Record Mirror - gennaio 1970

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Capire l’underground

 


Molti gruppi underground non si preoccupano di fare un disco di successo. Sono interessati soltanto all’espressione artistica. I suoni underground sono rozzi. Ma il settore musicale non dovrebbe dimenticarsi che quella musica suona così a causa dell’ambiente in cui vivono i ragazzi.

Che sono persone differenti. Alcuni hanno corpi alterati chimicamente e si dedicano a passatempi che risulterebbero decisamente estranei ai dirigenti discografici. Concepiscono la musica come una forma d’arte. La maggioranza degli addetti agli artisti e al repertorio non sa nulla di musica, cerca soltanto la potenzialità commerciale .
Il valore artistico dovrebbe interessarvi. Definite rumore la nostra musica, però non vi prendete la briga di guardare oltre, di capire gli accordi o i fraseggi. Non capite la musica underground - c’è sicuramente un gap generazionale musicale.
Questo gap è, da parte degli adulti, una manifestazione di paura. Hanno la sensazione che i giovani ce l’abbiano su con loro e questo influenza il modo in cui le case discografiche trattano i gruppi underground. Non ci apprezzano o non ci capiscono. Alcune case discografiche inviano tra i gruppi un “hippy aziendale” come intermediario. Non ha quasi nessun potere, ma si unirà al gruppo e potrebbe addirittura diventare il loro spacciatore.
Poi, forse, tornerà in ufficio e riferirà sui “fannulloni”. L’underground ha anche una nomea poco lusinghiera. Ci vorrà più di un “hippy aziendale” per colmare il gap generazionale.
Non esistono corsi di musica underground. In realtà i gruppi utilizzano tecniche che nei conservatori sono proibite nelle composizioni perché non suonano bene. Le quinte parallele e le ottave parallele sono un’esperienza sonora commovente. Nonostante i conservatori, molti gruppi pop ne fa abbondante uso.

Le case discografiche devono imparare a capire la nuova musica. Fino ad oggi, ancora non apprezzano i gruppi o non li capiscono. Esiste però una via d’uscita. I loro dirigenti potrebbero scendere nei sotterranei psichedelici e sudare insieme ai ragazzi.
Finora i gruppi hanno fatto a gara a chi trascorreva più tempo in studio. È in atto però un cambiamento di mentalità. Torneranno le registrazioni dal vivo, con meno sovra-incisioni, e si abbandonerà l’idea di separare i pezzi.

Non credo nell’oscenità o nella pornografia come concetto. Ma i rivenditori non dovrebbero bandire dischi che contengono materiale discutibile. Francamente penso che sarebbe una buona idea se i dirigenti aiutassero a far capire alla gente che la parola “fanculo” su un disco non ucciderà nessuno.


Testo inglese dal sito Zappa Books.