tanti ai quali dobbiamo essere grati per la tenacia e il coraggio nella ricerca della Petiteness nel reparto Wazoo. E Joe vive per il Caveau - e per lo sguinzagliamento dei nastri - e li ha trovati, sparsi su più bobine a 2 piste con nastri da mezzo centimetro. Alla UMRK ha riversato tutti i pezzi dal mix originale a 2 piste. Poi ha messo insieme questa raccolta, e questo è solo l’inizio. Un ottimo inizio.
This is the 10-Piece Band as ordained by FZ who also called it the Mothers of Invention, although at this point in time and space this entitlement was more a marketing device and part of the conceptual continuity. For everyone on the other side of the speaker cabinets however, it will always be the Petite Wazoo. Questa è la Band di 10 Elementi come consacrata da FZ, che per di più la chiamò Mothers of Invention, anche se in quel punto nel tempo e nello spazio questo appellativo era soprattutto un artificio di marketing e parte della continuità concettuale. Ciò nonostante, per chiunque sta dall’altra parte degli altoparlanti, questa resterà per sempre la Petite Wazoo.
And it is: Ed è:
Frank Zappa - Conductor / Guitar / Vocals Frank Zappa - direttore d’orchestra / chitarra / voce
Malcolm McNab - Trumpet Malcolm McNab - tromba
Gary Barone - Trumpet / Flugelhorn Gary Barone - tromba / flicorno soprano
Tom Malone - Tuba / Saxes / Piccolo Trumpet / Trumpet Tom Malone - tuba / sassofoni / ottavino / tromba
Earl Dumler - Woodwinds Earl Dumler - fiati
Glenn Ferris - Trombone Glenn Ferris - trombone
Bruce Fowler - Trombone Bruce Fowler - trombone
Tony Duran - Slide Guitar Tony Duran - chitarra hawaiana
Dave Parlato - Bass Dave Parlato - basso
Jim Gordon - Drums Jim Gordon - batteria


Album notes by Steve Vai
Note di copertina di Steve Vai
Many have tried to define who Frank was as a creative entity, but everything he wrote, played, sang or said further defined him as exquisitely indefinable. “Imaginary Diseases” is yet another Zappa jewel that places his body of work far beyond any limitation of label or category. And that’s the way we like it. Some of the pieces on “Imaginary Diseases” allow us to peer into the forever-tinkering nature of Frank’s creative muse. Sometimes he would work on a piece of music, release it at a certain point in its development, and then continue to work on it some more. I remember he once showed me 10 different chord re-harmonizations for “Twenty small cigars” - and even more for “Village of the sun”. Molti hanno cercato di definire quale entità creativa sia stato Frank; tutto quello che lui ha scritto, suonato, cantato e detto l’ha però sempre più definito come squisitamente indefinibile. “Malattie Immaginarie” è l’ennesimo gioiello di Zappa, che piazza il suo corpus di opere ben oltre ogni etichetta o confine di genere. Ed è così che ci piace. Grazie a certi brani di “Malattie Immaginarie” possiamo scrutare nella natura perennemente affaccendata della musa creativa di Frank. A volte lavorava su una composizione, la pubblicava a un certo punto del suo sviluppo, e dopo continuava a lavorarci sopra ancora un po’. Mi ricordo che una volta mi ha fatto vedere 10 diverse ri-armonizzazioni di accordi per “Venti piccoli sigari”, e ancora di più per “Villaggio del sole”.
Within the body of the fourth track on this album, “Farther O’Blivion”, we can hear elements and sketches from what ended up being parts of “The steno pool” and more of them that became parts of “Greggery Peccary”, “Be-bop tango”, “Cucamonga”, as well as parts to possibly a number of other reconstructions that we may never discover. Although many of the mirrored reshapings of his audio delectables may never be identified, they nonetheless add to the “Conceptual Continuity” of Frank’s musical universe. Nel quarto brano di questo album, “O’Blio più lontano”, si possono sentire elementi e abbozzi di quelli che sono diventati segmenti di “Gruppo di stenografe”, e molti di quelli che sono diventati segmenti di “Gregorio Pècari”, “Tango bebop”, “Cucamonga”, così come segmenti di chissà quali altri rifacimenti che non potremo mai scoprire. Anche se molti dei rimodellamenti a specchio delle sue delizie sonore non potranno mai essere identificati, hanno comunque contribuito alla “Continuità Concettuale” dell’universo musicale di Frank.

Frank is now celebrated as an artist of historical significance, and the future will see him thusly celebrated even more so. The documenting of musical history shows us that the future is not biased by the musical trends of its past. Thank God.
Frank è oggi celebrato come un artista di rilevanza storica, e il futuro lo vedrà ancora di più celebrato siffattamente . La documentazione della storia della musica ci dimostra che il futuro non è condizionato dalle mode musicali del passato. Grazie a Dio.
As a guitar player who worked with Frank, I am fortunate to have played in several of his bands. I’ve transcribed countless hours of his guitar-playing, and have stood three feet from him onstage for many months of touring and watched him play an average of an hour and a half of guitar solos each night. Avendo lavorato con Frank come chitarrista, ho la fortuna di avere suonato in molte delle sue band. Ho trascritto innumerevoli ore dei suoi pezzi alla chitarra, e per molti mesi in tournée sono stato sul palco a un metro da lui e l’ho visto suonare ogni sera una media di un’ora e mezza di assoli di chitarra.
Listening to his guitar work on this record further confirms that there is no limit to his improvisational ability to create instantaneous compositions on the instrument. He seems to never repeat himself, it always works, and it feels damn good. Ascoltarlo suonare la chitarra in questo disco riconferma il fatto che non ci sono limiti alla sua capacità d’improvvisare composizioni istantanee con quello strumento. Sembra non ripetersi mai, funziona sempre, e suona alla grande.
If you’re a first-time listener of Frank’s music and you happened onto “Imaginary Diseases”, you might find yourself scratching your head and pondering: “Huh, I’ve never heard anything as diverse, musical and just plain fun as this”. You may even find yourself feeling a trifle disturbed about having been sold a bill of goods by corporate radio programming that rarely includes Frank’s music but instead shoves freeze-dried audio insipidity down your throat. Se è la prima volta che ascolti la musica di Frank e ti sei imbattuto in “Malattie Immaginarie”, potresti trovarti a riflettere, grattandoti la testa: “Eh, non avevo mai sentito nulla di così variegato, musicale, divertimento puro e semplice”. Potresti anche sentirti un tantino risentito per esserti fatto rifilare dalle radio programmazioni che raramente includono musica di Frank, e che ti fanno invece ingoiare insipidezza sonora liofilizzata.

And if you are already a hardcore Frank fan, you’re far from alone. After listening to this album, you may find yourself scratching your head and pondering in disbelief how it is possible on God’s grey Earth that there is this guy who passed away at the untimely age of 52 (young for a composer), who could very well be considered the most prolific artist in history, and whose body of work stands as a testament to the potential of human creative achievement, the style of which is utterly unclassifiable - only one of the many components that set Frank apart as a true genius.
E se sei già un fan accanito di Frank, non sei affatto solo. Dopo avere ascoltato questo album potresti trovarti a riflettere incredulo, grattandoti la testa, su come sia possibile che sulla Grigia Terra di Dio sia esistito quest’uomo, scomparso alla prematura età di 52 anni (giovane, per un compositore), che potrebbe benissimo essere considerato l’artista più prolifico della storia, e il cui corpus di opere si erge a testimonianza delle potenzialità della creatività umana, il cui stile non è assolutamente classificabile - solo uno dei tanti aspetti che contraddistinguono Frank come un vero genio.
And you, Zappa aficionado, after consuming his catalog for the past 30 (maybe even more like 40) years and fetishing every little shining morsel of the gems he made available, perhaps you may even know more about those morsels than most others of your ilk. Ponder this: E tu, appassionato di Zappa, dopo avere consumato il suo catalogo degli ultimi 30 anni (forse anche 40, più precisamente) e dopo avere venerato ogni granello scintillante delle perle che lui ci ha messo a disposizione, dopo avere ascoltato questo album di quei granelli potresti addirittura saperne di più della maggior parte di quelli della tua risma. Medita su questo:
He built a vault in his front yard and buried innumerable treasures like this one, and this plethora of unreleased recordings is so vast that even in the remainder of your own life (regardless of how old you are at the time you are reading this), you will never get to hear all of it. Sotto al giardino davanti a casa sua lui ha costruito un caveau per seppellirvi innumerevoli tesori come questo, e quella pletora di registrazioni inedite è così vasta che anche nel resto della tua vita (a prescindere da quanti anni hai quando leggi questo) non arriveresti mai a sentirle tutte.
And let’s also not forget the some 400 Synclavier works that are in various forms of completion, securely buried in digital bliss… E ricordiamo anche i quasi 400 lavori al Synclavier che sono, in differenti stadi di completamento, seppelliti sottochiave nella beatitudine digitale…
What the fuck, Frank? Non gliene frega un cazzo a nessuno, Frank?
Just maybe you are someone who has been so touched by Frank’s work that you wish you could grab him by the shoulders and say: “Do you realize what you have done for me and the quality of my life? How could anyone have such timeless, fathomless vision? Do you know that I love you?” Forse sei stato talmente toccato dall’opera di Frank da desiderare di poterlo stringere alle spalle e dirgli: “Ti rendi conto di quello che hai fatto per me e per la qualità della mia vita? Com’è possibile avere una visione così sconfinata e imperscrutabile? Lo sai che ti amo?”
But then comes that bittersweet smack-in-the-face reminder that Frank had the audacity to leave us before we ever had the chance. Ma poi arriva in faccia quello schiaffo agrodolce a ricordarci che Frank ha avuto la sfrontatezza di lasciarci prima ancora di darcene la possibilità.
Jeez, the nerve. Cavolo, che coraggio.
Another listen, please - this time a little louder. Un altro ascolto, per favore - questa volta alzando un po’ di più il volume.

1. Oddients

1. Stranienti


[Instrumental] [Strumentale]

2. Rollo

2. Rollo


[Instrumental] [Strumentale]
 
[FZ] Thank you. Barry, you didn’t have Gary Barone’s mike in the monitor system at all. Grazie. Barry, nei monitor da palco mancava completamente il microfono di Gary Barone.

3. Been to Kansas City in A minor

3. Sono stato a Kansas City in LA minore


[Instrumental] [Strumentale]
 
[FZ] Thank you Grazie

4. Farther O’Blivion {Steno pool + Be-bop tango + The hook + Cucamonga}

4. O’Blio più lontano


[FZ] OK. The name of this song is “Farther O’Blivion” and it has a tango in the middle of it. Bene. Il nome di questo pezzo è “O’Blio più lontano” e in mezzo ha un tango.
 
[Instrumental] [Strumentale]
 
[FZ] Thank you Grazie

5. D.C. boogie

5. Boogie di Washington D.C.


[Instrumental] [Strumentale]
 
[FZ] Let’s make this a democratic process: how would you like to have this song end? [FZ] Applichiamo un processo democratico: come vorreste che finisse questo pezzo?
 
[FZ] One at a time! With a boogie? [FZ] Uno alla volta! Con un boogie?
[Audience] YEAH! [Spettatori] SÌ!
[FZ] Wait a minute, just a minute. Just so that we won’t be inadequlat inadequately represented here, we have one… one side that says it should end with a boogie. Does anybody wanna have it end with a ballad? [FZ] Aspettate un attimo, solo un attimo. Per evitare di non essere adeguatamente rappresentati qui, c’è una… una parte che vorrebbe che finisse con un boogie. Qualcuno vuole che finisca con una ballata?
[Audience] YEAH! [Spettatori] SÌ!
[FZ] OK, we have some other people wanna have it end with a ballad. How many wanna have it end with a march? [FZ] OK, c’è qualcun altro che vuole che finisca con una ballata. Quanti vogliono che finisca con una marcia?
[Audience] Yeah! [Spettatori] Sì!
[FZ] How many wanna have it end with a polka? [FZ] Quanti vogliono che finisca con una polka?
[Audience] Yeah [Spettatori]
[FZ] How many would like to have it end with a dog-food jingle? [FZ] Quanti vorrebbero che finisse con un jingle di cibo per cani?
[Audience] YEAH [Spettatori]
[FZ] Well, let’s see, so far, looks like it’s a choice between the boogie and the ballad. Contestant number one would be the boogie! How many say boogie? [FZ] Beh, vediamo, finora sembra che la scelta sia tra il boogie e la ballata. Il candidato numero uno sarà il boogie! Quanti vogliono il boogie?
[Audience] YEAH! [Spettatori] SÌ!
[FZ] How many say ballad? [FZ] Quanto vogliono la ballata?
[Audience] Yeah [Spettatori]
[FZ] Well, guess what it ends with! [FZ] Beh, indovinate con cosa finirà!
 
[Instrumental] [Strumentale]

6. Imaginary diseases

6. Malattie immaginarie


[FZ] One, two, three, four Uno, due, tre, quattro
 
[Instrumental] [Strumentale]
 
[FZ] I’d like to thank you very much for coming to the concert again and say good night. Good night! Vorrei ringraziarvi davvero per essere venuti anche al concerto di stasera e darvi la buonanotte. Buonanotte!

7. Montreal

7. Montreal


[Instrumental] [Strumentale]
 
[FZ] We’d like to thank you very much for coming to our concert tonight. We hope… hope you enjoyed it. And we’ll be happy to see you the next time we come back to Montreal. Vorremmo ringraziarvi davvero per essere venuti stasera al nostro concerto. Speriamo… Speriamo vi sia piaciuto. E saremo felici di rivedervi la prossima volta che torneremo a Montreal.
 
[Instrumental] [Strumentale]
 
[FZ] Thank you! Good night! Grazie! Buonanotte!


Testi inglesi dal sito Information Is Not Knowledge.